Roberto Mussapi
Every beat of my life

Il romance di Ismaele

Nei poemi brevi di Paolo Nicolini ispirati a “Moby Dick” e a “L’isola del tesoro”, raccolti nel volume “Verso Occidente”, c’è l’origine della poesia stessa, il fuoco della lirica che si accende nel racconto. Un libro significativo, intenso, nuovo…

Paolo Nicolini scrive un poema breve, ispirato al libro sacro (in quanto mitico, sapienziale) Moby Dick. Comprende come il capolavoro di Melville non sia solo un romanzo leggendario, ma un poema in prosa. E, cosa ancora più sorprendente, questo poeta milanese nato negli Sessanta, di professione avvocato, scrive un breve poema affine sull’altro capolavoro assoluto della letteratura di mare (e non solo, ovviamente), L’isola del tesoro di Stevenson, che non ha e non intende avere il passo poetico, ma la lucidità incantante e rapinosa della narrazione assoluta.
In tempo di minimalismo perdurante (da trent’anni ormai quasi tutti i nuovi poeti vi si abbandonano, al sicuro, come garantisce il minimo sindacale del minimalismo), di rinato sentimentalismo (che può funzionare bene nella canzonetta, mai in poesia), Nicolini affronta il romance, il racconto epico di una storia, quello che Borges definiva, in L’invenzione della poesia, l’origine della poesia stessa, nata quando uno narrò di una città che combatte pur sapendo che sarà bruciata, e altri, i Greci, l’assaltano sapendo che periranno. La lirica è il fuoco che si accende nel racconto.
Dei poeti o amanti della poesia che seguono i miei incontri, Nicolini è quello che più ha accolto e compreso, e sviluppato, il mio invito reiterato a recuperare la poesia drammatica e la poesia epica, non a lato, ma entro la poesia lirica. Lo espresse Eliot, la poesia ha tre generi, Eschilo e Shakespeare sono poeti, come i lirici Saffo e Catullo, ma poeti drammatici, Omero e Dante sono poeti epici. La poesia ha tre forme da tempo, è il caso che nuovamente si incontrino.
Il lavoro di Nicolini è rigoroso e ardito, cerca la poesia come conoscenza e come medicamento, non delle piccole nevrosi, ma dell’anima.
Il suo è un libro significativo, intenso, nuovo: sono anche costretto ad affermarlo perché se è uscito, è per colpa mia. 
Scherzi a parte, mia è stata l’idea, subito accolta.
Nicolini, che legge e scrive poesia da sempre, dal ginnasio, non ha mai pubblicato un solo verso, nemmeno su riviste che l’avrebbero volentieri accolto, perché non ne ha mai avuto l’intenzione.
Gli ho detto a un certo punto, che altri dovevano leggerlo, che la sua poesia ora meritava di essere letta, e che questa esperienza, utile, come penso ad altri, sarebbe stata indispensabile per lui. Chiudere il libro e ripartire. Mi ha dato ascolto.

Moby Dick

Alla preda perfetta che sempre

rinasce, nuotando libera

                   nei sogni, oltre i confini

                   dei nostri orizzonti

Parte I – Ismaele
(Parla Ismaele)

Sono nell’odore dell’acqua salata che asciuga
in alghe strappate agli abissi, in mappe segrete
nel legno relitto impregnato di luoghi remoti.
E poi per coste sconosciute distese addormentate
in spiagge dorate, in ripide scogliere, in baie profumate.
Sono nell’oceano che muove incessante,
invade ogni spazio e riempie la mente
col rombo dell’onda che frange e nel tuono
col fileggiare di vele e scotte 
o venti muti, caduti, bonaccia.
Sono lo scricchiolio delle navi alla fonda
che dicono storie, leggende, ballate e cantate;
sono nei marinai, negli ufficiali e nel capitano 
persino in voi che restate al sicuro 
coi piedi per terra, se lo sguardo viaggia lontano.
Io sono il richiamo della foresta
il perché degli eroi partiti per la guerra di Troia 
io sono acqua che danza e invade la mente
di chi parte per mare e si fa voce.
Per questo non posso morire ingoiato dai flutti:

Chiamatemi Ismaele.

Nel mio giaciglio ho incontrato un regale selvaggio
che insegue balene per tutti gli oceani. Il destino ci ha avvinti 
e ha scelto una nave intarsiata nell’osso da miti e leggende
annerita dal tempo, dal sole, dal mare e dal sangue.
Sarò voce della sua storia e di quella del suo capitano: 
sarò la voce del mare.

Paolo Nicolini

Da Verso Occidente, Algra Editore

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