Paola Benadusi Marzocca
Al via la 54° Fiera di Bologna

Con la “L” maiuscola

Libri & Letteratura per ragazzi: non un genere di serie B, ma l’unico genere letterario capace oggi di stare al passo con i tempi, soddisfacendo la “domanda” con offerte sempre più creative e innovative. Lo dimostra il Salone bolognese

Sì, è indubbio la 54° edizione della Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi in corso dal 3 al 6 aprile a Bologna, si impone come il più importante evento fieristico professionale dedicato a questo settore dell’editoria con la partecipazione quest’anno di 1300 espositori provenienti da 75 Paesi. E già si prospetta l’anno prossimo la prima iniziativa di Bologna Children’s Book Fair a New York, «cuore dell’editoria statunitense», come annuncia il presidente di BolognaFiere Franco Boni. Varie anime si mescolano infatti in questo multiforme universo tra cui le manifestazioni strettamente commerciali e quelle che fanno leva sull’immaginario. Si ha l’impressione di un immenso laboratorio dove tutto può succedere e dove personaggi della fantasia possono mescolarsi con disinvoltura a comuni mortali e a scrittori famosi quali Luis Sepúlveda, Kevin Brook , Guido Sgardoli e tanti altri.

Bologna 2Appena si entra in Fiera troneggia la grande sfavillante area destinata alle varie mostre di illustrazione fra cui la Mostra Illustratori provenienti da tutto il mondo, che offre ai giovani esordienti concrete opportunità professionali con gli innumerevoli premi a cui partecipare. I giovani “talenti” scelti provengono da 26 Paesi e danno vita con i loro disegni all’Annual Illustratori, catalogo della mostra, pubblicato da Corraini Edizioni con la smagliante copertina di Rotraut Susanne Berner, già premio Andersen e protagonista di una personale in Fiera, che vede un allegro convivio intorno a un lungo tavolo di animali domestici e selvatici che vagamente ricorda il tè della lepre marzolina e del cappellaio matto in Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol. All’ esordiente Daniele Castellano è stato invece affidato l’arduo compito di dare impatto visivo alla Fiera, in quanto luogo di molteplici, cangianti iniziative e contenuti; metaforico coleidoscopio che girando offre tutte le combinazioni possibili. Ecco così la “Chimera”, fantastica creatura dagli infiniti significati.

Ospiti d’onore sono quest’anno la Catalogna e le isole Baleari che vantano una lunga tradizione di case editrici specializzate in libri per bambini e ragazzi risalente al Quattrocento. Tra i Paesi dalle editorie emergenti la Colombia vince il Premio New Horizons con il suggestivo libro La Mujer de la Guarda (Sara Bertrand, ill. Alejandra Acosta, Babel Libros) che solo guardando la copertina viene voglia di leggerlo. Come mi dice la scrittrice Teresa Buongiorno, recentissimo il suo romanzo Vacanze pericolose (Salani), «bisognerebbe scrivere un prontuario per gli editori con dieci regole da ricordare, tra le quali la prima è questa: metà del successo di un libro è nella scelta della copertina e nel titolo. Non che il contenuto non conti, ma fatto decisivo è colpire subito l’attenzione del lettore. L’editoria per ragazzi oggi – precisa – non è dominata dalla ricerca di valori, ma soprattutto da motivi di ordine ideologico ed economico e più che mai imposta attraverso i media che tendono a soddisfare il gusto anziché educarlo». Hanno successo così i libri “sponsorizzati”, ciò non esclude tuttavia che a volte lo meritino. Un buon segnale è l’alta qualità grafica e di contenuto raggiunta che spinge a impegnarsi coinvolgendo tutti i mezzi a disposizione per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi. Tra l’altro grandissima attenzione è dedicata ai libri ad “Alta leggibilità”, studiati per chi ha difficoltà nella lettura, in particolare per dislessici, e quindi che rispondono a determinati requisiti tra i quali l’interlinea e la spaziatura più ampie del solito. Tra questi La cripta del vampiro di Sebastiano Ruiz Mignone (Il Battello A Vapore, AL) è un piccolo romanzo dove mistero e storia si amalgamano in forma perfetta.

bambina dei libriDa sottolineare la massiccia adesione da parte degli editori al “Bologna Ragazzi Award” con 1354 libri da 42 Paesi. Vincitore della sezione Fiction è A child of book, la bambina dei libri degli inglesi Oliver Jeffers e Sam Winston, tradotto in italiano per le edizioni Lapis da Alessandro Riccioni, un’avventura fantastica, immaginifica, scandita dalla fantasia degli autori che attraversano reinterpretandoli i romanzi di grandi scrittori del passato che hanno segnato la loro crescita e il loro destino.

