26
aprile
2024

racconti

Arturo Belluardo
Liberazione sempre

Richetto e il communista

La memoria vince sull'odio: l'ignobile scritta comparsa la mattina del 25 aprile 2024 sulla lapide di un partigiano sarà spazzata via dalla storia. A questo tema è dedicato il racconto di Arturo Belluardo

Questa mattina, 25 aprile 2024, a Bravetta, a Roma, sulla lapide che ricorda il partigiano Augusto Latini che sacrificò la sua vita per salvarne un altra, è comparsa questa miserabile scritta. A testimonianza del fatto che la memoria vince sempre sull’odio, pubblichiamo questo racconto di Arturo Belluardo. Richetto era gajardo. Girava spavaldo per la Scrofa […]

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Testo e foto di Chiara Balma, Maria Vittoria Biagione, Sara Pandolfi
"Da dove, da quando"/2

La scuola di Laura

Prosegue il racconto della vita della Magliana. Oggi tocca alla storia di Laura Onesti e la stagione difficile (ma molto solidale) delle "aule mobili"

Abbiamo avuto l’occasione di intervistare Laura Onesti, 73 anni, che vive a Magliana da quando ne aveva solo 20, nel 1970, e che ha visto dunque nascere e crescere il quartiere. Grazie a lei abbiamo ripercorso la vita e le difficoltà delle famiglie nei primi anni di storia del quartiere Magliana. Laura si è trasferita […]

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Alice Bellucci
"Da dove, da quando"/1

Magliana rossa!

«Maria Grazia aveva ripreso a camminare, ma non aveva più la stessa tranquillità di prima. In un momento, iniziarono a riaffiorare i ricordi». La storia di Maria Grazia Passuello

Maria Grazia camminava tranquilla lungo strade che conosceva a memoria. Era una banale giornata estiva a Roma: il caldo secco rendeva la gola un deserto arido e le fronde degli alberi ai bordi dei marciapiedi non erano abbastanza fitte per riparare i passanti dalla luce onnipresente del sole. Si muoveva come se la sua mente […]

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Testo e fotografie di Roberto Cavallini
Un racconto romano

Enrica e la pietà

«Istintivamente scattai una foto e per togliermi dall’imbarazzo per quell’intrusione chiesi come si chiamasse la creaturina. «Enrica» mi rispose e poi bofonchiò parole confuse, quasi sottovoce...»

Era un pomeriggio di Luglio del 1989, ero tornato a via Aspertini per portare le stampe di alcune fotografie che avevo scattato alcuni giorni prima verso l’imbrunire, ad una nutrita tavolata, su una spianata prospiciente un palazzo occupato, davanti ad una strana chiesa e a due roulottes di zingari vicino ad un tendone sbilenco. Cercavo […]

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Michela Di Renzo
Un racconto di (eccessivo) amore

Quella sera

«Eravamo perfetti noi due, da tutti i punti di vista, a partire dall’altezza: io pochi centimetri più bassa di te, un metro e settantacinque, tu un metro e ottanta, tutt’e due con un fisico statuario»

Se mi tornassi questa sera accanto, sono sicura che sarebbe tutto diverso. Diverso tra me e te, tra me e tua sorella, tra me e tua madre, tra me e tuo padre, insomma tra me e la tua famiglia ingombrante, quella famiglia che ci ha separato. Perché, se non fosse stato per loro, noi saremmo […]

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Michela Di Renzo
Una storia di madri e figlie

La pelliccia

«Quella sera c’era anche lui al ricevimento di Natale, la pelliccia gli era piaciuta proprio, o meglio gli era piaciuta Anna avvolta in quel cappottino bruno lungo e stretto...»

Anna allungò la mano all’interno dell’armadio. La Primavera era arrivata prima del solito quell’anno e il piumino era troppo pesante, anche di mattina presto, quando usciva di casa per andare al lavoro. Ma la giacca da mezza stagione, che era convinta di aver riposto nell’armadio a fine ottobre, non c’era. Sono la solita sprecisa, pensò, […]

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Nadia Tarantini
Per denunciare la violenza di genere

Una piccola radice

«Perché quei gesti innocenti ti fanno tanta paura? Perché oscurano l’affetto, l’ammirazione, l’inizio della tua civetteria infantile?»

Una piccola radice, neanche si vede nella terra delle tue giornate di bambina. Ci inciampi ma subito ti rimetti in piedi. Una parola. Un gesto che per un attimo interrompe il tuo giocare, il tuo ridere il tuo pensare per conto tuo. Magari il tuo piangere, che non è un capriccio come pensano loro. La […]

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Attilio Del Giudice
Brevi annotazioni narrative

Novellette stravaganti

«In pratica, sono un mostro. Cioè, loro dicono che sono un mostro, perché sono diverso. Ma, a rigor di logica, anche loro sono diversi da me e, quindi, come tali, sono mostri, dal mio punto di vista»

Mittelbewusstsein. Buongiorno. Sostituisco la voce narrante, che ha avuto un contrattempo e vengo subito al punto. Dunque: lui, per l’ultimo dell’anno, le regalò una collana di perle orientali e un abito firmato da un famoso stilista. Lei ne fu felice e l’indossò. Lui la pregò di andare su e giù per il salone, come per […]

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Leopoldo Carlesimo
Un racconto coloniale

Match di reclutamento

«C’era un capannone, in fondo al campo. Una specie di rozzo hangar fatto di tronchi scortecciati e fogli di lamiera. E dentro al capannone era stato eretto un ring, un semplice spiazzo sabbioso sommariamente cintato da due corde di canapa annodate a pali di legno infissi nel terreno»

La città era in corso di costruzione un paio di chilometri a monte della diga, sul primo gradino dell’escarpment che sale al Plateau. Il Nyika Plateau occupa il nord-ovest del Paese. È un altopiano brullo, un’ondulata distesa di brughiera duemila metri sopra il livello del mare, che dal bordo orientale precipita in un brusco salto, […]

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Michela Di Renzo
Una passione africana

Stravizi

«“Ci rivediamo tra sei mesi”, tagliò corto Anna. Mentre tornava a casa, accendendosi una sigaretta di fronte allo sguardo irritato di Mauro, il viaggio in Kenia all’improvviso le apparve indispensabile...»

E pensare che Anna non era nemmeno tanto convinta di andare in Kenia. Era stata Rossella a insistere. “I nostri sessant’anni sono un traguardo importante da festeggiare. Sarà bello anche per te, che quando li hai compiuti hai fatto solo una cena tra amici”. “Lo sai bene perché non ho potuto fare una bella festa […]

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