Sergio Zoppi
Riflessioni di cultura sociale

Sulla fiducia

«Malgrado gli avanzamenti della scienza e della tecnologia che hanno del prodigioso, di declino – o forse di un peggioramento – si deve prendere atto». È quanto ha detto l’arcivescovo di Milano Mario Delpini in occasione di Sant’Ambrogio. Ma è possibile costruire una “città nuova” con responsabilità e competenza?

«L’umanità tutta merita fiducia». Ci si può aggrappare a questa frase, in giorni in cui l’angoscia potrebbe attanagliarci se le possenti voci del mondo post-industriale non riuscissero pur sempre a prevalere? E ancora, è tempo di invocare «seminatori di fiducia, capaci di contribuire al futuro della città promuovendo un umanesimo della fiducia». Quelli appena riportati sono spezzoni di frasi tratte dal “discorso alla città” dettato, qualche giorno fa, dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini nell’occasione della solennità metropolitana di sant’Ambrogio. Mons. Delpini ha precisato: «La fiducia è un atteggiamento necessario per affrontare le sfide di oggi e per andare verso il futuro, così da contrastare – precisa – il declino della nostra società. Perché malgrado gli avanzamenti della scienza e della tecnologia che hanno del prodigioso, di declino – o forse di un peggioramento – si deve prendere atto».

Tutti i giorni declinano la loro croce, una croce che in alcune parti del mondo, non poche, schiaccia migliaia d’innocenti. Guerre, crisi demografica (in Italia e non solo), paura, angosce, sofferenze, una politica non all’altezza delle attese diffondono la sfiducia nel futuro. Delpini, ispirandosi ad Ambrogio, invita a guardare con profondità al nostro vivere quotidiano per individuare uomini e donne che a Milano – come ovunque – meritino fiducia nella certezza che queste persone esistono, magari appartate se non nascoste, insieme alle tante che operano per il bene comune nella giustizia. Così da rendere attraente la città. Tornano alla memoria le incisive, perché sempre attuali, affermazioni di Francesco De Sanctis – nel 1872 a Napoli inaugurando l’anno accademico dell’Università – con l’invito ad abbandonare la moda ricorrente dell’inaugurare, ignorando spesso quella del realizzare e del terminare. Così da essere, è ancora la voce dell’arcivescovo, cittadini di un’Europa protagonista nell’opera di pace e di sviluppo dei popoli, nella consapevolezza che la fiducia è un dono che chiede di essere reciprocamente offerto, volgendo con benevolenza lo sguardo verso l’altro.

Riflessioni, auspici, invocazioni che fanno bene. Interpellandoci sul come costruire la città nuova. Sicuramente arricchiti dal sentimento di fiducia per costruire, vien subito da aggiungere, purché armati di responsabilità e di competenza.

Nell’immagine, particolare della “Città ideale”, opera attribuita a Luciano Laurana.

 

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