Alessandro Boschi
Il nostro inviato al Lido

Virzi d’America

Il debutto americano di Paolo Virzì ha portato alla realizzazione di un bel film, “The Leisure Seeker”: due anziani alla riscoperta della vita. Diretti da un regista (“casualmente” italiano) nel pieno della maturità

La differenza tra lo sbarco negli Usa di Paolo Virzì con The Leisure Seeker, presentato oggi in concorso alla Mostra di Venezia, e quello di Paolo Sorrentino anni addietro con This must be the place, risiede in questa semplice osservazione: il film di Sorrentino è un film americano fatto da un regista italiano, il film di Virzì è un film americano fatto da un regista. Punto. La differenza a nostro avviso non è da poco. Già dalle prime inquadrature, con la camera che segue il furgone di uno dei protagonisti, si avverte la capacità, tipica dei grandi registi, di impadronirsi di una storia con uno stile proprio ma al tempo stesso istituzionale. Paolo Virzì non ha bisogno di virtuosismi registici, di sequenze pirotecniche o di funambolismi tipici di qualche autore alla ricerca di una cifra personale. Quella di Virzì, la cifra, è la disarmante invisibilità della regia stessa.

Insomma, The Leisure Seeker è un film riuscito, e non si capisce perché sia stato rifiutato da Cannes (sembra). Se fosse, meglio per Venezia. Certo, potersi avvalere delle prestazioni di due giganti come Helen Mirren e Donald Sutherland aiuta non poco. Ma la sapienza del regista toscano è oramai talmente strutturata che mai si avverte quella sorta di timore reverenziale per cui noi italiani siamo famosi, anzi, famigerati. La storia di Ella e John è la storia di una coppia ultraottantenne che decide di prendersi una vacanza a bordo di un camper, un vecchio rudere dismesso da tempo ma ancora in grado di traghettare la coppia verso i luoghi della memoria, la casa di Ernest Hemingway (lui è un vecchio professore) e oltre ancora. Il viaggio avrà una doppia valenza, riscoprire e scoprire avvenimenti e segreti del passato e mostrare la dinamica di una coppia che nonostante tutto, ma forse proprio perché nonostante tutto, rimane insieme fino alla fine. E questo rimanere insieme sempre e comunque, di fronte a qualsiasi avvenimento accaduto, temuto o solo immaginato, assumerà un valore pari allo zero.

Scritto dallo stesso Virzì insieme a Francesco Piccolo, Francesca Archibugi e Stephen Amidon The Leisure Seeker – Elle & John, è tratto da un racconto di Michael Zadoorian. La parte letteraria del raccontare, benché molto presente, non è mai invasiva o stucchevole, perché mostrata attraverso degli espedienti che ne alleggeriscono la forma e al tempo stesso ne accrescono il valore umano e l’impatto emotivo. The Leisure Seeker, non ridete, è un film di formazione. Perché i due protagonisti insegnano, l’uno all’altra, che si può crescere ogni giorno, avvicinandosi e accettandosi, senza compromessi, senza retorica. Anche portando una parrucca o, se serve, un pannolone.

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