Lidia Lombardi
A Roma fino al 5 giugno

Pasqua in musica

Dopo la pausa forzata di due anni, dovuta al Covid, ritorna il "Festival di Pasqua" ideato dal regista e scenografo Enrico Castiglione. Quest'anno, i concerti saranno nel segno della pace: domenica prossima suoneranno insieme musicisti russi e ucraini

Da venticinque anni accompagna la spiritualità della Resurrezione con le più famose composizioni di musica sacra, nello scenario di storiche chiese romane. Ma per due anni i concerti sono slittati a fine primavera, spinti verso le giornate più calde e meno rischiose per la pandemia. Ora invece è tornato nel consueto periodo il Festival di Pasqua, fondato cinque lustri fa dall’appassionato regista e scenografo Enrico Castiglione. Una rivincita sul coronavirus, ancorché non sconfitto del tutto, e insieme un appello alla solidarietà nell’ora più tragica dell’Ucraina, mentre il vento della guerra staffila tutta l’Europa.

Domenica scorsa, le Palme, l’avvio della manifestazione ha avuto una cornice internazionale: perché si è svolto sotto la cupola a cassettoni del Pantheon, trasformato nella chiesa di Santa Maria ad Martyres: nella piazza si intrecciavano le lingue disparate dei turisti, all’interno – avvolti dai raggi del sole che s’infilavano nell’”occhio” della volta inventata dagli ingegneri del tempo di Augusto – quelle stesse voci si facevano più sommesse, intimidite dalla grandiosità dello scenario di marmi ocra, verdi, rossi; dall’imponenza dei decori dorati sullo sfondo di colonne antico-romane; dal sepolcro di Raffaello, nella nicchia non lontana dall’altare centrale. E si spegnevano del tutto all’avvio del concerto di brani in latino, eseguiti dal Coro della Cappella Musicale del Pantheon diretto da Michele Loda: un intreccio di musica gregoriana e polifonica al quale si sono aggiunte composizioni di Schubert e di Lorenzo Perosi, omaggiato a 150 anni dalla nascita.

Enrico Castiglione

Dice Enrico Castiglione: “Quando nel 1997 ho avuto l’idea di dar vita a Roma al Festival di Pasqua non avrei mai immaginato che i grandi concerti promossi nelle chiese e nelle basiliche della Capitale in previsione del grande Giubileo del 2000 sarebbero diventati un appuntamento così atteso e partecipato. Il primo resta per me indimenticabile: nella basilica di Santa Maria degli Angeli, la domenica di Pasqua del 12 aprile 1998, con la voce di José Carreras, le luci di Carlo Di Palma, la diffusione televisiva in mondovisione”.

Stava per cominciare il Terzo Millennio, atteso con entusiasmo, fiduciosi nel progresso. Ci ha portato “magnifiche sorti e progressive” come nella disillusione leopardiana: un mondo iperconnesso e globalizzato, ma maciullato prima dalle Torri Gemelle, poi dalle guerre in medio oriente, dalle controverse primavere nordafricane e siriane, infine dalla falce del coronavirus e dall’orrore sparso da Putin in Ucraina, in un’Europa che non sarà mai più la stessa.

Ludmilla Schiavotti Chepurnaya

Il Festival si immerge in questa incertezza, cercando requie nella musica e pensando all’emergenza attuale. I fondi raccolti saranno devoluti al popolo di Kiev e l’appuntamento della domenica di Pasqua vedrà la presenza, nella chiesa di Sant’Andrea della Valle (nella foto accanto al titolo), alle ore 20, di musicisti esclusivamente russi ed ucraini, sotto la direzione del maestro Stefano Sovrani. Anche le voci saranno un impulso alla pacificazione: quella di due soprano ucraine, Eva Dorofeeva e Kateryna Chebotova, giovanissima, e quella del mezzosoprano russo Ludmilla Schiavotti Chepurnaya. Celeberrimi gli spartiti, con le firme di Bach, Mozart, Corelli, Stradella, Bizet, Massenet, Mascagni, Franck. Un concerto a tutti gli effetti per la Pace, di forte valenza simbolica. E vi contribuirà la cornice, tra Rinascimento e Barocco, nella suggestione dei grandi monumenti romani.

Oggi, 12 aprile, l’appuntamento è a Trastevere. Nella basilica di San Crisogono – campanile medievale, facciata seicentesca, nella sacrestia resti d’epoca costantiniana – alle ore 20 risuonerà uno dei caposaldi della musica sacra, lo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi, con le voci del soprano Sarah Agostinelli e del contralto Chiara Chialli.

La programmazione durerà fino al 5 giugno, domenica di Pentecoste. A Sant’Andrea della Valle si ascolterà la celebre Messa Solenne di César Franck, del quale ricorre il duecentenario della nascita. All’Aventino, nella basilica di Sant’Anselmo, i concerti del Triduo, il 14, 15 e 16 aprile, con la Schola Cantorum del Festival e il Coro della Cappella Giulia di San Pietro sottola guida di Pablo Colino. Sul portale www.musicalia.tv l’intero programma del Festival 2022 ma anche i suoi appuntamenti storici che hanno visto esibirsi da Monterrat Caballé a Cecilia Gasdia, a Katia Ricciarelli a Renato Bruson, con le bacchette di Zubin Metha, Lorin Maazel, le prove attoriali di Arnoldo Foà e Walter Maestosi. Brani spesso raramente eseguiti, anche con l’intento di togliere la polvere alla troppo trascurata musica gregoriana e polifonica.

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