Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Il teatro è una brioche

Giovanni Battaglia: «Il mondo del teatro è una brioche. Molti si azzuffano per le briciole, altri ne decantano il valore eroico, altri ancora lucrano per ciò che possono. Alcuni hanno vera passione. Pochetti»

Nome e cognome: Giovanni Battaglia.

Professione: Attore di prosa.

Età: 60.

Da bambino sognavi di fare l’attore? No. Ricordo che saltando sul letto dei miei, mentre infilavo il pigiama, dicevo che mi sarebbe piaciuto diventare un “milionario”.

Cosa significa per te recitare? Comunicare attraverso la mente, la parola e i sensi.

Il tuo film preferito? Pat Garrett & Billy The Kid di Sam Pekimpah.

Il tuo spettacolo teatrale preferito? (Fatto da te o da altri) Novecento e Mille di Leo De Berardinis.

Qual è l’attore da cui hai imparato di più? Secondo De Giorgi.

Qual è il regista da cui hai imparato di più? Luca Ronconi.

Il libro sul comò: Azzeccare i cavalli vincenti di Charles Bukowski.

La canzone che ti rappresenta: Let it loose dei Rolling Stones.

Descrivi il tuo giorno preferito. Annoiarmi, colazione con le crepes. Qualcuno che rassetta la casa. Il Bologna che vince con la Juve. Dormire della grossa.

Prosecco o champagne? Prosecco, ma meglio ancora un buon lambrusco di Sorbara.

Giovanni Battaglia2Il primo amore, lo ricordi? Maria Dolens. Una bambina che abitava nel mio palazzo. Figlia di invasati cattolici (da cui la scelta del suo nome). Sempre vestita di bianco, con lunghi capelli lisci castani. