Paolo Petroni
Da domani a Campi Bisenzio

Letteratura operaia

Gli operai della Gkn Automotive, in lotta per il recupero della loro fabbrica, hanno organizzato un festival di letteratura dedicato ai temi della vita e dei conflitti di classe nell'ambito industriale. Da Carlo Bernari a Ilaria Rossetti

Gli operai della Gkn Automotive il 9 luglio 2021 sono stati licenziati. Da allora hanno iniziato una lotta per dare una nuova vita alla loro fabbrica. Tra assemblee, cortei e iniziative di solidarietà, in questi anni hanno preso possesso dello stabilimento e i suoi macchinari curandoli e avviando il progetto di una fabbrica pubblica e socialmente integrata, basata su un solido rapporto con il territorio. Nel frattempo la fabbrica è stata ceduta al finanziere Francesco Borgomeo, che non ha ancora avviato il piano di reindustrializzazione promesso. Questo è l’ambito in cui è nato il “Festival di letteratura working class”, arrivato alla seconda edizione, che si svolgerà alla ex Gkn di Campi Bisenzio da venerdì 5 a domenica 7 aprile.

La manifestazione – organizzata da Edizioni Alegre insieme al Collettivo di fabbrica Gkn e alla Soms Insorgiamo, con la collaborazione dell’Arci Firenze con la direzione di Alberto Prunetti – si regge senza finanziamenti pubblici o privati ma solo col sostegno di 400 persone tramite crowdfunding e con il contributo militante di relatrici e relatori. All’evento ha reso omaggio anche Ken Loach con una lettera inviata nei giorni scorsi agli organizzatori: «È un privilegio mandare un messaggio di sostegno alla straordinaria iniziativa che i lavoratori e le lavoratrici della ex Gkn di Firenze hanno intrapreso – ha scritto –. Questa vertenza mostra chiaramente che la working class ha il talento, l’immaginazione e la determinazione per poter pianificare la produzione dei beni di cui abbiamo bisogno e che ci serviranno per molti anni in futuro».

Gli operai come protagonisti di opere letterarie, partendo dai Tre operai di Carlo Bernari del 1934, sono passati attraverso il dopoguerra con, fra gli altri, Vasco Pratolini e Romani Bilenchi, quindi per quella detta narrativa industriale di Ottiero Ottieri e Paolo Volponi, per arrivare a oggi con Works di Vitaliano Trevisan e, quest’anno Eravamo immortali di Marco Cassardo o La fabbrica delle ragazze di Ilaria Rossetti.

In questa edizione del festival saranno indagati, come dal titolo, “Geografie e Linguaggi” della letteratura working class con ospiti dalla Svezia, dall’Inghilterra, dalla Norvegia, dalla Francia, dalla Spagna, dal Cile. Ta i protagonisti le scrittrici Tove Ditlevsen, Claudia Durastanti, Valeria Parrella, Eugenia Prado Bassi, Giusi Palomba, Wu Ming 4, Stefano Valenti, Massimo Carlotto, Alessandro Portelli, i poeti e operai Ferruccio Brugnaro e Sandro Sardella, il fornaio-scrittore Henrik Johansson.


La fotografia accanto al titolo è di Roberto Cavallini.

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