Nicola Fano
L'Italia di Di Maio e Salvini

Abolita la morte (stradale)

A pagina 74 del Def, il Documento di Economia e Finanza dell'attuale governo, si annuncia che entro il 2020 saranno dimezzate le morti sulla strada. E entro il 2050 saranno azzerate: evviva!

Questa non è una fake news. La propensione al balcone del governo italiano d’oggi s’è fatta sfuggire una bella occasione di festa: la sconfitta della morte. Dopo l’abolizione della povertà e il ripristino della dignità del lavoro, entrambe gaiamente sancite per decreto senza neanche un passaggio attraverso un sondaggio on line (forse alla piattaforma Rousseau hanno dato per scontato il risultato), è arrivato finalmente il giorno dell’abolizione della morte, appunto. Nella fattispecie: quella per incidente stradale. Nel Documento di Economia e Finanza (Def) del governo attuale, a pagina 74, nel capitolo dedicato al programma dell’esecutivo in materia di trasporti, si legge: «L’innovazione costituirà un importante strumento per garantire maggior sicurezza, dimezzano il numero delle vittime della strada entro il 2020 e annullandolo entro il 2050». Avete letto bene: entro il 2050 il governo attuale (sempre ammesso che per quella data esso sia ancora operativo ed esista ancora qualcosa da governare in questa zona peninsulare dell’Europa) conta di «annullare il numero delle vittime della strada».

A partire dal 2051, poi, è possibile supporre che possa essere avviato un programma di ripopolamento stradale, favorendo la natalità direttamente sulla pubblica via. La quale circostanza, sia detto per inciso, avrebbe anche il vantaggio strategico di abbassare progressivamente l’età pensionabile. Almeno in prospettiva.

Questa non è una fake news, giova ripeterlo, ma il frutto (occasionale, verrebbe da dire) maturato in margine a un lavoro d’analisi attento e ben altrimenti serio rispetto all’oggetto in questione (il Def) compiuto dalla nostra fonte; vale a dire uno di quei “tecnici” dello Stato contro i quali l’attuale governo sta continuamente scagliando i propri strali. È il contrario di una fake news, perché è un particolare che manifesta una questione molto più complessa: il documento economico finanziario dell’attuale governo è infarcito di cazzate. Che pagheremo noi, anche chi non va in automobile .

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