Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Io, Elvis e Fred

Silvia Gallerano: «Da bambina sognavo di danzare con Fred Astaire. Ma se mi venissero a prendere gli extraterrestri direi loro di portarmi subito da Elvis»

Nome e cognome: Silvia Gallerano.

Professione: Attrice.

Età: 41.

Da bambina sognavi di fare l’attrice? Sognavo di danzare con Fred Astaire.

Cosa significa per te recitare? Farmi canale dei sentimenti e delle storie, offrirmi alle rappresentazioni del mondo.

Il tuo film preferito? Pulp Fiction, A qualcuno piace caldo, M, il mostro di Dusseldorf, Broadway Danny Rose, Tootsie. Ma anche tutte le apparizioni di Fred Astaire, Walter Matthau, Jack Lemmon e Liza Minnelli.

Il tuo spettacolo teatrale preferito? (Fatto da te o da altri) Tre studi per una crocifissione di Danio Manfredini, Nelken di Pina Bausch, Quore di Raffaella Giordano, Hotel Medea di ZecoraUra, Iets hop Bach di Alain Platel.

Qual è l’artista da cui hai imparato di più? Danio Manfredini, Antonio Rezza, Francesca De Sapio.

Qual è il regista da cui hai imparato di più? Peter Brook, Simon McBurney.

Il libro sul comodino: To the lighthouse di Virginia Wolf

Silvia Gallerano1La canzone che ti rappresenta: Rock’n Roll Suicide di David Bowie

Descrivi il tuo giorno preferito. Finisce con una grande tavolata.

Prosecco o champagne? Vino rosso.

Il primo amore, lo ricordi? Assolutamente sì.

Il Primo bacio: rivelazione o delusione? La prima volta che è stata una rivelazione, quello è stato il mio primo bacio.

Strategia di conquista: qual è la tua? L’attacco.

Categorie maschili che non ti piacciono? Prevaricatori, indipendentemente dal genere.

Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour. Quando ti piace qualcuno può essere anche un mostro e non te ne accorgi.

Il sesso nobilita l’amore? O viceversa? Non esiste l’uno senza l’altro.

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? È un continuo altalenare tra le due.

Silvia Gallerano2Costretta a scegliere: cinema o teatro? Scelgo i progetti che mi interessano.

C‘è qualcosa che rimpiangi di non avere detto a qualcuno? Almeno tre volte al giorno.

Shakespeare o Beckett? Shakespeare.

Qual è il tuo ricordo più caro? La casa della mia infanzia.

E il ricordo più terribile? La casa della mia infanzia.

L’ultima volta che sei andata a teatro, cos’hai visto? Vangelo di Pippo Delbono.

Racconta il tuo ultimo spettacolo: Una ragazza pronta a tutto pur di farcela.

Perché il pubblico dovrebbe venire a vederlo? Perché è uno spaccato del nostro tempo.

Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? È un mondo piccolo dove si riflettono tutte le brutture e le bellezze del paese intero. Si lavora in conventicole e ci si fa la guerra tra poveri. E le decisioni quasi sempre non sono prese dagli artisti. Che permettono ad altri di decidere per loro.

Silvia Gallerano3Come e dove ti vedi tra cinque anni? Meglio non fare programmi.

La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. Dormire.

Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Sono un uomo.

Piatto preferito: Mozzarella di Bufala.

Quanto conta la bellezza per un’attrice? Molto, purtroppo. Per essere più precisi: conta la bellezza conforme a canoni di plastica, falsi, che non corrispondono all’umano.

C’è parità di trattamento nel teatro tra uomini e donne? No.

Mai capitato di dover rifiutare un contratto? Sì.

Di lasciarti sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirtene subito dopo? Sì.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare nel cinema? Sally Bowles in Cabaret.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare in teatro? Giulietta.

Da chi vorresti essere diretta? Quentin Tarantino.

Tre doti che bisogna assolutamente possedere per poter fare l’attrice. Umiltà, immaginazione, libertà.

Tre difetti che non bisogna assolutamente avere per poter fare questo mestiere. Aridità. Pigrizia. Pregiudizio.

Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? Scomparirebbe.

Gli alieni ti rapiscono e tu puoi esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Portatemi da Elvis.

Silvia Gallerano4La frase più romantica che ti sia capitato di dire in scena. «No, Bandiera, nessuno nella mia vita mi porterà tanto in alto quanto hai fatto tu questa notte»: John Berger

La frase più triste che ti sia toccato di dire in scena.

«Ma perché, perché mi hai abbandonato. Ma come farà, adesso, la tua mamma – senza di te?»:Cristian Ceresoli

Mai capitato di dimenticare una battuta? Che succede in questi casi? Può essere un momento di grazia che ci apre allo sconosciuto.

Cosa vorresti che la gente ricordasse di te? La memoria di altri attraverso di me.

Hai mai litigato con un regista per una questione di interpretazione del personaggio? Discusso, certamente.

Se potessi svegliarti domani con una nuova dote, quale sceglieresti? La leggerezza.

Silvia Gallerano6Se potessi scoprire la verità su te stessa o sul tuo futuro, cosa vorresti sapere. Non vorrei sapere.

Se sapessi di dovere morire, che cosa cambieresti nella tua vita? Farei più feste.

Che cosa è troppo serio per scherzarci su? Niente.

Progetti futuri? Il film Asino Vola in uscita nelle sale in primavera, la prossima opera di Ceresoli e altri progetti che ancora non voglio nominare.

Un consiglio a una giovane donna che voglia fare l’attrice. Lascia l’Italia.

Le foto sono di: Guido Harari, Valeria Tomasulo, Giulia Ducci, Thoras Ibrahimovic. 

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