Marco Ferrari
Quando eravamo noi i "migranti"

Il ligure d’Uruguay

Yamandú Ramón Antonio Orsi, il delfino di Pepe Mujica, è il nuovo presidente dell'Uruguay e prosegue una tradizione che vuole gli italiani di Sudamerica ai vertici delle istituzioni

Se il centrosinistra ligure piange per la sconfitta alle regionali in Italia, può consolarsi pensando che un ligure dello schieramento progressista ha vinto le elezioni presidenziali in Uruguay. Yamandú Ramón Antonio Orsi ha infatti riportato il raggruppamento del Fronte Ampio al potere dopo cinque anni battendo l’esponente del Partito Nazionale, Álvaro Luis Delgado Ceretta, di origini venete. Continua infatti la tradizione che vede persone originarie della nostra regione sedere sullo scranno principale del paesito latino-americano. A conferma del legame con la terra di provenienza, si ricordano le visite di Julio María Sanguinetti Coirolo, presidente dal 1985 al ’90 e dal 1995 al 2000, a Chiavari da dove si mossero i suoi antenati. Al suo fianco, come vicepresidente, ebbe un altro italianissimo, Hugo Battaglia, figlio di un calabrese e una siciliana.

Ma la figura più carismatica del mondo politico uruguayano è certamente José Alberto Mujica, soprannominato Pepe, esponente del Fronte Ampio di sinistra, in carica dal 2005 al 2010, noto per le sue battaglie contro la povertà e la fame, donando il 90% del ricavato dal suo onorario a organizzazioni umanitarie. Sotto la dittatura militare Mujica passò ben dodici anni in isolamento in carcere. Appena concluso il suo ruolo istituzione, Pepe Mujica ha voluto far visita a Favale di Malvaro, in Val Fontanabuona, da cui era partita la famiglia della madre, Lucia Cordano.

Nel maggio del 2015 l’ex presidente dell’Uruguay ottenne la cittadinanza onoraria di Favale del Malvaro da cui si mosse il nonno materno, Antonio Cordano, nativo della frazione di Castello. Si deve proprio al “presidente contadino”, come viene chiamato in Uruguay, l’investitura di Orsi. Una scelta indovinata che ha permesso alla sinistra di tornare al potere a Montevideo facendo felice in vicino presidente del Brasile Luiz Inácio Lula, ma molto meno l’altro vicino, l’argentino Javier Gerardo Milei. Peraltro l’accoppiata Mujica-Orsi può considerarsi una sorta di patto tra le due riviere, quella di levante, dove è situato Favale del Malvaro e quella di ponente, da cui proviene la famiglia Orsi, originaria di Osiglia, in provincia di Savona, da dove partì il suo bisnonno, Giovanni Orsi. Dopo Piana Crixia, che ha dato i natali alla nonna paterna di Papa Francesco, adesso tocca a un altro comune valbormidese sperare in una visita presidenziale, come auspica la sindaca Paola Scarzella.

Nato nel 1967 a Santa Rosa, nel dipartimento di Canelones, di cui è stato governatore, Orsi è figlio di modesti agricoltori ed è in primo presidente, dalla transizione democratica degli anni Ottanta, che non è nato e cresciuto a Montevideo. Insegnate di storia, il delfino di Mujica si insedierà il primo marzo prossimo a Palazzo Estévez. Ancora una volta il vecchio Pepe, a novant’anni anni, ha vinto la sua battaglia.

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