Giuliana Bonanni
Finestra sul mondo

L’italiana di Netflix

Netflix, il colosso dell'intrattenimento globale che sta mettendo in crisi del tv di mezzo mondo, sbarca in Italia "rubando" alla Rai Tinny Andreatta, l'esperta di fiction che ha lanciato Elena Ferrante e Rocco Schiavone nel mondo

Se fosse possibile, per questa notizia, bisognerebbe cambiare il titolo della nostra rubrica: da “finestra sul mondo” a “finestra sul cortile”, il cortile di casa nostra, e, più precisamente, la Rai. Ad aprire le imposte da oltreoceano e scrutare da lontano quanto succede a Roma è Variety, la bibbia americana dello spettacolo che, nel suo sito online, celebra quella che per gli americani è una vittoria e per noi italiani una vera sconfitta. Con il titolo “Netflix Italy Poaches Public Broadcaster RAI’s Drama Boss Eleonora Andreatta”, l’articolo definisce “importantissimo” il passaggio di Eleonora Andreatta, detta Tinny, da viale Mazzini, dove ha trascorso 25 anni, alla nuova sede romana del gigante dello streaming come responsabile delle serie originali italiane. “«Andreatta avrà il compito di coordinare e dirigere la squadra che sviluppa e crea le serie italiane destinate al mercato globale – annuncia l’azienda sbarcata in Italia nel 2017 con Suburra –. Abbiamo intenzione di rafforzare il nostro impegno sul mercato italiano e di arricchire l’elenco delle serie create in Italia per il pubblico di tutto il mondo». Le serie tv original, infatti, sono il punto di forza delle piattaforme di streaming: prodotte in casa, consentono di conservarne tutti i diritti e di essere vendute in tutto il mondo con un ritorno sull’investimento.

Letta così, la notizia potrebbe sembrare di quelle destinate agli addetti ai lavori e agli appassionati del giro delle poltrone ma non è così. Netflix – così come Amazon – con la sua enorme capacità di offerta è diventate concorrenti inarrivabile per le reti televisive tradizionali come la Rai e Mediaset e sta creando un cambiamento inarrestabile nei gusti e nella cultura del pubblico. Il passaggio di Tinny Andreatta dalla Rai a Netflix sembra essere il segno tangibile del nuovo mondo che avanza all’interno delle nostre case. 

La manager – spiega Variety – è colei che per la RAI ha prodotto serie “rivoluzionarie” come L’amica geniale (nella foto), esempio di coproduzione internazionale di serie televisiva, basata su un best seller italiano, divenuta un successo mondiale grazie all’accordo con la Fremantle per la distribuzione in 56 paesi, Cina compresa.

Netflix punta al mercato italiano sul quale conta di spendere 200 milioni nei prossimi tre anni e per farlo ha scelto una fuoriclasse, come la Andreatta, che, come responsabile di Rai Fiction dal 2012, ha giocato tutte le sue carte sull’intrattenimento e ha dato alla produzione della fiction Rai un respiro internazionale e ne ha fatto il fiore all’occhiello dell’azienda. Accanto alle serie d’autore di alto livello destinate al  mercato globale come I Medici, Il nome della rosa e la stessa Amica geniale, ci ricorda Variety, Tinny Andreatta ha guidato e si è presa cura di piccole storie innovative italiane come Il cacciatore, basato sul racconto autobiografico del magistrato antimafia Alfonso Sabella, e Rocco Schiavone, il poliziotto che fuma l’erba e ha vecchi amici nella mala romana e che, proprio grazie a questo suo essere borderline, ha conquistato anche il pubblico dei ragazzi, notoriamente poco interessati al piccolo schermo,  e ed è stato venduto   in tutto il mondo.

Nel 2020 – scrive ancora Variety – Netflix lancerà cinque nuove stagioni di serie original italiane, numero destinato a raddoppiare entro 2022. I nuovi progetti di Netflix in Italia comprendono anche Zero, la prima serie italiana sulla vita dei giovani neri nel nostro paese, Fedeltà, adattamento del best seller di Marco Missiroli, e last but not least, la serie tratta dall’ ultimo romanzo di Elena Ferrrante, La vita bugiarda degli adulti.

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