Ilaria Palomba
Catalogo del Novecento

L’incubo di Bradbury

Un mondo governato dalla finanza e instupidito dai media, in cui la gente non legge e non pensa più: è il nostro presente come l'ha descritto Ray Bradbury più di sessant'anni fa. In «Fahrenheit 451»

Fahrenheit 451 di Ray Bradbury è un romanzo di fantascienza distopica, diviso in tre parti e pubblicato a puntate sulla rivista Playboy, nel 1953, prima di essere stampato e pubblicato per intero. È fortemente ispirato a 1984 di Orwell. Indubbiamente meno inquietante del suo predecessore, questo è, sì, un romanzo di genere. Ma vale la pena leggerlo e affrontare alcuni temi qui narrati, nonché intreccio e personaggi, perché è utile comprendere come la fantascienza di un certo tipo si sposi con la critica sociale.

La prima parte s’intitola Il focolare e la salamandra. Nel mondo di Bradbury i pompieri invece di spegnere gli incendi li appiccano. Il protagonista, Guy Montag, è uno dei pompieri, accompagnati sempre da un segugio meccanico. In questo futuro i libri sono proibiti, sostituiti una volta per tutte dalla televisione. Una televisione onnipresente, che occupa quasi tutte le pareti delle case, unito a un apparecchio che ciascuno porta all’orecchio, attraverso il quale la dittatura totalitaria diffonde la sua ideologia. La moglie di Montag, Mildred, ha sviluppato una dipendenza completa dalla televisione, istupidita e quasi lobotomizzata dalla tecnologia, non ha quasi più alcuna relazione con il mondo e in particolare con il marito.

Tutto cambia nella vita di Montag quando incontra Clarisse McClellan, una diciassettenne diversa dal resto dell’umanità, la cui famiglia è considerata dissidente. Non ha televisori e ha smesso di andare a scuola, credendo invece fermamente nella libertà e nella felicità. Clarisse domanda a Guy se è felice. Così inizia il percorso di presa di coscienza del protagonista.

Quella stessa sera, al suo rientro, Montag trova la moglie in fin di vita, per aver ingerito troppi barbiturici. Degli infermieri privi di umana sensibilità la salvano, pompandole nuovo sangue nelle vene. Mildred si sveglierà dimentica del suo inconsapevole tentativo di suicidio e ricomincerà a chiudersi nel suo mondo fatto solo di televisione e stoltezza.

ray bradbury2Nel frattempo Montag vede Clarisse sempre più spesso e comincia a porsi una serie di domande piuttosto pericolose che a lungo andare mineranno non solo la sua sicurezza matrimoniale ma la vita nella sua interezza. Guy è ormai troppo curioso del mondo circostante per non infrangere le regole più basilari della dittatura. I colleghi e i segugi meccanici cominciano a insospettirsi.

Un evento smuoverà per sempre il protagonista dal ruolo di pompiere: assistere, durante uno dei suoi soliti lavori, a una donna anziana che decide di farsi bruciare viva insieme ai suoi libri pur di non abbandonare la cultura, cui è affettivamente legata, alle fiamme. Montag, sempre più curioso della vita, ruba un libro e così inizia la sua passione per la lettura. Diviene dunque un dissidente in tutto e per tutto. Cerca di condividere questa passione con la moglie ma non ci sarà verso.

Piuttosto Mildred lo ragguaglia, priva di sentimenti, sulla morte di Clarisse, investita da una macchina. Guy, sconvolto, arrabbiato con tutti, con sua moglie lobotomizzata, con il corpo dei pompieri, con il mondo intero che ha ridotto le persone ad automi, decide di cambiare vita. Riceve però subito la visita del suo capo Beatty che gli spiega come si sia giunti a proibire i libri e formare il corpo degli incendiari. Cerca anche di dirgli che sia una gran fortuna per Clarissa essere morta, a causa delle condizioni di dissidenza della sua famiglia non avrebbe avuto un gran futuro. Gli dice che la lettura, stimolando opinioni e divergenze, ha prodotto null’altro che lotte e polemiche. Il cambiamento delle singole esistenze sotto il dominio dittatoriale ha portato a stili di vita più rapidi e superficiali, per cui la necessità di opere scritte in modo semplicistico e banale, per produrre meno discussioni e dibattiti, qui solo argomenti futili e leggeri hanno spazio. Per questo il governo ha portato alla distruzione dei libri e alla loro messa al bando, in quanto dannosi e forieri di divergenze e rivolte. Qui c’è un bellissimo, quanto tremendo, monologo di Beatty.

