Sergio Zoppi
Riflessioni di cultura sociale /2

La democrazia e l’IA

Per coniugare intelligenza umana e artificiale occorrono competenza e responsabilità. Nel rispetto di quei valori che assicurino un progresso digitale rispettoso della giustizia e capace di contribuire alla causa della pace: inclusione, trasparenza, sicurezza, equità, riservatezza, affidabilità

Un pressante appello alla fiducia ha rivolto ai suoi concittadini l’arcivescovo di Milano Mario Delpini nell’occasione della festività di sant’Ambrogio, patrono della città. Lo abbiamo messo in evidenza nei giorni scorsi su questo stesso giornale (https://www.succedeoggi.it/2023/12/sulla-fiducia/), notando che la fiducia impone la responsabilità e la competenza. L’arcivescovo, già nel recente passato, aveva menzionato tra i primi campi in cui applicare la fiducia la sanità, il lavoro, la pace, l’ambiente. Il 7 dicembre a queste sfide ne ha aggiunte altre, tra le quali emergono la problematica educativa e la crisi demografica; rimarcando il ruolo degli amministratori pubblici (aggiungiamo noi, eletti o selezionati per concorso), chiamati a creare le condizioni favorevoli per una rivoluzione che eviti l’incombente declino della nostra società.

Espressioni, quelle appena ricordate, che trovano ora un solenne monito nel messaggio di papa Francesco, appena pubblicato, nell’occasione della giornata mondiale per la pace che si celebra il 1° gennaio 2024. Un messaggio incentrato sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica ora che l’intelligenza artificiale chiama l’intera umanità a rispondere e a mettere ordine al potenziale creativo che scaturisce dall’intelligenza umana. Sconvolgenti novità che possono facilmente sfuggire di mano se gli uomini e le donne del pianeta non saranno capaci di agire in modo responsabile nel rispetto di valori fondamentali: l’inclusione, la trasparenza, la sicurezza, l’equità, la riservatezza, l’affidabilità, affinché il progresso digitale avvenga nel rispetto della giustizia, contribuendo alla causa della pace. I nuovi strumenti, scaturiti dall’intelligenza artificiale – ricorda il Papa – stanno cambiando il mondo della comunicazione, delle pubbliche amministrazioni, dell’istruzione, della produzione e dei consumi, delle interazioni personali.

Ecco allora, che nel vivere quotidiano, coniugare fiducia con competenza e responsabilità richiede una maggiore e più solida base culturale, e nuovi parametri costituzionali, ancorandoci ai principi fondamentali della nostra Carta, con equilibrati rapporti tra politica e amministrazione, aprendo strade all’innovazione, alla creatività. Si impone la necessità di riprogettare la politica con una democrazia che trovi il suo sigillo nelle aule parlamentari ma non si chiuda in esse, chiamando alla elaborazione quotidiana delle decisioni da adottare il numero più alto possibile di cittadini, partendo dai Comuni, nella consapevolezza che alla competenza professionale, alla quale fare costante riferimento e da accrescere in permanenza, deve corrispondere la responsabilità di fronte a se stessi e di fronte a tutti, divenuti per la prima volta soci di un impegno comune, in un rinnovato patto costituzionale. Come ammoniva un antico filosofo cinese «le leggi non si amministrano da sole automaticamente».

Rafforzando l’Europa e dotando i popoli di una rispettata, perché saggia e forte, autorità mondiale.

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