Lidia Lombardi
Itinerari per un giorno di festa

Carnevale al Castello

Uno scenario da Disney prediletto dal jet set per celebrare feste e matrimoni. L’avita dimora degli Odescalchi sul lago di Bracciano - che ispirò addirittura John Webster - apre le porte ai bambini. E anche alla Famiglia Addams…

Se non si è in odore di stella nel cemento della Walk of Fame, il viale dei divi di Hollywood, non si entra nei saloni più fashion del Castello di Bracciano. Al massimo si può sperare di imbucarsi in un matrimonio del generone romano per avere un’idea, di notte, di certe stanze illuminate come una reggia. Ma insomma, questo castello a due passi dalla Capitale, che pare uscito da un cartone di Disney o dalla scatola Lego dei nostri ragazzini, è un sogno da rivisitare.

Odescalchi 1

Come tante residenze blasonate è diventato un business per gli accorti proprietari, che ne traggono così anche i fondi per la conservazione e il restauro. Gli Odescalchi appunto, che nel 1679 – tre anni dopo che uno dei loro divenne papa con il nome di Innocenzo XI – acquistarono il feudo da un’altra famiglia nobile, gli Orsini, primi proprietari del maniero inespugnabile. Nel Quattrocento era stato costruito come una fortezza, con i bastioni e i merli in cima, forse su progetto di quell’esperto di architettura militare che fu Francesco di Giorgio Martini. La posizione strategica, vicino a Roma e dominante sul lago di Bracciano, ne fece oggetto di contesa tra potenti, dai Colonna ai Borgia. Anzi, il pontefice Alessandro VI Borgia lo confiscò appena undici anni dopo la costruzione. Gli Orsini dovettero aspettare che morisse per riprenderselo. E si rifecero accentuandone l’aspetto di luogo di delizie e di rappresentanza. Ai dipinti quattrocenteschi che squarciavano la vita di corte – come il Trionfo di Virginio Orsini opera di Antoniazzo Romano – aggiunsero gli affreschi di Taddeo e Federico Zuccari realizzati per celebrare le nozze di Paolo Giordano Orsini con Isabella de’ Medici: l’oroscopo degli sposi è la summa artistica di una civiltà cortese e di una stirpe carismatica. E però truce, come avviene proprio nel legame di Paolo Giordano e Isabella. A dispetto degli idilliaci affreschi, egli non solo tradisce la sposa con Vittoria Accoramboni, ma la fece uccidere con la scusa di una presunta infedeltà. Ed eliminò probabilmente anche il marito dell’amante. Morì presto, Paolo Giordano. Quanto a Vittoria, ci pensò Lodovico Orsini a farla fuori, per accrescere la propria parte di eredità. Ce n’era in abbondanza per stuzzicare l’immaginazione barocca di un drammaturgo elisabettiano, John Webster. Il quale nel 1608 ambientò nel Castello sul lago “The white devil”, nel quale i protagonisti sono “Vittoria Corombona” e il Duca di Bracciano.

Gli Odescalchi, originari di Como, non furono da meno degli Orsini. Livio, il nipote del Papa, nominato principe del Sacro Romano Impero, amplia la parte di rappresentanza e di ricevimento. Ma fa ancora gola agli eserciti invasori, il castello turrito. Nel’Ottocento i francesi lo depredano e lo affidano ai Torlonia. E soltanto nel 1848 Livio III Odescalchi riesce a riscattarlo. Ecco allora il ritorno nella “dolce vita”. Il figlio di Livio III, Baldassarre, è anche principe dei salotti capitolini. Colleziona oggetti d’arte e oreficerie, fornite dai Castellani, magistri elegantiarum dalle vetrine del loro negozio in via del Corso. E sistema la raccolta di armi, tanto ricca da sfidare quella di Palazzo Venezia, foraggiata anch’essa dagli Odescalchi.

odelaschi 2Tanta arte e storia si spalanca al pubblico nel 1952, allorché il principe Livio IV decide di accogliere i visitatori. Anche oggi al botteghino in piazza si possono acquistare i biglietti per il piccolo tour. Ma le visite, guidate e no, avvengono solo fino all’ora dell’aperitivo. La sera unicamente feste private poiché gli eredi Odescalchi hanno fatto di buona parte del castello una location d’eccezione per matrimoni, feste delle debuttanti, pranzi da jet set, e via glamoureggiando. Hanno detto qui sì Tom Cruise e Katie Holmes, prim’ancora, nel 1998, lo avevano fatto Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker e l’inviata di guerra della Cnn Christiane Amanpour con l’amato James Rubin, allora portavoce del Dipartimento di Stato Usa.

Epperò si apre anche ai bambini, il castello da favola. Nelle prossime domeniche 12, 19 e 26 febbraio il colosso svettante sull’“occhio” cilestrino del Lago di Bracciano diventa nazionalpopolare. Si festeggia il Carnevale con i ceffi della Famiglia Addams ai quali spalanca le sale Maria Pace Odescalchi, la padrona e donna. Allora Morticia, Gomez, Mercoledì, Pugsley e gli altri strampalati e orrorifici personaggi della saga americana faranno ridere di paura i ragazzini. Sullo sfondo inquietante di saloni, camminamenti, camere segrete, caminetti anneriti, alabarde, lance, spade.

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