Matteo Pelliti
Lapis

Virus della burocrazia

Istantanee di lapisvirus: quando avrò finito di compilare il modulo di richiesta l’emergenza sarà passata. La burocrazia è il virus più forte, sempre...

Esorcizzare, all’inizio ci abbiamo provato. Poi la comunicazione è stata schizofrenica, nel testacoda di cancelletti che, prima, invitavano a non fermarsi e, dopo, a restare in casa. Ho cestinato un paio di poesie brutte, autoconsolatorie, ora tutti diventiamo ambientalisti, scusaci Mondo, cose così, noi siamo il virus, cose così. Un giorno, sempre per esorcizzare, ho scritto un anagramma, le parole in gioco come conforto: “Scovi un raro coronavirus”. In ufficio ho chiesto il telelavoro, o “lavoro agile”. Quando avrò finito di compilare il modulo di richiesta l’emergenza sarà passata. La burocrazia è il virus più forte, sempre. Ho nello zaino un altro modulo, quello che dice che sto andando al lavoro, e poi a casa. Fortuna che gli spostamenti dei figli tra separati sono consentiti, per un attimo ho temuto molto ed ero pronto a infrangere la legge. Domani e dopodomani ho preso ferie volontarie, la settimana prossima si vedrà. Alle 18 ho l’appuntamento fisso con la conferenza stampa dalla Protezione Civile, la conta dei contagi, dei guariti, dei morti. La sensazione è che non ci sia stata ancora una profonda presa di consapevolezza dello stato di emergenza in larga parte della popolazione.

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