Giordana Marsilio
A due passi da San Pietro

Roma ha un nuovo teatrino

Presentata la stagione 2018/2019 dell'Altrove Teatro Studio, una nuova sala diretta da Ottavia Bianchi e Giorgio Latini dedicata alla nuova drammaturgia: «Ci aiuterà Stefano Benni».

L’etimologia della parola altrove viene dal latino “alter ubi” ovvero un altro luogo. In fondo anche il teatro per sua natura è un altro dove, poiché entrando in sala lo spettatore fa un patto con gli attori: credere a quello che gli racconteranno. «Tutte le facce dell’arte» è il motto della stagione 2018/2019 dell’Altrove Teatro Studio di Roma (una sala da 99 posti situata tra San Pietro e Trionfale), diretto da Ottavia Bianchi e Giorgio Latini, il quale sostiene: «Il motivo per cui si va a teatro è perché ci piace credere nelle cose». Infatti, varcando la soglia del teatro e prendendo posto, il pubblico acconsente, almeno per la durata dello spettacolo, di trovarsi in un altrove che potrebbe essere in un altro tempo o in un’altra dimensione.

A febbraio l’Altrove ha aperto le sue porte proponendo spettacoli ed eventi come processo preparativo all’apertura vera e propria che partirà ad ottobre con lo spettacolo L’amore, la morte e le tasse per la regia di Giorgio Latini, il quale sarà anche interprete insieme ad Ottavia Bianchi, Giulia Nervi e Nicola Nicchi. La giovane coppia, formata da Latini e Bianchi, ha rilevato lo spazio dell’Altrove dopo diversi anni di disuso e ha dovuto quindi costruire tutto da zero, sia per creare un ambiente che rispettasse le norme di sicurezza, sia per offrire uno spazio pensato per gli attori e per il pubblico. Giorgio Latini spiega così il loro intento: «Altrove è un’idea altra di teatro che non vuole scardinare o rivoluzionare il codice del teatro, ma che semplicemente vuole proporre un teatro nuovo, un luogo di rinnovamento e cambiamento. Siamo attori e abbiamo cercato di portare la nostra esperienza in questo spazio».

Il fil rouge che lega gli spettacoli della stagione 2018/2019 è la qualità delle proposte scelte: «Ci prendiamo la responsabilità – spiegano i direttori – dei progetti selezionati perché ci crediamo e riteniamo che siano offerte valide». Gli spettacoli sono quattordici in tutto, dieci di prosa tradizionale e quattro letture-concerto dedicate a personaggi importanti.

Giorgio Latini e Ottavia Bianchi sono artisti eclettici che scrivono, dirigono e recitano; la Bianchi ha anche un background musicale, infatti ci tiene particolarmente ai quattro progetti che uniscono la musica con la parola e il primo che darà via a questo filone creativo sarà Misterioso – Un viaggio intorno a Thelonious Monk, accompagnato al pianoforte da Umberto Petrin, di e con Stefano Benni, un sostenitore dell’Altrove Teatro con il quale realizzerà anche altre collaborazioni.

L’Altrove è a misura di pubblico e a misura d’attore: i responsabili vogliono mettere il loro spazio a disposizione di attori e spettatori desiderosi di sperimentare il nuovo teatro e la nuova drammaturgia. I due direttori vogliono offrire un teatro di qualità e al tempo stesso popolare, che coinvolga la comunità di quartiere: «Incontriamo il quartiere – afferma Latini – perché ci interessa farci conoscere come persone e coinvolgerli». Tanti gli spettacoli in programma, alcuni dedicati a grandi personalità come Alda Merini in Ci chiamarono tutti Alda di Fabio Appetino o Processo a Fellini di Mariano Lamberti su Giulietta Masina. A tal proposito Ottavia Bianchi sottolinea: «Vogliamo raccontare tutte le donne tramite la storia di una donna». Un teatro nuovo sul panorama romano che vuole portare in scena storie sentite, reali che siano universali, perché come dice Giorgio Latini: «Non vogliamo fare cronaca ma teatro».

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