Roberto Mussapi
Every beat of my life

Come un cavallo

L’arte della similitudine in poesia è sapienza antica. Ecco allora Ibico, uno dei grandi lirici greci, a dimostrarlo. Nei versi in cui racconta di un nuovo amore in età avanzata: sarà all’altezza dell’impresa, ritroverà la giovanile vitalità?

Quando Eros con le sue ciglia inquietanti e inebrianti torna a visitarmi, io tremo. Di nuovo mi sono innamorato, di nuovo sono trascinato nelle reti di Afrodite, la dea dell’amore. Ma non sono più giovane: bramo e tremo. Ho già ceduto, senza esitazione, ma con un tormentoso dubbio: sarò all’altezza dell’impresa? 
Meravigliosa e crudele la naturalezza con cui Ibico, uno dei grandi lirici greci, paragona la situazione dell’uomo non più giovane di fronte alla nuova avventura d’amore all’inquietudine di un purosangue, di un Varenne che, ritiratosi dopo una carriera trionfale, sia richiamato a gareggiare.
Il cavallo è simbolo di vitalità, energia, libertà, esempio mirabile.

Come un cavallo vincitore che invecchia

Di nuovo Eros con le sue ciglia scure

mi guarda con i suoi occhi bramosi

e con i suoi sottili sortilegi

mi ha trascinato nelle reti di Afrodite.

Credimi, tremo quando si avvicina, 

come un purosangue abituato a trionfare

non più giovane, controvoglia

torna tra i carri a gareggiare.

Ibico

Traduzione di Roberto Mussapi, in Lirici greci, Ponte alle Grazie, 2019

Nell’immagine: Giorgio De Chirico, “I divini cavalli di Achille”

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