Giuseppe Grattacaso
Due autrici a confronto

La scrittrice bambina

Elsa Morante bambina è la protagonista di una deliziosa storia per ragazzi di Sandra Petrignani: “Elsina e il grande segreto" illustrata Gianni De Conno per Rrose Sélavy

Elsina è una bambina molto fantasiosa, vive nel quartiere romano di Testaccio ed è estremamente affascinata dalle parole, con cui inventa storie e poesie. Delicata e eccitabile, è dolce soprattutto con gli animali, tanto che i grandi si chiedono perché mai questa bambina tanto sensibile sia così spesso arrabbiata con loro, sia così battagliera e desiderosa di libertà. La bimba ama a tal punto gli animali, da portare le polpette preparate dalla mamma ai cani randagi e costringere i due fratelli più piccoli a mangiare una frittata.

A scuola la maestra, che ha scoperto che Elsina scrive versi, glieli fa recitare davanti a tutta la classe e la ritiene, come gli altri adulti, una Bambina Prodigio. Elsina ne è felice, ma anche imbarazzata, ed è amareggiata e infastidita, quando scopre che in questo modo si rende antipatica alle compagne di classe.

elsina di Sandra PetrignaniElsina, che è poi Elsa Morante da piccola, è la protagonista di un racconto per ragazzi che ha molti punti in comune con la vera infanzia della narratrice romana. La fiaba, scritta da Sandra Petrignani, è illustrata da Gianni De Conno per la raffinata collana del Quaderno Quadrone (Elsina e il grande segreto, Rrose Sélavy, € 14).

Il segreto a cui fa riferimento il titolo e intorno a cui si svolge la narrazione è quello di una bambina che cresce con due padri, anzi con quello che lui chiama papà e che le ha dato il cognome, cioè Augusto Morante, e con lo zio Francesco Lo Monaco, che è poi il padre naturale di Elsina. La piccola non si preoccupa particolarmente di questa strana situazione, occupata com’è a inventare le sue storie e a pensare a come spiegare il guazzabuglio familiare ai fratelli, visto che la mamma, vinta dalle sue insistenze, l’ha messa al corrente dei fatti.

Il breve racconto della Petrignani si snoda felice e leggero, pur toccando alcune questioni che, a distanza di diversi decenni dagli anni in cui si è svolta l’infanzia della Morante, ancora suonano attuali: i ragazzi alle prese con il “segreto” di una famiglia con più genitori invece dei canonici due; i bambini che si trovano a fare i conti con un talento che spesso viene esibito con troppa facilità e con un pizzico di crudeltà (basti pensare alle insopportabili trasmissioni televisive popolate da pargoli con particolari doti canore); il mistero, questo sì davvero un gran segreto, come suggerisce Franco Lorenzoni nell’introduzione, dell’ispirazione letteraria, di una sensibilità che spesso fa male (“gli altri giocavano e lei stava sola in un angolo a leggere e rileggere i suoi libri”), ma che può anche sciogliersi nella felicità della creazione artistica.

Elsa Morante bambinaIn fondo la storia raccontata dalla Petrignani e così sapientemente e incantevolmente illustrata da De Conno vuole anche dire a grandi e piccini che bisogna accettare degli altri, soprattutto se si tratta di bambini, la deviazione della norma, il carattere ostile e irritante, gli sbalzi improvvisi di umore, in quanto essi possono nascondere un modo particolare di guardare la realtà, non regolamentare e disciplinato, ma tale a volte da suggerirci nuove prospettive, utili anche alle nostre esistenze.

Non è un caso che ad essere protagonista del breve racconto sia proprio la scrittrice Elsa Morante. Sia perché Sandra Petrignani ha una particolare attenzione al mondo e alla vita delle donne che scrivono (La scrittrice abita qui, il romanzo Marguerite sulla vita della Duras, Addio a Roma, dove molte pagine sono dedicate anche a Elsina, ma in versione ormai adulta, una biografia di Natalia Ginzburg in preparazione), ma anche per la grande considerazione della Morante nei confronti del mondo dei bambini. Vale la pena ricordare personaggi come il piccolo Useppe ne La Storia, Arturo de L’isola di Arturo, le poesie de Il mondo salvato dai ragazzini, ma ancora di più gli esordi della Morante, avvenuti da giovanissima appunto, con filastrocche e raccontini letti agli adulti e poi sulle pagine de Il Corriere dei Piccoli.

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