Roberto Mussapi
Every beat of my heart

In origine era il mare

Il mare come punto di partenza e simbolo del percorso umano: dalla mitologia greca alle allegorie moderne di Melville, Conrad, fino alle icastiche immagini nei versi di Baudelaire

Il mare è origine, nella Bibbia e in molti altri libri sapienziali. Afrodite, dea dell’amore, nasce dalla spuma del mare. Nel mare lotta e confligge Ulisse, straziato da Poseidone. Il mare è reame acquatico di disperazione e avventura. Nel mare, con l’Odissea, nasce l’avventura: verranno Stevenson, Melville, Conrad, a penetrarne la misteriosa, archetipica natura di luogo dell’origine e dell’ignoto destino umano, durante la vita, traversata, e dopo la morte. Coleridge, forse quanto Melville, crea la metafora del mare come luogo del destino. Inizio e mistero dopo la fine dell’esperienza terrena. E, intanto, attraversamento. La linea d’ombra di Conrad indica quel confine che dal mare in bonaccia e paralisi segna il confine con la riva.
Baudelaire vede nel mare lo specchio dell’uomo: avventura e mistero. Uomo soggetto al rischio del naufragio, ma anche sempre pronto a salpare. L’uomo libero non è servo della gleba, è vocato e votato al mare, come Ismaele, il marinaio di Moby-Dick, che parte per mare come l’uomo avventuroso e sognatore salpa, ogni giorno, verso la vita e il suo enigma fascinoso.

 

L’uomo e il mare

Uomo libero, tu amerai sempre il mare!
Il mare è il tuo specchio, nell’infinito roteare
dell’onda tu contempli la tua anima,
e il tuo spirito non è un abisso meno amaro.

Godi a tuffarti in seno alla tua immagine,
l’abbracci con gli occhi e con le braccia, e il tuo cuore
a volte si distrae dal suo stesso pulsare,
al suo selvaggio e indomabile lamento.

Siete entrambi tenebrosi e discreti: uomo,
nessuno ha mai sondato il fondo del tuo abisso,
nessuno, mare, i tuoi più intimi tesori
gelosi custodi dei vostri segreti.

E tuttavia da secoli infiniti
senza rimorso e pietà vi combattete,
talmente voi amate la strage e la morte,
o lottatori eterni, o implacabili fratelli!

Charles Baudelaire

(Da Tu metteresti l’universo intero, Salani editore, 2012, traduzione di Roberto Mussapi)

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