Marco Ferrari
La domenica del pallone

Bentornato, Spezia

La squadra di calcio di La Spezia esordisce in Serie A (dove era passata solo nel 1925). Ecco la leggenda di una "provinciale di lusso" che si affaccia nel circo del pallone senza uno stadio ma con una storia antica da difendere

Domenica alle 12,30 lo Spezia farà il suo esordio in serie A giocando allo stadio Manuzzi di Cesena non avendo il proprio impianto, lo storico Alberto Picco, adeguato al principale campionato italiano. Era dal 1925 che gli aquilotti non praticavano la massima serie che allora si chiamava prima divisione ed era divisa a gironi. Gli aquilotti arrivarono ultimi e dopo cinque anni di gloria passarono in seconda divisione. Non sapevano che, da allora, erano attesi da un calvario che finirà quasi cento anni dopo, domenica prossima all’ora di pranzo contro il Sassuolo, esordendo di fatto nella serie A.

Siccome il disordine fa parte dei cromosomi degli spezzini, non c’è da stupirsi se la squadra gioca in Romagna all’ora degli spaghetti e non in Liguria, ha comprato dieci giocatori in questa settimana, ha licenziato il direttore sportivo autore del miracolo calcistico e esordirà privo per squalifica dei più titolati eroi della promozione, capitan Terzi e il figliol prodigo, lo spezzino Maggiore.

Giusto quando ero ragazzo a quell’ora finivo il pranzo e scendevo a piedi allo stadio Alberto Picco per fare il raccattapalle. Allora lo Spezia giocava in serie D con immancabile senso di autoironia da parte dei tifosi. Mio padre, invece, andava non nella mitica Curva Ferrovia, che raccoglie i tifosi più accaniti, ma nella ferrovia vera e propria, quella del trenino dell’arsenale militare, di cui era dipendente, dove si intravvedevano i tre quarti del campo sperando che i gol fossero realizzati nell’unica porta che si poteva inquadrare. Ovviamente, essendo in una terra di paradossi, la ferrovia non c’è più mentre la curva porta ancora il suo nome.

Impegnative sfide mettevano gli spezzini contro la Vogherese, il Savona, la Massese. Degli anni Venti non restavano che vaghi ricordi e un indimenticabile record: l’imbattibilità contro la Juventus. Tre pareggi e una vittoria. Così, quando gli imbattibili supercampioni si ritrovarono in serie B nel campionato 2006-2007, causa Calciopoli, gli spezzini fecero di tutto per non rovinare il loro invidiabile palmares: impattarono 1-1 in casa al Picco e vinsero 3-2 a Torino con un gol di Padoin nel recupero che valse lo spareggio contro il Verona e la permanenza nella seconda serie, seguita da una grave crisi finanziaria, la caduta in serie D e la rinascita.

Poi il miracolo del 20 agosto scorso: dopo la vittoria a Frosinone, la sconfitta interna nello spareggio che portò comunque alla promozione, la festa che ha rinvigorito il Coronavirus locale, lo stadio che risulta non idoneo e le trasferte in Romagna. Lo Spezia parte con gli sfavori del pronostico, con un unico obiettivo, salvarsi. Ma l’eclettismo della città e della squadra non sono da sottovalutare. Per gli spezzini è già una soddisfazione storica questa “apparizione” nella massima serie che vale il tifo di intere generazioni, sportivi incalliti che non hanno mai avuto accesso al paradiso delle serie A e altri che ne sono andati con una speranza nel cuore che i ragazzi di oggi vedono finalmente realizzarsi. Pur essendo una città ligure, gravitando sul confine, i veri derby sono con le vicine compagini toscane come la Carrarese, il Pisa e l’odiata Lucchese. Scontri che ora vanno così nel cassetto dei ricordi, avendo lasciato gli avversari nelle serie minori. Si rinvigorisce invece la rivalità storica con il Genoa, che nella riviera delle Cinque Terre vanta più tifosi degli aquilotti. Quando lo Spezia giocò contro la Juventus domenica 11 marzo 1923, vincendo 1-0 con un gol di Amadesi, il match si tenne a Casale Monferrato causa la squalifica del campo: lo stadio Alberto Picco venne escluso per un anno in seguito ai gravi incidenti avvenuti in occasione della partita Spezia-Genoa (0-4) del 10 dicembre 1922. Una rivincita che gli aquilotti hanno avuto solo il 18 novembre 2006 vincendo per la prima volta a Marassi contri i grifoni. Ora gli aquilotti si ritroveranno il Genoa davanti ma per fortuna gli stadi sono chiusi al pubblico.

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