Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Amore nell’infinito

Una poesia di Margherita Guidacci, poeta tra i più importanti del '900. Una preghiera in cui l’autrice, prefigurando il momento della “seconda resurrezione”, «in quel tremendo campo / dove avrà inizio l’eterno», spera di incontrare lo sguardo dell’amato

Alla fine dei secoli, la seconda resurrezione, definitiva, eterna. Il corpo sentirà l’anima impossessarsi di lui, la carne sentirà la penetrazione dell’anima. 
Ogni poesia ha in sé qualcosa di misterioso ed enigmatico, ma che non può, se si tratta di vera poesia, restare avvolto in un oscuro mistero. Poesia è mistero e evidenza, inscindibili.
La prima resurrezione, scrive Margherita Guidacci, uno dei poeti italiani più importanti del Novecento, la prima resurrezione è l’amore. E quindi, nella seconda, quella definitiva, spera e prega che il primo a comparirle accanto, nell’atto del risorgere, sia lui, l’amato.
Stupenda e straziante fusione di poesia, preghiera e amore, amore terreno che si spalanca già nell’infinito volendo restare vivente, ora, nella sua finitudine.

Alla fine dei secoli

Alla fine dei secoli,
quando mi chiamerà un’altra voce
e proverò per la seconda volta
l’’impeto della resurrezione
prego che come questa volta,
quando sei stato tu a chiamarmi,
alzandomi stupita dalla fossa
con le ossa che sentono la carne
stendersi nuovamente su di loro,
con la carne che sente
in sé di nuovo penetrare l’anima – 
io possa, in quel tremendo campo
dove avrà inizio l’eterno,
fissare il primo sguardo su di te,
ritrovarti al mio fianco.

Margherita Guidacci

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