Giuliana Bonanni
Finestra sul mondo

La ribelle Adéle

In Francia spopola «Mortelle Adéle», la ragazza ribelle protagonista del fumetto del momento: una rivista da 50000 copie, due giochi di società, figurine, video, gif e, presto, un album del re della canzone per i bambini e un cartone animato...

Non esistono genitori perfetti. E i bambini non fanno sconti. Tanto vale confrontarsi con l’antagonismo e i pensieri poco lusinghieri che si nascondono dietro le sembianze più angeliche. E lasciare che prendano forma e si incarnino nella piccola eroina di un fumetto amatissimo dai piccoli francesi, la pestifera, crudele, ma divertente e fantasiosa, Mortelle Adèle, protagonista di una serie di album che, a partire dal primo volume, pubblicato nel 2012, ha venduto 5 milioni di copie ed è stata tradotta nelle principali lingue europee.

Una ragazzina libertaria, dai capelli rossi, che sbaraglia tutti gli assetti familiari, gli stereotipi di genere, le vecchie incrostazioni di un mondo binario di cui fatichiamo a liberarci, meglio di quanto abbiano fatto Margaret Mead, Virginia Woolf e Simone de Beauvoir messe insieme. Le sue antagoniste sono Jade e Miranda, due caricature, tutte paillettes e vestiti da principessa, che rispecchiano il modello di brava bambina, inquadrata e conformista. La sua filosofia quotidiana, da cortile della scuola, ha la stessa funzione ispiratrice per i giovani lettori di un saggio di sociologia sull’educazione “beyond pink and blue”. Insomma una bambina che riscatta un’infanzia dalla crescente pressione da rendimento cui la sottopone la società ed incita alla ribellione, al rifiuto dei ruoli e soprattutto delle imposizioni del mondo degli adulti. “A 14 anni, già amavo disegnare, per questo sono stato bullizzato da alcuni compagni di scuola che sono arrivati al punto di picchiarmi e spaccarmi un pollice. Non avevo la forza di reagire. Per sopravvivere alla violenza, ho cominciato a disegnare questa bambina ribelle, un alter ego, capace di fare quello che io non osavo”.

Ce lo racconta il suo autore, Antoine Dole (alias Mr Tan), in un’intervista a più voci con l’illustratrice Diane Le Feyer e la direttrice della casa editrice Bayard, Florence Lotthé, apparsa la scorsa settimana su Le Point (https://www.lepoint.fr/livres/antoine-dole-mortelle-adele-est-un-peu-une-lanceuse-d-alerte-14-11-2020-2400982_37.php). Antoine Dole ha avuto il suo riscatto e la bambina ribelle è diventata la beniamina dei giovani lettori e un modello di gender nuetral education. Non sempre amata dai genitori. ”Una madre mi ha scritto per dirmi che aveva buttato via tutti  i volumi di Adèle perché sua figlia a ricreazione aveva picchiato un bambino, sicuramente ispirata dalla lettura del mio libro!” racconta Dole e aggiunge “Ma questa mamma si è chiesta il perché di tanta collera e violenza?”

L’ultimo libro, il 17esimo, apparso a giugno, ha venduto 350.000 copie ed è in testa alla classifica delle BD (bande dessinée) in Francia. Per non parlare del merchandising correlato: una rivista da 50000 copie, due giochi di società, figurine, video, gif e, presto, un album di Aldebert, il re della canzone per i bambini, un cartone animato previsto per il 2022. Se a questo si aggiungono le 200 lettere dei lettori a cui, mensilmente, gli autori si affannano a rispondere si può comprendere come per la cattolica e tradizionalista casa editrice Bayard Jeunesse l’acquisto della piccola Tourbillon nel 2017, con dentro le storie di Adèle, sia stato un affare.  “Il mondo è cambiato e un personaggio trasgressivo come Adèle si inserisce benissimo nel nostro catalogo” afferma Florence Lotthé. Soprattutto da quando il governo di Emmanuel Macron ha deciso di puntare moltissimo sull’eguaglianza dei sessi in ambito scolastico, con tanto di «référent égalité» delegato a sorvegliare che ogni bambino abbia modo di sviluppare le proprie inclinazioni e capacità a prescindere dal genere di appartenenza.

Facebooktwitterlinkedin