Raoul Precht
Omaggio a un mito/2

Tanti auguri, Ferlinghetti!

Lawrence Ferlinghetti compie cent'anni. Per festeggiarlo, pubblichiamo i versi che egli compose per il Festival di Castelporziano del 1979, e che da allora non vennero più ristampati

Non capita tutti i giorni di ritrovarsi nel cassetto la traduzione, fatta peraltro quarant’anni fa, di un testo scritto da un poeta che proprio oggi 24 marzo, ebbene sì, compie cent’anni tondi tondi. Lawrence Ferlinghetti, poeta statunitense d’origine italiana, uno dei massimi esponenti della beat generation, aveva presentato questo lungo componimento al Festival dei poeti di Castelporziano nel giugno del lontano 1979. Io l’avevo tradotto per lui in quell’occasione, ed è stato poi pubblicato l’anno successivo in un numero speciale, dedicato interamente al Festival, della rivista “Autobus”. Ecco allora, quale omaggio, e ovviamente con i migliori auguri di buon compleanno, La fiaba dei cosiddetti uccelli, la cui azione si svolge peraltro fra Roma, l’Umbria e la Toscana.

La fiaba dei cosiddetti uccelli
(un’imbecillità picaresca)
                                a Jacques Prévert 

A Roma
una donna va alla toilette
e indossa un’altra faccia
Quando esce
suo marito non la riconosce
e la scambia per un famoso regista
e la porta fin sulla cima
della città di Spoleto
dove affittano una stanza in un’uccelliera
e si strappano
l’un l’altro le piume
Ed egli è un uccello rosso
e lei è un uccello blu
ma senza piume sembrano uguali
Quando hanno finito raccolgono tutte le piume
e ne formano un grande cuscino
sul quale dormono insieme
finché al mattino
tentano di separare le diverse piume
Poi vanno a passeggiare a Piazza del Duomo
dove immediatamente vengono catturati
nudi dall’acchiappauccelli della città
che li trascina dinanzi al Principe
presentandoli come una coppia di uccelli in amore
provenienti dai giardini dell’Eden
che avrebbero dovuto legarsi addosso le piume
se non volevano essere scambiati
per Adamo & Eva
Invece li scambiano solo per uccelli nudi
che non se ne dovrebbero andare in giro
senza piume
e la polizia comincia a ricercarli
per tutta l’Italia
benché sia ovviamente contrario
a ogni legge di gravità
il fatto che uccelli gironzolino senza piume
E così essi vagabondano per l’Umbria
con la polizia alle calcagna
con valigie di piume e bidoni di colla
E San Francesco non riesce a vederli
quando fanno una puntatina ad Assisi
ma questa è solo una fiaba
e l’Umbria governata dai comunisti
e così quando tutti gli altri animali selvatici
vedono quanto accade ai due uccelli nudi
perseguitati dalla polizia
convocano un congresso d’uccelli a Perugia
e fondano l’Unione degli Uccelli Spiumati
e alcune oche rosse di Castiglione del Lago
offrono i loro nidi a pelo d’acqua
ai due uccelli nudi
E così essi si stabiliscono lì
nel comune di Castiglione del Lago
E Cristo che fu appeso crocifisso
nella locale chiesa sulla strada principale
così come Egli è appeso
in ogni chiesa al mondo
viene giù verso il lago
si strappa le unghie
e le getta in acqua
e carezza i due uccelli con le Sue mani insanguinate
E le Sue mani guariscono
ed Egli dice “Grazie” e se ne va su per una collina
trascinando nuovamente la croce sulla schiena
come se nulla fosse accaduto
ma i due uccelli nudi pescano le Sue unghie
nell’acqua e le portano in città
all’Unione dei Ciabattini
e i ciabattini sono loro così grati
di queste unghie magiche
che li assumono come apprendisti
E in questa piccola bottega di scarpe
mastro ciabattino possiede un paio di corvi
che ha addestrato a raccogliere unghie
e a portargliele una per volta
quando ne ha bisogno
ma mentre essi gli portano le unghie
cominciano a sussurrare qualcosa
agli orecchi dei due uccelli nudi
e sussurrano che anch’essi
inizialmente erano uccelli liberi
ma che adesso sono divenuti schiavi
proprio come i lavoratori in ogni luogo
poiché ora che possedevano scarpe
avevano bisogno di calze
e quando avessero ottenuto anche le calze
avrebbero preteso pantaloni e camicie
e una volta avuti anche questi
avrebbero voluto cappotti e cappelli e reggiseni
e indumenti di nylon e fazzoletti e case e gioielli
e pellicce e macchine da corsa
e per ogni cosa avrebbero dovuto pagare
e per ogni cosa avrebbero dovuto lavorare
poiché ovviamente tutto ciò non è che una trappola capitalistica
per rendere schiavi i lavoratori di tutto il mondo
E i due corvi raffigurano il mondo
consumistico dei capitalisti in modo così orribile
che i due uccelli nudi gettano via le loro scarpe nuove
e si librano nell’orizzonte in direzione di Siena
dove incontrano un altro uccello davvero strano
che pretende di saper far ricrescere loro le piume
e che a questo fine bastava andare
all’Unione Mistica degli Allevatori di Piume e Capelli
ma in quello stesso istante a Siena
nella vasta Piazza a forma di noce
gli abitanti sono impegnati nella grande corsa dei cavalli
il Palio
nel quale tutti i rioni di Siena
si danno l’un l’altro battaglia
e ogni rione ha il suo cavallo
la sua bandiera e i suoi colori
e gareggiano correndo intorno alla Piazza di pietra
a rotta di collo sventolando le loro bandiere
E ora il rione chiamato
la Civetta
vince la gara
poiché la civetta-mascotte
si è seduta sulla testa del cavallo
e gli ha dato saggi consigli sul modo di vincere
E quando gli uccelli nudi
vedono vincere la saggia civetta
rivestita di tutte le sue piume
e la vedono incoronata
corrono verso di lei per chiederle
come possa mantenersi così libera e in forma
riuscendo a conservare per di più tutte le piume
E la civetta scuote il capo senza rispondere
e in questo suo scuotere il capo
profondamente si addormenta
E nel sonno sente sé stessa ululare
Ed essi la sentono ululare quella stessa notte
mentre dormono
Ed è un brutto segno
sentirla di notte è un brutto segno
significa che qualcosa
di brutto dovrà accaderti
E così il giorno dopo si destano di buon’ora
e fuggono via nuovamente
verso San Gimignano
città di molte torri poste su un’alta collina
dominante una vallata di vigneti
Ed essi percorrono questa vallata al tramonto
e raggiungono San Gimignano
proprio quando rondini e piccioni
salgono in cima agli alberi e alle torri
per cantare al sole calante
Ed essi tentano di volare come gli altri
in cima alle torri
che furono costruite da potenti famiglie
ognuna delle quali voleva dimostrare
d’esser più grande delle altre
costruendo la torre più alta
E i due uccelli s’avvedono
che non potranno mai volare sufficientemente in alto
finché non cresceranno loro di nuovo vere piume
finché non accetteranno di nuovo la loro naturale condizione
ma non possono farlo
perché una volta che le piume siano state strappate
non ricrescono mica come capelli
è come perdere la verginità
nei Giardini dell’Eden
e non potranno più volare così semplicemente
E allora rinunciano a tutto
e si trascinano fino a Roma nella notte
E si occupano di scienza
studiano aerodinamica e costruiscono missili
ed emigrano negli Stati Uniti d’America
e rinunciano al comunismo
e redigono progetti spaziali
e si fanno catapultare sulla luna
e ricadono sulla terra
e ancora tentano di volare
verso luoghi sempre più alti
ma ricadono giù con i paracadute
E quando cadono
molto più in basso e in lontananza riconoscono
il variegato canto di piccoli uccelli liberi
nascosti tra colline verdi
in un giardino chiamato Amore
in una regione che non compare sulle carte geografiche
e che non è neanche rappresentata
nel Parlamento nazionale.
(traduzione di Raoul Precht)

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