Il Premio Strega Ragazze e Ragazzi alla sua seconda edizione con due cinquine finaliste, una rivolta ai bambini del ciclo elementare, l’altra agli adolescenti, è un’iniziativa importante per rilanciare l’attenzione sui libri e l’abitudine alla lettura. Tra i testi scelti dagli operatori del settore prevale una fiction fantastica di qualità, meno spinta sul genere fantasy e orrifico, più centrata sulla letteratura storico-politica a livello dei ragazzi, per esempio L’estate che conobbi il Che di Luigi Garlando (Rizzoli); per i più piccoli tra gli altri c’è Quella peste di Sophie della Contessa di Segur (Donzelli, ill. Sophie de la Villefromoit), una sorta di Giamburrasca al femminile dell’Ottocento, vivacizzato da disegni deliziosi. Un vero revival di avventure domestiche godibile a più livelli di lettura.

bambine ribelliLa Fiera è piena di sorprese, gli scrittori del futuro lavorano non solo con le parole, ma anche con le immagini, i video e i siti. Che dire dell’indiscusso successo di Storie della buonanotte per bambine ribelli (Mondadori, trad. Loredana Baldinucci)? L’idea del crowdfunding è vincente. Il progetto di Elena Favilli e Francesca Favallo sostenuto dai contributi in denaro di chi ha creduto in loro, è decollato dalla California superando ogni aspettattiva. Cento ritratti di donne famose e meno conosciute che hanno realizzato i loro sogni, contribuendo a migliorare il mondo. Sono uscite dalla penombra e hanno dimostrato che nessuno ostacolo è insormontabile e che ogni traguardo è raggiungibile una volta che viene superata la convenzione del solo femminile.

La letteratura per ragazzi è cresciuta insieme ai lettori perché non ci sono limiti all’immaginazione anzi l’immaginazione non ha limiti e proprio in occasione di questa manifestazione, unica nel suo genere, si comprende come sia superato il concetto di letteratura minore, quasi che scrivere per ragazzi sia un ripiego per scrittori falliti. Come sottolinea lo scrittore e psicoanalista Luigi Ballerini incontrato in Fiera: «I libri per ragazzi intercettano il polso della realtà attuale, nel senso che la letteratura per ragazzi ha tantissimo da dire e intuire rispetto a quella degli adulti, sovente ripiegata in se stessa e con poca presa sui problemi della vita. Sicuramente la letteratura per ragazzi è in genere sottovalutata». Il suo ultimo romanzo scritto con Luisa Mattia dal titolo Cosa saremo poi (Lapis ed.) è centrato su un tema forte e attuale: il cyberbullismo e, come mi spiega Ballerini, si apre con la scoperta del tentativo di suicidio della protagonista. «Le vessazioni in rete, afferma, sono all’ordine del giorno e le giovanissime vittime di bulli senza scrupoli possono recuperare la loro identità e fiducia negli altri con l’aiuto degli adulti, siano essi i genitori, gli insegnanti, gli psicologi. Solo attraverso il dialogo si può risvegliare infatti la consapevolezza dei ragazzi e trasmettere loro la forza di alzare la testa, perché spesso subentra un senso di paura che li fa tacere e subire la prepotenza di pochi che per emergere hanno bisogno di schiacciare gli altri».

ragazzo ScarabeiC’è un altro tema di fondamentale importanza per la stessa sopravvivenza della specie umana ed è quello della distruzione dell’habitat naturale che riguarda tutte le creature viventi compresi gli insetti, il cui numero nell’indifferenza generale è in netta diminuzione. Nell’avvincente romanzo della scrittrice inglese M.G. Leonard, Il ragazzo degli scarabei (De Agostini, trad. Giuseppe Iacobaci) si entra in questo mondo, ritenuto marginale e invece ricco di possibilità per il miglioramento delle condizioni di vita degli uomini. Tra le innumerevoli novità della Fiera spicca, anche per la smagliante lucentezza delle illustrazioni, la sezione speciale “Libri d’Arte” che si amplierà ulteriormente per il collegamento diretto con il Salone internazionale del libro di Torino. L’Arte in tutte le sue espressioni: musicali, letterarie, storiche, scientifiche perché essa non solo è intrinsicamente didattica, ma è soprattutto comunicazione non verbale, priva di confini, ricca di forme e colori che introducono con naturalezza i bambini alla scoperta delle emozioni e dei sentimenti. Vincitore di questo premio speciale è il testo americano Cloth Lullaby (Amy Novesky, ill. Isabelle Arsenault, ed. Abrams) che immerge attraverso immagini fortemente evocative nell’universo della scultrice e artista francese Louise Bourgeois. Molte le collane prestigiose che introducono i bambini sia alla pittura fra cui “Ponte dell’Arte”, come l’ultimo La Grande Onda di Hokusai, pittore e incisore giapponese (Jaca Book), sia alla musica come “Jeunesse Ottopiù” (RueBallu) e “Gli Illustrati ” con cd di Gallucci. Una piacevole scoperta è il piccolo volume Le mie più belle melodie per pianoforte per i più piccini, 36 pagine più cd, che presenta brani tratti da celebri titoli pianistici ed è riccamente illustrato (Curci Young).

La curiosità scientifica dei bambini comincia presto anche prima dell’età scolare: come e cosa scegliere? Sullo sfondo di questo argomento si inseriscono i diversi “generi” della letteratura per ragazzi. Un momento per così dire strumentale che consente di impadronirsi di vocaboli, di strutture sintattiche, di modelli stilistici efficaci. È anche un approccio ai nuovi mezzi di comunicazione, alle piattaforme digitali in relazione agli ebook e alle app per ragazzi. Non a caso aumenta i suoi spazi Bologna Digital Media riservandone uno apposito alle riunioni e trattative commerciali. Ed è significativo che a sottolineare l’inevitabile connubio fra carta stampata e conquiste tecnologiche sempre più i bambini siano invitati a essere artefici del cosiddetto “storytelling”, intervenendo in modo autonomo a creare disegni e storie. A proposito, uno dei vincitori è Oh! Mon Chapeau (Luis Rigaud, Francia), davvero originale perché il bambino può dare forma da solo con la sue piccole mani a un universo di persone inserite in città e paesaggi.

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