19
aprile
2024

racconti

Luca Zipoli
Addio Alitalia/11

Le lande del Québec

«Il viaggio durò 10 ore, per coprire la distanza di oltre 7.000 km da Roma a Toronto, e non riuscii a prendere sonno per tutta l’adrenalina che avevo in corpo. Avevo un posto accanto al finestrino, e ricordo la bellezza delle lande incontaminate del Québec, che vidi dall’alto al momento della discesa verso Toronto»

AZ650: portava questo nome il primo volo Alitalia della mia vita. Una sigla apparentemente anonima e che però mi è rimasta impressa nella memoria, perché fu la chiave di accesso a una delle esperienze più importanti della mia vita. Era il 6 luglio 2009, un lunedì, e all’età di 16 anni mi imbarcavo, con grande […]

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Lidia Lombardi
Addio Alitalia/10

Grappa al volo

«Ecco il viaggio più ricco di sorprese che ho fatto ogni anno. Mica il Polo Nord o il Sahara. No, un posto distante in aereo poco più di un’ora da Roma, nel lembo d’Italia a nord-est. Ma c’è il mondo, a Percoto di Udine, là dove la famiglia Nonino celebra dal 1975 la sua grappa superstar»

Per quasi due decenni ho volato Alitalia l’ultimo venerdì di gennaio, all’ora di pranzo. Airbus, volo AZ e un numero appresso, soltanto un’ora e dieci di permanenza a bordo, posto finestrino, chiacchiericcio vivace. Appena il tempo di allacciare le cinture di sicurezza, slacciarle e poi riallacciarle. Con lo sguardo, prima di andare oltre le nuvole, […]

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Gloria Piccioni
Addio Alitalia/9

Colpa della pagella!

«L’unica sufficienza che fu riportata sulla mia pagella era un misero otto in condotta. Per il resto, tutti quattro e cinque. Quale disperazione! Con che coraggio sarei tornata a casa a mostrare quel poco nobile risultato subito prima di ricevere il premio del viaggio in aereo?»

Il tempo della seconda elementare è stato il più inglorioso della mia carriera scolastica. Ero quella che in famiglia si definiva – con un termine che marchiava come un’onta, anche se veniva pronunciato con una certa bonarietà – “una somara”. In verità della mia scuola mi piaceva tutto: l’edificio, una sorta di harrypotteriano Hogwarts, costruito […]

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Marco Vitale
Addio Alitalia/8

Meglio i treni…

«Prima c’erano ancora i treni, finché un giorno un collega venne a dirmi che al prezzo modico di ventinove euro era andato a prendersi un caffè ad Amsterdam ed era rientrato a Milano in giornata. Stentavo a crederci, cosa era successo?»

Se mi aveste chiesto di scrivere sulle venerabili, ad onta di successivi maquillage, Ferrovie dello Stato, invece che sulle ceneri ancora tiepide di Alitalia, vi confesso, cari amici di Succedeoggi, che mi sarei trovato più a mio agio. Ospite parsimonioso in età adulta dei velivoli della compagnia di bandiera sono stato, e continuo ad essere […]

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Alberto Fraccacreta
Addio Alitalia/7

Sformato alla Šklovskij

«Lo sformato rustico sul primo volo Alitalia in tutta probabilità ha questo valore: libera la preoccupazione del volo, la corsa verso il gate, l’affanno della prima volta, lascia le catene della necessità per offrirsi in una nuova luce»

Il primo volo Alitalia era stato da Roma, direzione Sicilia. Associo quel momento a un’immagine e a un odore particolare: uno sformato rustico — era ora di pranzo — nel tipico vasetto bianco-grigio di plastica con la targa della compagnia aerea. Vedo ancora, con gli occhi della mente, l’istante del pasto, l’hostess gentile (senza viso […]

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Fabrizio Patriarca
Addio Alitalia/6

In altri cieli

«Insomma dentro Alitalia ci sei cresciuto, a otto anni parole come cargo, tpf, memis erano un ambiente semantico naturale. Alitalia non era Pan-Am, ma veniva percepita nel bagliore di una mitologia dell’affinità...»

Sei un italiano che vola Alitalia. Fin dove le rotte lo consentono. La tua ostinazione a volare Alitalia non appena ne hai l’occasione è materia di spossanti dibattiti con la consorte tifosa del low-cost, almeno finché lei non soccombe all’argomento del cuore: faccenda-sentimentale, punto e basta, tuo padre è stato un uomo Alitalia per la […]

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Domenico Calcaterra
Addio Alitalia/5

Volare a memoria

«Per tutto il tempo della salita, tengo gli occhi chiusi e cerco di guadagnare un po’ di requie lavorando sulla respirazione, in attesa che si esaurisca l’iniziale ascesa, ma con scarso giovamento a causa di qualche turbolenza di troppo. Finalmente ci assestiamo in posizione orizzontale»

Hai dovuto fare il giro di tutte le tue emozioniper venirne a capo, e poi un altro giro per contenerle…(da Staccando l’ombra da terra) Fu, quella del 2011, l’estate di un quasi interminato sciame sismico che per settimane e settimane ci aveva costretti a uno stato d’incertezza e di sospensione al quale non eravamo affatto […]

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Francesca Sensini
Addio Alitalia/4

La luna da vicino

«Non ho mai più guardato così a lungo la luna come su quel volo. Il suo sbadiglio è rimasto per sempre la mia amica piena di sonno, che si sarebbe svegliata per un bagno notturno nella caletta di fronte al nostro bungalow, mentre mia madre crollava esausta nel bungalow poco più in là»

Allacciate le cinture e tenetele allacciate. Il click del fibbione metallico fa scattare subito la mia immobilità. Non mi tolgo neppure la giacca, è troppo tardi. Ci resto dentro: un bozzolo caldo sospeso dentro un aereo Alitalia Parigi-Milano. Una voce femminile comincia a enumerare amabilmente turbolenze e vuoti, ammaraggi e scivoli, maschere e cali d’ossigeno. […]

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Arturo Belluardo
Addio Alitalia/3

Felice Alitalia

«Felice Alitalia, l’impiegato schifiltoso, mi aveva trovato un volo al limite della notte, dal finestrino non vidi niente, l’hostess straripava nell’uniforme Marzotto e aveva bisogno di una crema depilatoria per le labbra e mi diedero da bere solo acqua in un bicchiere di plastica...»

Ero sprofondato nei sofà d’attesa della Biglietteria di via Bissolati, mordendomi le unghie a sangue nell’attesa che il display rosso chiamasse il mio numero; via Bissolati nel 1984 era ancora avveniristica, sontuosa, continuazione ideale della Via Veneto de La dolce vita, con tutte le insegne delle compagnie che sfilavano su un red carpet aereo, ancheggiando […]

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Alessandro Marongiu
Addio Alitalia/2

Volo per Monteluco

Dalle mitiche memorie giovanili - per una vacanza in colonia, in Umbria - alla rarefazione della realtà recente. La “compagnia di bandiera” è, da molto prima che se ne decretasse la fine dopo lunga agonia, un pallido ricordo: come l’Italia

È il 1986, è estate, ho otto anni, come qualche decina di altri bambini indosso un cappellino giallo che ci è stato dato lì sul posto dagli accompagnatori che ci hanno preso in carico e, proprio come tutti gli altri bambini, in valigia ho canotte e mutande con su scritto a pennarello indelebile il mio […]

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