Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Il commiato di Su Wu

Versi di addio del poeta cinese rivolti alla moglie, prima di partire per la guerra (sarà prigioniero degli Unni per 19 anni). Ci insegnano l’utilità della poesia, ciò che la rende essenziale: «resistere nell’amore a sostenere, soccorrere, baciare la vita»

Su Wu, poeta del II secolo a.C. scrive una commovente lirica di commiato dalla moglie, su un tema canonico nella poesia cinese, per secoli e secoli, tragico: guerre continue, uomini, principi e poeti che lasciano la dimora e la moglie, costretti a partire per guerreggiare. Un incubo in un paese, la Cina, ove la realtà della guerra non è mai episodica, ma congenita. Su Wu, tra l’altro, sarà prigioniero degli Unni per 19 anni. Immagini il lettore l’età sua e della giovanissima moglie quando scriveva questi versi. Che esaltano comunque, pur nello strazio, la vita e l’amore: il loro, mai incrinato da dubbi, l’amore del sospiro e poi del pianto, ma anche l’amore per i fiori in primavera, per il volto dolce del mondo. E amore vince comunque: se sono vivo ritornerò, se muoio saremo ancora uniti, nell’anima.
A questo serve la poesia, ci insegna Su Wu: a resistere comunque nell’amore a sostenere, soccorrere, baciare la vita.

A sua moglie

Dacché intrecciammo i capelli e fummo sposi
Il nostro amore non fu spezzato da dubbi.
Restiamo dunque allegri per questa notte
Tra feste e giochi; finché il buon tempo dura.

A un tratto mi torna in mente la via da percorrere,
Balzo dal letto e m’affaccio sul davanzale,
Le stelle e i pianeti sono tutti sbiaditi nel cielo,
Lunga, lunga è la strada -– non posso restare.
Vado a servire sul campo di battaglia
Senza sapere quando ritornerò.
Ti tengo la mano; con solo un profondo sospiro –
Più tardi il pianto – quando saremo divisi.
Goditi intanto i fiori di primavera
Ma non scordare il nostro tempo d’amore.
Sappi che se son vivo ritornerò,
Se muoio saremo ancora nel pensiero uniti.

Su Wu

Traduzione di Giorgia Valensin

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