Mario Di Calo
A proposito di “Teatri di Roma”

Palchetti romani

Elsa Rizzi e Simonetta Zanzottera hanno ricostruito la storia dei teatri della Capitale. Per testimoniare come il mondo dello spettacolo abbia trasformato continuamente la città

Lo scorso 11 ottobre, nella suggestiva Sala Borromini del’Archivio Storico Capitolino in Piazza dell’Orologio di Roma, è stato presentato il volume Teatri di Roma / Lo spazio scenico nella città eterna dal Rinascimento a oggi di Elsa Rizzi e Simonetta Zanzottera per i tipi della casa editrice Carocci. Quale luogo più appropriato per la presentazione? L’Archivio ha fornito elementi fondamentali, essenziali nella ricerca. Sono intervenuti al varo del libro oltre alle autrici anche il Vice Preside della Facoltà di Architettura della Sapienza Luca Ribichini e Patrizia Gori dell’Archivio Storico Capitolino e Alessandra Zuccarelli della casa editrice Carocci. L’opera di Elsa Rizzi e Simonetta Zanzottera è un interessante studio sulle sale teatrali romane che parte dalla prima edificazione di un teatro provvisorio al Campidoglio, avvenuta nel lontano anno 1513, e arriva, attraverso una lunga trasformazione della concezione teatrale, fino ai giorni nostri. Il libro focalizza l’attenzione principalmente sulla spazialità architettonica delle sale per lo spettacolo, evidenziandone l’evoluzione e le progressive trasformazioni avvenute nel tempo, ma anche sul significato profondo dell’attività teatrale, che si inserisce direttamente nel tessuto urbano.

Per ragioni di carattere economico, indirizzi politici e per il continuo rinnovamento del mondo dello spettacolo, l’attività teatrale è sempre stata soggetta ad una costante e critica evoluzione. Si è assistito nella storia, nel corso delle epoche, all’apertura e chiusura di molteplici sale teatrali, molti teatri hanno subito radicali trasformazioni, addirittura cambi di destinazione d’uso. Questi continui mutamenti e rinnovamenti rendono molto vivace il testo che, come in una serie di fotogrammi soggetti al taglio cinematografico, mostra la situazione degli spazi romani dedicati allo spettacolo nel tempo. Le autrici, partendo da un’accurata ricerca di catalogazioni – svolta oltre che nel sopraccitato Archivio, all’Archivio Fotografico di Palazzo Braschi, all’Archivio di Stato, alla Biblioteca Siae del Burcardo e all’Archivio dell’Ater – e da un’analisi effettuata su più autorevoli testi di riferimento sul tema, propongono nel volume una sintesi organica dei materiali reperiti che avviene attraverso introduzioni storiche. Suddiviso in schede specifiche dedicate a ciascun teatro e negli apparati conclusivi, è di facile e veloce consultazione. I dati reperiti sono inseriti in un contesto coerente e resi fruibili per diversi livelli di studio o approfondimento, o per una semplice consultazione, resa agibile anche per mezzo di semplici accorgimenti grafici.

Il libro inoltre è ricco di materiali storici, documentari e iconografici che permettono di ricostruire la storia dell’architettura e dello spettacolo romano, nonché di ripercorrere le fasi dello sviluppo della città, grazie alle planimetrie storiche presenti nel testo che danno un colpo d’occhio immediato sull’ubicazione delle sale teatrali nei vari secoli. Infine i teatri non più esistenti sono stati ricostruiti attraverso modelli tridimensionali; le sale che hanno subito pesanti trasformazioni appaiono nell’opera nella veste originaria, grazie alle immagini d’archivio. Questo libro ci racconta i luoghi dello spettacolo romano e ci fa conoscere anche tanti spazi oramai dimenticati della città.

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