Sabino Caronia
Verità e fede: riflessione per il Venerdì santo

La domanda di Pilato

«Che cos’è la verità?», chiede - secondo il vangelo di Giovanni - il governatore romano a Gesù. Un quesito nel quale «effettivamente è in gioco il destino dell'umanità». E la questione dell’Ecce homo ritorna anche il Michail Bulgakov, Helen K. Bond, Gertrud von Le Fort…

Ponzio Pilato fu il quinto governatore della provincia romana della Giudea, carica che ricoprì dal 26 al 37 d.C. Passato alla storia come giudice di Gesù, Pilato ha un posto importante nel simbolon o credo in cui l’espressione «patì sotto Ponzio Pilato» fu aggiunta solo nel 381 con il Concilio di Costantinopoli. «Che cos’è la verità?» è la domanda di Pilato a cui Gesù non risponde edEcce homo è l’altra sua frase che ben si collega alla precedente dal momento che la persona di Cristo è supporto alla fede in un Dio che come uomo è morto in croce.

L’affermazione del Credo, «Gesù Cristo… fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto…», che trova conforto in Tacito («Quel nome essi derivavano da Cristo, che sotto il regno di Tiberio fu mandato a morte dal procuratore Ponzio Pilato») e in Giuseppe Flavio («Pilato avendolo sentito accusare da uomini del più alto rango tra noi… lo condannò a essere crocifisso»), ritorna nelle affermazioni dei martiri e apologeti cristiani, da Ignazio («Gesù Cristo… fu davvero perseguitato sotto Ponzio Pilato, fu davvero crocifisso e morì») a Giustino («Gesù Cristo, nostro maestro, che nacque a questo scopo, fu crocefisso sotto Ponzio Pilato e morì, e risorse»).

Anche MichailBulgakov in Il maestro e Margherita collega la domanda «Che cos’è la verità?» all’Ecce homo, a quella folgorante affermazione dell’esistenza di Cristo uomo («Tengano presente che Gesù è esistito»), che nel capitolo iniziale Voland può a buon diritto fare per il semplice motivo che lui, il Diavolo, «aveva assistito personalmente» alla scena stando «sul balcone di Ponzio Pilato». Non è un caso poi che il Pilato di Bulgakov si trovi a porre la domanda «Che cos’è la verità?» e rifletta: «O Numi! Gli sto chiedendo delle cose che non c’entrano col processo… Non riesco più a dominare la mente…». Significativo è del resto che Pilato pronunci quella famosa domanda proprio e solo nel Vangelo di Giovanni.

In proposito, tralasciando di richiamare le considerazioni di Helen K. Bond nel suo Ponzio Pilato. Storia e interpretazione, pubblicato alcuni anni fa dalla benemerita casa editrice Paideia di Brescia, sulla cui scia si pongono anche quelle di Aldo Schiavone nel suo recente, ben documentato Ponzio Pilato. Un enigma tra storia e memoria , basterà ricordare che il motto episcopale di Benedetto XVI era cooperatores veritatis, «collaboratori della verità», tratto dalla terza lettera di Giovanni, a sottolineare il fatto che il cristiano, come risponde Gesù a Pilato nel Vangelo di Giovanni, deve essere sempre «dalla parte della verità».

Georg Ratzinger nel suo volume Mio fratello il Papa ricorda la lettura delle opere di Gertrud von Le Fort, quella “poetessa della trascendenza”, secondo la felice definizione di padre Ferdinando Castelli, che è stata l’autrice, tra l’altro, di un romanzo, La moglie di Pilato, dove si narra di Claudia che, rimasta vedova di Pilato, sogna le voci che gridano «Patì sotto Ponzio Pilato». Proprio a Pilato, alla domanda che nel Vangelo di Giovanni egli rivolge a Gesù, Joseph Ratzinger ha dedicato alcune delle pagine più belle del suo Gesù di Nazareth, dove, dopo aver osservato che Pilato «siamo tutti noi» e che la sua è una domanda «nella quale effettivamente è in gioco il destino dell’umanità», conclude: «Ma alla fine vinse in lui l’interpretazione pragmatica del diritto: più importante della verità del caso è la forza pacificante del diritto, questo fu forse il suo pensiero e così si giustificò davanti a se stesso […] Per il momento tutto sembrò andar bene. Gerusalemme rimase tranquilla. Il fatto però che la pace, in ultima analisi, non può essere stabilita contro la verità, doveva manifestarsi più tardi».

Secondo quanto ha scritto Gertrud von Le Fort in La moglie di Pilato, alla domanda del procuratore «Un regno che non è di questo mondo! Chi conosce un regno simile?» la moglie, e con lei ogni vero cristiano, risponde: «Chi è dalla parte della verità».

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