Roberto Mussapi
Every beat of my life

Innocenza di Elena

Nella tragedia che prende il nome dalla bellissima regina di Sparta, Euripide immagina una storia assai diversa da quella narrata nei poemi omerici. E, sorprendentemente, arriva a immaginare per la moglie di Menelao un lieto fine…

È il lamento di Elena nella tragedia di Euripide, dove conosciamo una storia diversa della splendida donna causa della guerra di Troia nei poemi omerici. Qui in Euripide, nella tragedia che da lei prende il nome, la bellissima creatura non sarebbe fuggita a Troia con Paride, di cui nemmeno si sarebbe innamorata, ma sarebbe stata rapita da Ermes e portata in volo in Egitto, per proteggerla. Questa Elena, quindi, odiata da greci e troiani e causa della loro guerra, per una colpa mai commessa, è un personaggio tragico, impossibilitato a difendersi. Anche se la tragedia, piuttosto eccezionalmente in tutto il contesto del genere, non solo in Euripide, avrà un inconsueto lieto fine.

Oh, Troia infelice, distrutta
e piegata a un destino di pianto
per un’opera che non fu compiuta!
Molto fu il sangue, molte le lacrime
che nacquero da un dono,
dal dono di Cipride, ed era
il dono della mia persona!
Dolore sopra dolore,
e lacrime aggiunte alle lacrime,
ella prese in cambio, e pene…
Le madri persero i figli
le vergini lungo le rive
dello Scamandro e l’onda frigia
sui cadaveri dei fratelli 
recisero le chiome.
L’Ellade, l’Ellade il grido
levò con lugubre suono,
al capo portò le mani,
con l’unghia la tenera guancia
batté e bagnò di sangue.

Euripide

Da Elena, traduzione di Carlo Diano

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