Roberto Mussapi
Every beat of my life

Alito di sogni nuovi

Poeta minore rispetto al più autorevole romanziere, Hermann Hesse è capace di esprimere “nitida lucidità” e “quieta visionarietà”. Come in questi versi, che raccontano di un risveglio notturno «vissuto infantilmente e sapienzialmente»

È una lirica interessante questa di Hermann Hesse, autore di romanzi incisivi e originali, che svelano bisogni e crisi dell’uomo occidentale e un suo necessario sguardo verso Oriente.
Hesse poeta è minore del romanziere, ma ha una sua nitida lucidità, una visionarietà quieta che si manifesta in questi versi: conosciamo l’insonnia, parente dell’incubo o della visione, rapita o tormentosa, o dell’esercizio mentale incessante… Conosciamo l’interruzione incubosa del sonno o la sua improvvisa, spiazzante assenza, come se il buio non portasse con sé il suo respiro.
Ma questo è un risveglio felice, improvviso, vissuto infantilmente e sapienzialmente: qualcosa ci ha destato, non è tensione, non è incubo. È segno di un mistero di questo sonno, un piccolo presagio notturno, un lieto scampanio per l’anima.

Risveglio di notte

La luna dalla finestra mi ha svegliato,
si sforzano, grevi di sonno, gli occhi,
solenni, in un barlume pallido, 
sento alitare sogni nuovi.

Qua e là un bianco chiarore
dietro tutto un nero celeste,
si specchia un vitreo bagliore
coda di diavolo e devote candele.

Lo spirito del sogno palazzi taciti
dalla zona scura e chiara aderge,
ceppo e scure, sposa incoronata
danzatrici, ebbrezza, feste.

E l’anima in estasi abbatte
realtà imputridite,
per scorrere nel suo reame
rinnovata in sé, felice.

Hermann Hesse

Traduzione di Roberto Fertonani

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