Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Sete (proibita) di Sole

Sono dolenti i versi in cui Gérard de Nerval rivela come dalla luce assoluta possa scaturire un buio che ti segna per sempre. Come un lutto. Una sfida giovanile e temeraria alla stella madre, non concessa agli umani, che rievoca Icaro e Fetonte...

Vista e visione in poesia possono coincidere. Molto più di frequente di quanto si possa pensare. Sappiamo che la visione del poeta avviene in un buio improvviso, che corrisponde a un’interruzione del tempo fenomenico. Ma questo buio non sempre vanifica le immagini presenti, a volte le vede semplicemente in modo più profondo. Così l’osservazione accanita e fissa del sole, che produce la vista di una specie di macchia nera, è un fenomeno fisico comune, ma che al poeta adombra, anzi, svela, un’altra realtà. Che la fonte di luce può generare buio. Così la sfida giovanile, temeraria al sole (che rievoca in modalità quotidiane i voli di Icaro e di Fetonte), ha impresso una perenne macchia nera. Il ragazzo non è precipitato, ma è stato segnato. Un segno perenne di lutto. Agli umani non è concessa la sete assoluta di Sole. Solo all’aquila, regina dei cieli, alata, è consentita.

 

 

 

 

 

 

 

Il punto scuro

A chi abbia guardato con insistenza il sole
sembra di veder volare ostinatamente
intorno a sé, nell’aria, una macchia fosca.

Così, quand’ero temerario e giovane,
osai per un istante contemplare la gloria:
nello sguardo avido è rimasto un punto nero.

Più tardi, mista a ogni cosa come un segno di lutto,
ovunque, in qualunque luogo il mio occhio si posi,
pronta vedo posarsi anche la macchia scura!

Così sempre? Senza tregua, fra me e la gioia!
Oh! Soltanto l’aquila – sventura a noi, sventura! –
contempla impunemente Sole e Gloria.

Gérard de Nerval

Traduzione di Diana Grange Fiori

(Nella foto, particolare del “Seminatore” di Vincent Van Gogh)

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