13
maggio
2024

racconti

Nando Vitali
Una specie d'amore

Il treno per Sala Consilina

«Così le rose silvane appassirono, si spensero, ma non fino a morire del tutto. Fu bella quella notte quando mi sentii fiero di me coltivando le rose fra lenzuola pulite dentro di te. Nell’odore di bucato ti dissi “ti amo”»

Su quel treno regionale per Sala Consilina non c’era un ragazzo di vent’anni, ma un carico di sogni e rabbia. Il legno striato del sedile, una scia di frasi d’amore, oscenità incise, e un odore crudo e aspro di sporco. L’anima in tumulto, la mia immaginazione e un muro di cinta vicino a casa tua, […]

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Giacomo Battiato
Tra passato e presente

Francesco alla guerra

Che cosa possiamo concretamente fare, contro la guerra? Seguire l'esempio di San Francesco sarebbe proprio impossibile? Il racconto di un episodio poco noto, ma molto significativo, della sua vita può esserci di grande aiuto...

Il seme etimologico della parola GUERRA, nelle lingue latine così come in inglese e in alcune lingue slave è nell’antico germanico WARRA che significa CAOS. La guerra è caos. Da sempre, da quando hanno cominciato a disegnare e poi a scrivere la loro Storia, gli uomini raccontano la guerra, la spinta fatale a versare il […]

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Michela Di Renzo
Una notte al Pronto Soccorso

La creatura

«Il paziente, centoventi chili per un metro e sessanta, fissava immobile un punto del soffitto, in silenzio: in quei mesi nessuno lo aveva mai sentito parlare, ma solo emettere suoni inintellegibili che la madre riusciva a interpretare»

“A’ creatura, a’ creatura tene e’ crisi!”. Le urla arrivavano fino in fondo alla corsia tanto che Anna le sentì prima ancora di entrare in Reparto. “Oddio, ci risiamo”, pensò alzando gli occhi al soffitto. Con quindici posti letto liberi e la creatura ricoverata, la notte si annunciava complicata. Oltre tutto non si sentiva nemmeno […]

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Leopoldo Carlesimo
Un racconto africano

Notte all’impianto

«Fu su quella prima diga, a Shiroro, che imparò il mestiere. Rimase confinato laggiù, in quel cul-de-sac d’Africa, per sei anni, senza mai uscirne. Il Friuli, intanto, rifioriva. Da terra di braccianti, dopo la ricostruzione mutava pelle, s’arricchiva, si trasformava in uno dei poli industriali del nord-est»

A Garafiri, moyenne Guinée, Torlin era l’impiantista del cantiere. L’impianto di una diga è una macchina primitiva e complessa, un intrico di nastri trasportatori che si diramano in ogni direzione, collegando tra loro frantoi di vari tipi e dimensioni, da quelli a mascelle della stazione primaria, capaci di macinare blocchi di roccia da un metro […]

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Marco Ferrari
Italiani in Sudamerica

I “papaya Salvietti”

Storia della famiglia Salvietti, tra La Spezia e La Paz: una saga che incrocia l'Italia alla Bolivia mescolando avventure di emigrazione e successi imprenditoriali. Fino alla costruzione di un piccolo impero commerciale

Dici Salvietti e pensi allo Spezia. Libero Salvietti è stato un mito delle aquile negli anni Trenta, passato alla storia per i suoi gol direttamente da calcio d’angolo, quindi, è stato allenatore nella stagione 1953-54, di nuovo agli inizi degli anni Sessanta e per l’ultima volta nel 1969. Ma pochi sanno che un altro Salvietti […]

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Attilio Del Giudice
Un racconto di memorie antiche

Il bandito e le stelle

«Finalmente scorse la vecchia che arrancava, aiutandosi con un bastone. L’affiancava, imbacuccata in uno scialle nero, una giovane. Gli sembrò alta e robusta. Pregustò il piacere, ma rifletté che era costretto a non abbandonare la guardia...»

Pioveva ininterrottamente da quarantotto ore. Tommaso si sentiva l’umido nelle ossa. Fascine nella grotta ce n’erano per accendere un fuoco, ma il fumo si sarebbe visto. La vecchia aveva detto che il paese era infestato da carabinieri. Tommaso guardò nella scarpata, sperando di vedere la vecchia che gli portava latte di capra e pane di […]

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Michela Di Renzo
Una storia "sanitaria"

Il professor Grifanti

«“Non ho chiesto la diagnosi, ma i sintomi”. La voce del Grifanti si alzava di un paio di decibel. “Viene per dispnea, professore”. Era impossibile indovinare la risposta giusta perché se si nominava per prima la sintomatologia, il Grifanti voleva la diagnosi»

L’agitazione cominciava una mezz’ora prima: specializzandi e strutturati iniziavano ad accelerare il passo lungo il corridoio, mentre andavano a prendere i fogli della diaria in cima alla corsia e cercavano di accaparrarsi per primi l’apparecchio della pressione. “Io non l’ho ancora presa ai miei pazienti” “Ti potevi alzare prima stamani” “Se me lo presti, dopo […]

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Alessandro Macchi
Verso il cent'anni dello scrittore

Il ponte di Calvino

Storia di un incontro casuale - nella Liguria degli anni Sessanta - tra Italo Calvino e un ingegnere per parlare dell'arco di un ponte tra culture e tradizioni diverse; un arco che lega scrittori, progettisti e imperatori

In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino ho pensato che possa essere di qualche interesse condividere con i lettori un episodio legato al mio incontro col grande scrittore.  Con lui in una giornata serena in Liguria, abbiamo parlato di ponti, quelle strutture che appartengono a tutti perché su di esse si incrocia una […]

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Leopoldo Carlesimo
L'ultima puntata di "Storie di Nina"

Nina e la madre

«Come segretaria, ebbe un successone. Talmente bella per quel lavoro che quasi tutti gli avvocati dello studio – dai giovani procuratori rampanti ai fascinosi soci anziani della lawfirm – le facevano una corte spietata. Per un certo tempo, lei resistette»

Quando raggiunse l’ospedale, lui ormai non c’era più. Lo avevano portato via quelli in divisa. La bambina era intubata, le fu concesso di vederla al di là di un vetro. Dovette subire una sorta di vestizione, prima. Camice e guanti sterili, copriscarpe in plastica con elastico alla caviglia, cuffia per i capelli, mascherina chirurgica. Stella […]

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Leopoldo Carlesimo
La seconda puntata di "Storie di Nina"

Nina e il padre

«E adesso, che ci tornava a fare a casa? Ma dove andare, se no? Quindi, finiti i tonnarelli cacio e pepe e la coratella coi carciofi che aveva ordinato dopo, scolato quel mezzo litro, s’incamminò. Arrivò a casa sudato, faceva già caldo ed era in digestione...»

Quando tentò di prenderla, lei resistette. Cercò timidamente di sottrarsi al suo abbraccio, ma era piccola e magra e leggera e lui ebbe facilmente la meglio. La sollevò tra le braccia e la avvolse in un plaid e la trasportò fino all’auto parcheggiata nel vialetto. Tutto questo lo fece mormorando parole. Nessun interesse per il […]

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