Alessandro De Vecchi
"Neon Genesis Evangelion" su Netflix

Genesi di un adattamento

Dopo le molte critiche ricevute da numerosi appassionati dell’anime ed esperti di traduzione e doppiaggio, Netflix ha deciso a sorpresa di cancellare il nuovo adattamento in lingua italiana (curato da Gualtiero Cannarsi) di "Neon Genesis Evangelion", celebre serie animata giapponese

A sorpresa Netflix ha scelto di rimuovere il nuovo adattamento di doppiaggio italiano della celebre serie animata giapponese Neon Genesis Evangelion. La decisione del colosso mondiale dello streaming video arriva dopo giorni di critiche, da parte di esperti di traduzione e soprattutto di appassionati dell’anime, al nuovo adattamento in lingua italiana. A curarlo è Gualtiero Cannarsi [nella foto di copertina], che già aveva lavorato al primo doppiaggio italiano della serie, arrivata per la prima volta nel nostro Paese fra il 1997 e il 2001, e diventata popolarissima con la messa in onda su MTV. L’accusa principale è quella di aver cambiato alcuni termini ormai diventati iconici (per esempio gli “angeli” diventano “apostoli” o il robot “Eva 01” diventa “Unità Prima”) e soprattutto di utilizzare un Italiano troppo forbito e arcaico, considerato di difficile comprensione e poco adatto alle situazioni mostrate nel cartone.

La pagina Facebook italiana di Netflix recitava: «Ci avete fatto capire il vero significato di ‘stato di furia’. Quel ‘pochitto’ che possiamo fare è dirvi che ci dispiace e che il doppiaggio ed i sottotitoli della versione italiana di Neon Genesis Evangelion saranno presto sistemati (e, nel mentre, abbiamo rimosso il doppiaggio)».“Pochitto”, pronunciata dal personaggio di Misato Katsuragi, è una delle diverse espressioni particolari usate da Cannarsi in questo nuovo adattamento; “stato di furia” sostituiva invece il termine inglese “berserk”, utilizzato nel doppiaggio storico italiano per descrivere la condizione in cui i robot Eva non sono più controllabili dai propri piloti umani. La decisione di Netflix arriva dopo l’intervista rilasciata alla Stampa dal direttore del doppiaggio italiano Fabrizio Mazzotta, il quale ha platealmente criticato il lavoro di Cannarsi definendo la sua riscrittura «farraginosa, difficile, incomprensibile» e dichiarando che «a un certo punto i doppiatori volevano abbandonare la serie perché non riuscivano a lavorare e perché non volevano rimetterci la faccia».

Netflix aveva annunciato mesi fa che avrebbe portato sulla propria piattaforma di streaming la serie animata giapponese di culto Neon Genesis Evangelion, a disposizione degli abbonati dallo scorso 21 giugno. Ma, per questione di diritti, non era possibile utilizzare il doppiaggio italiano storico usato su MTV e si era reso quindi necessario realizzare un nuovo adattamento. Netflix aveva quindi puntato su Cannarsi, esperto di Evangelion e curatore degli adattamenti di numerosi film d’animazione giapponesi dello Studio Ghibli. Teoricamente un nome di garanzia, se non fosse che anche quegli adattamenti erano stati criticati per ragioni simili a quelle imputate all’Evangelion di Netflix.

Resta ora da capire se il colosso mondiale dello streaming cercherà di acquistare i diritti del primo storico doppiaggio italiano o farà realizzare un ulteriore nuovo adattamento. Quel che è certo è che, nel frattempo, i tanti appassionati di Neon Genesis Evangelion potranno continuare a godersi su Netflix i combattimenti tra robot Eva e mostri “angeli/apostoli” con i sottotitoli in lingua italiana. Sottotitoli che paradossalmente erano già più vicini al vecchio doppiaggio che al nuovo. Segno che forse il lavoro di Cannarsi non aveva esattamente soddisfatto le richieste di Netflix, e che Netflix stessa avrebbe dovuto gestire meglio la situazione prima di lanciare l’anime sulla propria piattaforma.

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