Tina Pane
A proposito de "La pelle dal mare"

La pelle del mondo

Il nuovo romanzo di Gino Giaculli racconta un grande imbroglio. Quello organizzato per sperimentare un "elisir di lunga vita" sulla pelle degli immigrati disperati. Una storia assai verosimile nell'Italia di oggi

In una città che procede a singhiozzo – e non solo per le limitazioni imposte dal Governatore e dal Covid – si potrebbe anche gridare al miracolo quando in un fresco pomeriggio di fine settembre una nota libreria cittadina organizza la presentazione di un libro. Ebbene sì, il 30 settembre la Libreria ad azionariato popolare Iocisto (ne abbiamo parlato qui) è riuscita nell’impresa. Complice la possibilità di usare lo spazio esterno delle scale pubbliche, un bel gruppo di relatori ha presentato la nuova fatica letteraria di Gino Giaculli, giornalista de Il Mattino che arricchisce la sua professione (o la mette a frutto) cimentandosi per la terza volta con la prova del romanzo.

La pelle dal mare, Lastarìa Edizioni, disponibile in cartaceo e digitale, con la prefazione di Massimo Ranieri, ci racconta la storia di tre amici (un medico dall’evocativo nome di Bartolomeo Isola, una insegnante e un giornalista) i quali, separatisi dopo gli anni del liceo, si ritrovano a convergere su un progetto comune: lo smascheramento di un programma di ingegneria genetica che lavora su un farmaco, il Meleucon, che dovrebbe eliminare le impurità e l’invecchiamento della pelle. L’affare è grosso, gli acquirenti saranno i ricchi, corrotti dal miraggio della giovinezza, le cavie gli immigrati che per bisogno, disperazione o ignoranza finiranno per cadere nelle maglie dell’atroce progetto. Sullo sfondo tutte le miserie di una società in cui razzismo, intolleranza e sfruttamento della povertà diventano sempre più prepotenti, sempre più accettati o sopportati dalla maggioranza silenziosa.

Su questa storia che mescola realtà e finzione, spunti autobiografici e osservazione professionale della realtà, si sono appassionatamente confrontati, nel corso della presentazione, i giornalisti Federico Monga, Fulvio Bufi, Titti Marrone e Guido Pocobelli Ragosta insieme all’ex sindaco ed ex governatore Antonio Bassolino.

Pubblico numeroso e distanziato, diretta Facebook per gli spettatori da casa e soprattutto una piccola grande opportunità per riprendere, tra mille accorgimenti e prudenze, la pratica delle cose quotidiane, degli incontri e del dialogo. Non di sole conference call vive l’uomo.

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