I deliri del bibliofilo
“Il Porto Sepolto” di Giuseppe Ungaretti è tra i titoli novecenteschi più difficili da reperire sul mercato antiquario. «A dire il vero – ha annotato il poeta – quei foglietti... non erano destinati a nessun pubblico»
Dopo aver pubblicato alcune poesie sulle riviste «Lacerba», «La Voce» e «Diana», Ungaretti licenzia la raccolta Il Porto Sepolto, presso lo Stabilimento Tipografico Friulano di Udine, come si evince da questa sua nota: «Il Porto Sepolto fu stampato a Udine nel 1916, in edizione di 80 esemplari a cura di Ettore Serra. La colpa fu tutta sua. […]
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I deliri del bibliofilo
“Passo d’addio”, “Fiaba e mistero”, “Il flauto e il tappeto”: le prime edizioni dei tre libri pubblicati in vita da Cristina Campo, autrice poco propensa «a diffondere i propri testi in maniera indiscriminata», coltivando piuttosto «la tendenza a rendere note con parsimonia le proprie pubblicazioni»
Il centenario della nascita di Cristina Campo ci consente di rivisitare la figura di questa singolare scrittrice che fece di tutto per rimanere nell’ombra, adoperando vari pseudonimi per i suoi lavori di traduzione e collaborazione (il suo vero nome era Vittoria Guerrini) e pubblicando in vita soltanto tre libri: la silloge poetica Passo d’addio (All’Insegna del Pesce […]
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I deliri del bibliofilo
Futurista sui generis, autodidatta e spregiudicato, Ottone Rosai raccontò nel “Libro di un teppista”, con uno stile fatto di espressioni popolaresche e suggestioni parolibere, le vicissitudini della sua esperienza sul fronte del Grappa. Fu pubblicato nel 1919 dall'amico Vallecchi
La figura del teppista sembra caratterizzare le opere delle avanguardie che operano nei primi decenni del Novecento, in particolare del futurismo. Non soltanto il movimento italiano capeggiato da Marinetti che conduce un’acerrima battaglia contro quello che viene definito il passatismo borghese carico di valori considerati reazionari e anacronistici ma anche i rappresentanti del futurismo russo, […]
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I deliri del bibliofilo
I tormentati pensieri dell’artista che voleva abiurare la scultura per la scrittura, nella prima edizione di un irripetibile volumetto dimesso, stampato nel 1945 in un numero limitatissimo di copie che l’autore non voleva vendere, ma regalare a chi stimava
Uno dei primi accenni che viene fatto da Arturo Martini al suo pamphlet intitolato La scultura lingua morta si trova nel terzo degli straordinari Colloqui sulla scultura che l’artista trevigiano tenne con Gino Scarpa, in data 26 luglio 1944: «Scoltura solo scoltura, titolo inesatto per il mio libro». Il rapporto di Martini con i libri risale al 1916 quando, […]
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I deliri del bibliofilo
La vicenda artistica ed esistenziale di Raymonde Linossier, autrice di un microromanzo dadaista (praticamente introvabile) che diede origine al “bibismo”. Nel fervore culturale di Parigi, coniò il termine “potasson”, riferito a chi aveva una visione discreta e garbata dell’esistenza
Poco conosciuta è la vicenda artistica ed esistenziale di Raymonde Linossier, autrice sui generis scomparsa il 30 gennaio del 1930, appena trentaduenne. Soprannominata «violetta nera» da Léon-Paul Fargue nel suo Piéton de Paris per l’abitudine di indossare abiti scuri, era amica del compositore Francis Poulenc. Questi era disposto a sorvolare sull’omosessualità di entrambi pur di convivere con quella donna […]
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I deliri del bibliofilo
Breve storia editoriale del romanzo d’esordio dello scrittore vicentino, “Il ragazzo morto e le comete”– oggi una preziosa rarità nel mercato antiquario. L’autore con giovanile «ostinazione spavalda» non volle modificarlo secondo i suggerimenti dell’editore. Ma poi...
L’esordio di Goffredo Parise avvenne nel 1951 con la pubblicazione dello straordinario romanzo Il ragazzo morto e le comete, edito da Neri Pozza. Parise cominciò a lavorare alla stesura di questo testo (il cui titolo originario era Il ragazzo di quindici anni) nel 1948 quando non era ancora diciottenne. Nel 1950 si rivolse, «armato solo del suo […]
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È un piccolo capolavoro di arte grafica “I bambini e le macchine”, realizzato da Leonardo Sinisgalli nel 1956 con le linoleografie degli allievi della scuola elementare di S. Andrea di Badia Calavena. Un'avventura creativa la loro, capace di coinvolgere poeti di prima grandezza
L’esperienza editoriale di Gianni Faè si configura come una delle pagine più felici del connubio tra espressione artistica e mondo dell’infanzia nel nostro paese. Maestro elementare di S. Andrea di Badia Calavena, piccolo centro della Lessinia ubicato nella Val d’Illasi, ospitante la popolazione di origine germanica dei Cimbri, Faè fu un insegnante illuminato e sensibile […]
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I deliri del bibliofilo
Leonardo Sinisgalli fu uno dei pochi ad accorgersi del valore di Lorenzo Calogero, prima che il “caso letterario” scoppiasse dopo la morte prematura del poeta calabrese. Imbattersi in una delle sue raccolte pubblicate in vita, come “Parole del tempo”, è un’impresa quasi impossibile
La vicenda esistenziale e letteraria di Lorenzo Calogero si configura, nella sua apparente marginalità, come una delle più emblematiche di quel «sottobosco» poetico che ha caratterizzato gran parte del nostro Novecento. Nato nel 1910 a Melicuccà (Reggio Calabria), Calogero visse un’esistenza schiva e appartata, ripiegata sul sogno costante di diventare un poeta di rilievo. Dopo […]
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I deliri del bibliofilo
L’appassionante e tribolata storia dei “Canti Orfici” di Dino Campana, dal manoscritto perduto della prima stesura intitolata “Il più lungo giorno”, ai rifiuti editoriali, fino alla pubblicazione della prima edizione (e poi delle successive) a spese dell’autore
Dino Campana si può considerare autore di un unico libro, quei Canti Orfici stampati presso un oscuro tipografo di Marradi, paesino sperduto dell’Appennino tosco-romagnolo, nel luglio del 1914. Tutto sembra ruotare in funzione di quella pubblicazione dal tono dimesso, senza alcun vezzo tipografico, «modesta, umile, francescana», come ebbe a definirla Federico Ravagli, messa in vendita al prezzo […]
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I deliri del bibliofilo
Nell'avventura dei “Libretti di Mal’Aria” di Arrigo Bugiani è importante la «puntigliosa dovizia artigianale»: la qualità dei materiali usati restituisce la temperie dell’opera. Come nel caso della velina per arance su cui si racconta di una ragazza siciliana…
Diviene quanto mai difficile scegliere qualche libretto che rappresenti adeguatamente uno scenario talmente ricco e composito, anche se alcuni titoli si prestano forse più di altri a fornirci le coordinate relative al metodo di lavoro di Bugiani. L’editore maremmano (vedi https://www.succedeoggi.it/2023/01/il-racconto-di-malaria/, ndr) cercava infatti, con una puntigliosa dovizia artigianale, di manifestare la particolare “temperie” presente in un […]
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