«Per fortuna, eccentrici come lei se ne incontrano pochi. Sappiamo come correggerli fin da quando sono ancora piccini. Non puoi costruire una casa senza chiodi e legname. Se vuoi che la casa non si costruisca fa’ sparire chiodi e legname. Se non vuoi un uomo infelice per motivi politici, non presentargli mai i due aspetti di un problema, o lo tormenterai; dagliene uno solo; meglio ancora, non porgliene nessuno. Fa’ che dimentichi che esiste una cosa come la guerra. Se il Governo è inefficiente, appesantito dalla burocrazia e in preda a delirio fiscale, meglio tutto questo che non il fatto che il popolo abbia a lamentarsi. Pace, Montag.
Offri al popolo gare che si possano vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari, o il nome delle capitali dei vari stati dell’Unione o la quantità di grano che lo Iowa ha prodotto l’anno passato. Riempi loro i crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente bene informati”. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti che è meglio restino dove si trovano. Con animi simili, pescheranno la malinconia e la tristezza. Chiunque possa far scomparire una parete TV e farla riapparire a volontà, e la maggioranza dei cittadini oggi può farlo, sarà sempre più felice di chiunque cerchi di regolo-calcolare, misurare e chiudere in equazioni l’Universo, il quale del resto non può esserlo se non dando all’uomo la sensazione della sua piccolezza e della sua bestialità e un’immensa malinconia. Lo so, perché ho tentato anch’io; ma al diavolo cose del genere. Per cui, attaccati ai tuoi circoli sportivi e alle tue gite, ai tuoi acrobati e ai tuoi maghi, ai tuoi rompicolli, autoreattori, motoelicotteri, donne ed eroina, e a ogni altra cosa che abbia a che fare coi riflessi condizionati. Se la commedia non vale niente, se il film non sa di nulla, se la musica è sorda, punzecchiami col pianoforte elettronico, fragorosamente. Io crederò di rispondere alla musica, quando invece si tratta soltanto di una reazione tattile alla vibrazione. Ma che m’importa? Tanto a me piacciono i divertimenti solidi e compatti».
(Ray Bradbury, Fahrenheit 451, Mondadori, 2016, pp.67-68)

Comincia dunque la seconda parte del romanzo intitolata Il crivello e la sabbia. Montag confessa a Mildred di aver nascosto molti libri in casa, sperando ancora nella comprensione di lei. Tuttavia sua moglie, completamente obnubilata e dimentica di sé, proprio come vuole il sistema, denuncia Guy. Presto lui si sente minacciato da un cane robot che si aggira nei dintorni di casa sua, così fugge dal professor Faber, uomo che ancora crede nella cultura, in possesso di alcuni libri che saranno fondamentali per Montag, il quale ha con sé la Bibbia, riesumata dalla casa, data alle fiamme, dell’anziana donna che si è lasciata morire insieme ai suoi libri. Faber gli propone un accordo, gli dona un auricolare con il quale potranno restare in contatto e insieme mettono su un piano per ingannare Beatty. Montag rientrando in casa trova Mildred e le sue amiche completamente ipnotizzate e narcotizzate dai teleschermi, che parlano di cose futili e al confronto con i discorsi di Faber appaiono come delle perfette idiote. Ora però Montag non ha tempo da perdere ed è pronto per mettere in atto il piano, si reca quindi presso la centrale degli incendiari e consegna a Beatty la copia della Bibbia, facendogli credere di essersi redento. Gli viene affidata quindi una nuova missione che però consisterà nel distruggere la propria casa, dal momento che, come dicevamo, Mildred l’ha denunciato.

Così si apre la terza parte del romanzo, intitolata: La fiamma risplendente. Qui Guy si trova a prendere una decisione molto importante, e purtroppo non può far altro che eseguire gli ordini e veder bruciare tutto. Qualcosa nel piano però va storto e Beatty si accorge dell’auricolare, quindi cerca di incastrare Faber attraverso Montag. C’è un momento dal ritmo sincopato in cui una vera e propria caccia all’uomo si scatena contro Guy Montag e viene trasmessa in mondo-visione su tutti i teleschermi. Guy riesce a trovare rifugio da Faber e a raccontargli l’accaduto prima che sia troppo tardi. Quest’ultimo gli narra dell’esistenza di una comunità di ribelli, gli dice che si vedranno a Saint Louis, quando raggiungerà il luogo da lui indicato. Montag, ancora braccato dalla polizia, si lancia nel fiume. Trasportato dalle correnti svanisce dalla vista delle guardie, le quali per dare un lieto fine allo spettacolo trasmesso a reti unificate arrestano un povero viandante, facendolo passare per l’accusato. Nel frattempo Guy raggiunge la comunità degli uomini-libro e il loro leader Granger. Gli uomini-libro sono una comunità che ha imparato a memoria i libri e vive di letteratura, narrando, raccontando e recitando le più belle pagine dei grandi classici. La loro meta è trasmettere la grande letteratura di generazione in generazione, attendendo la fine della dittatura. La città viene poi bombardata e distrutta ma Montag è ancora in vita e con i superstiti uomini-libo si reca in città per ricostruire un mondo fatto di umanità e cultura.

Guardando al nostro presente, talvolta sembra perfettamente incarnare le paure distopiche novecentesche: un mondo governato dalla finanza e instupidito dai media, in cui la gente non legge e non pensa più. Ecco l’incredibile attualità e universalità della lezione di Bradbury nel più grande tra i suoi romanzi.

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