13
maggio
2024

racconti

Leopoldo Carlesimo
La prima parte di un romanzo a puntate

Storie di Nina

«A tenerla d’occhio, piccoli infortuni a parte, Nina non pareva così diversa dalle altre. Solo, un po’ migliore: un’alunna esemplare. Molto seria per la sua età, studiosa, educata. Magari un tantino taciturna. Profitto superiore alla media, composta a lezione, condotta irreprensibile»

Che quell’alunna, quella Nina, arrivasse ogni tanto a scuola con dei segni addosso, Elsa fu la prima a notarlo. Era una volta un gonfiore su una guancia o dietro un orecchio. Un’altra volta zoppicava. Mai nulla di grave, mai che si lamentasse. Ne parlò con Sara, la collega di lettere: “Se glielo chiedi, ha sempre […]

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Alberto Sagna
Tra giallo e memoria

Scandalo a luci blu

«Il proiettile era altrove. Qualcuno doveva averlo utilizzato, pensai dopo che quell’uomo rimasto in piedi con la divisa e il berretto blu mi chiese di andare a riconoscere la salma di mio padre. Era morto di infarto vicino al Testaccio»

Le forbici di metallo passarono davanti al mio viso e vidi la mano veloce che formava nell’aria il disegno di un numero, il sei, per poi tornare accanto alle orecchie. Lo stridio delle lame penetrò nel mio cervello. Non posso dire il mio nome, dentro la tasca della giacca ho una pistola. Chiamatemi come volete, […]

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Michela Di Renzo
Una storia senese

Paolo e il Palio

«Paolo si concentrò sui movimenti dei due sbandieratori: i ragazzi erano bravi, soprattutto quello con il pizzetto; quando arrivò il momento del salto del fiocco, una delle figure più difficili, in cui l’alfiere passa sopra la bandiera del compagno inginocchiato, il ragazzo lo fece in maniera perfetta»

Il bambino si avvicinò lentamente al televisore, succhiandosi il pollice della mano destra: i suoi occhi allungati e scuri come il carbone fissavano lo schermo, dove degli uomini con indosso dei vestiti sgargianti sfilavano a passo lento, alcuni di loro suonando il tamburo, altri facendo roteare le bandiere colorate sullo sfondo ocra della Piazza, disegnando […]

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Attilio Del Giudice
Un racconto di amore inconsueto

Talia e lo psicologo

«La ragazza entrò in macchina disinvolta. Riccardo decise che l’attacco veloce e senza fronzoli fosse il più efficace, per cui, mettendo in moto, disse subito: “Come vedi, potrei essere tuo padre… ma sono contento di fare quattro chiacchiere con te, perché mi piaci molto”»...

Una volta, nelle piccole città, nei paesi, nelle culture particolari, i rifacimenti linguistici, le invenzioni espressive erano frequenti. Per esempio, in un paesino vicino casa mia, il ritratto fotografico veniva stupendamente ribattezzato: “’u tale e quale”. La stessa locuzione veniva talvolta usata per indicare l’immagine riflessa in uno specchio. Non sempre, però, l’immagine riflessa in […]

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Michela Di Renzo
Una storia di amore e cibo

La chianina

«Quando tagliarono le bistecche, la carne era grigiastra e in bocca, anziché sciogliersi come burro, era stopposa. Fecero cena tutti e tre in silenzio. Barbara bevve diversi bicchieri di vino per aiutarsi a buttare giù quella gomma da masticare, che però, imbevuta di quel liquido acido, era ancora più disgustosa»

Barbara si girò verso suo marito e gli scosse leggermente la spalla destra. Vedendo che non si svegliava ripeté il gesto. “Ti sta suonando di nuovo il cellulare”.  Sul comodino stile Impero il Samsung emetteva una luce intensa, vibrando come una zanzara gigante. “Ancora?” sbuffò Giancarlo, allungando la mano verso il telefono. Poi con voce […]

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Leopoldo Carlesimo
Un racconto inedito

Affari di famiglia

«L’Alfio che conobbi io, in Costa d’Avorio, era già un pezzo avanti in quest’impresa. Niente a che fare col ragazzino impaurito che scappò davanti al morto. Aveva messo tanto così di pelo sullo stomaco, un tipaccio spavaldo e sicurò di sé, che crede solo nei rapporti di forza, un po’ nella fortuna e non si pone limiti d’altro tipo»

Ancora qui a chiedermi perché gli ho detto sì… Non le sopporto proprio, io, le gite domenicali fuori porta. Traverso Piazza Vittorio, imbocco Santa Croce in Gerusalemme, direzione Porta Maggiore. Poco viavai in giro, negozi chiusi, ragazzi in bicicletta, gente che porta a spasso il cane. Imposto sul navigatore l’indirizzo del messaggio whatsapp. Ricevuto da […]

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Attilio Del Giudice
Un racconto (quasi) "giallo"

Paco, il killer

«Negli approcci contrattuali concludeva sempre con le stesse parole: ”Prendere o lasciare, voi rischiate i soldi, io rischio la vita”»

Paco nel suo campo era il migliore. Un artista, s’era detto. Il suo campo, la professione che sin da ragazzo aveva esercitato con indiscutilbile successo, era l’assassinio. Non per sé, per i fatti della sua vita, che anzi per sé non avrebbe ucciso una mosca, ma per altrui committenza. Circostanza questa che sembra proporre una […]

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Leopoldo Carlesimo
Una storia di solitudini

La regina del giardino delle erbacce

«Entrò in classe e fece lezione come sempre. E constatò che Debbora, come negli ultimi giorni, la fissava. Sempre più intensamente. Elsa ebbe la sensazione che un altro passo nella rivelazione del suo segreto fosse imminente»...

“Sono la Regina del Giardino delle Erbacce,” disse Debbora alla prof d’inglese, abbassando la guardia e abbandonandosi a uno slancio emotivo in cui rinunciava, seppur per un attimo, al turpiloquio che normalmente infestava la sua bocca di quindicenne. La prof non capì cosa intendeva. Ne ebbe una vaga idea solo molto dopo, quando capirlo, se […]

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Attilio Del Giudice
Una storia inedita

Aiace Armitrano

«“I giovani – disse, col suo abituale tono apodittico, il cavalier Santoro – nel momento in cui cessano di voler cambiare il mondo, cessano di essere giovani”»

Tanti anni fa, precisamente il 17 marzo del 1969, Aiace Armitrano salutò la moglie al treno espresso delle 16 e 45 in partenza per Milano. Aiace Armitrano, ex impiegato di concetto al Ministero di Grazia e Giustizia, nonostante il nome belluino, non aveva avuto una vita particolarmente eroica ed esaltante. “Sono nato di venerdì 17, […]

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Leopoldo Carlesimo
Storia di una battaglia

La mosca e il ragno

«Non facevo nulla. Non pensavo a nulla. Me ne stavo lì immobile, seduto su una panchina, fissando una scrostatura d’intonaco sul muro di cinta assediato d’erbacce, quando a un tratto un grosso moscone prese a tormentarmi...»

Conosco anch’io il segreto di certi pomeriggi inoperosi e tetri in cui vi sembra che nulla funzioni. Il lavoro vi disgusta. Le pareti di casa vi opprimono. Uscite in strada e vi sembra che i passanti vi scrutino con ostilità. I negozi, i caffè, persino le chiese vi respingono. In un pomeriggio così mi trovavo […]

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