Arturo Belluardo
Per il primo novembre

Zucchero a Palermo

A Palermo oggi si festeggia la "Notte dello zucchero", una festa pagana per celebrare i morti senza cadere nelle banalità di Halloween. Poesia, teatro e folclore nel segno della memoria

Dopo due fortunate edizioni, quella del 2013, che ha portato ai Cantieri Culturali alla Zisa 30.000 visitatori in tre giorni, e quella dell’anno scorso al Teatro Biondo che ha registrato l’affluenza di migliaia di partecipanti in un’unica giornata, torna a Palermo l’evento che vuole restituire alla città la Festa dei Morti: oggi, 1° novembre al Teatro Politeama torna Notte di Zucchero, festa di morti, pupi e grattugie, da un’idea dell’attrice palermitana Giusi Cataldo con la collaborazione della costumista Dora Argento.

«Lo scopo è quello di far rivivere una festa antichissima, quella dei Morti» mi racconta Giusi Cataldo mentre ci pigliamo un caffè di fronte al Politeama, in una pausa delle prove della kermesse. «Festa che è stata soppiantata dall’orrenda Halloween. Quand’ero bambina io, aspettavo con trepidazione la mattina del 2 per scoprire che regali mi avevano portato i Morti. E guai a svegliarsi, che i Morti ti venivano a grattugiare i piedi! Poi si andava al cimitero per ringraziarli e omaggiarli con un fiore. Era un modo commovente di far mischiare ai bambini la vita con la morte, di far sentire la presenza della famiglia tutta unita dal passato, al presente, al futuro».

«Mi ricordo – continua la direttrice artistica, mentre dal caffè passiamo a una barocca sfincia con la ricotta – che c’erano famiglie che mangiavano sulle tombe apparecchiando per il caro estinto. E così mi è venuta l’idea di andarmene in giro, telecamera in spalla, a chiedere agli anziani di raccontare i loro ricordi della festa dei Morti. E così è nato il documentario Quando ero piccolo che proietteremo in loop durante la giornata, assieme al suo seguito girato apposta per questa edizione della festa».

«Li vedi questi?» la Cataldo mi indica la variopinta frutta martorana esposta nel bancone del bar. «Pensa che la frutta martorana è nata proprio dalle mani delle monachelle come dolce da portare agli orfanelli per i Morti, assieme ai pupi di zucchero e agli ossi dei morti. E c’era pure la Fiera dei Morti a Piazza Marina. Pensa che alla Galleria d’Arte Moderna c’è un bellissimo quadro dei primi del Novecento di Michele Casti che ritrae gli avventori della Fiera come fossero ombre, ectoplasmi».

E quest’anno? «Avremo un ampio spazio dedicato ai bambini, una giornata di laboratori, letture e intrattenimento nella splendida Sala degli Specchi del Teatro Politeama, che, attraverso il recupero della memoria storica e dei ricordi, avrà l’intento di riportare alla luce la storia e la tradizione della Festa: dalla realizzazione dei pupi di zucchero e di sale ai tradizionali cesti dei Morti, dai momenti narrativi, con i testi di Angelica Termini e di Nadia Terranova, alla creazione di un’installazione di grattugie».

Nella serata si scateneranno invece le performance teatrali: «Sono stati utilizzati tutti gli spazi del teatro – sottolinea Dora Argento, che ha curato il programma teatrale – dai camerini ai palchi, dai bagni ai ballatoi e il pubblico si muoverà di stazione in stazione in una maratona lunga tre ore». Trenta attori reciteranno sulla base di testi, molti dei quali scritti appositamente per Notte di Zucchero, di scrittori e giornalisti, da Andrea Camilleri a Roberto Andò, da Giuseppe Di Piazza ad Antonio Calabrò. Nel teatro si aggireranno i Morti di Zucchero che aiuteranno il pubblico a individuare gli spazi del teatro in cui in simultanea si svolgeranno le performance. «Una scelta dei brani che dà spazio agli autori contemporanei, non solo già conosciuti, ma anche agli esordi – continua Dora Argento – così come la scelta degli interpreti è trasversale. L’autoctonia di autori e interpreti è un altro nostro punto fermo perché crediamo fortemente nelle mille voci di questa città».

Ci saranno anche i percorsi sensoriali legati alla memoria e i percorsi olfattivi creati dall’aromataio Meo Fusciuni; e ancora, danza e musica dal vivo, da Listz, al blues alle suggestioni elettroniche di Musso e Pipia. La Festa si chiuderà ballando per tutta la notte con la musica balcanica dei MatriMia e con il repertorio popolare dei LassatilAbballari. Insomma, Palermo, svegliati: i Morti stanno tornando e sfasceranno tutte le vostre zucche!

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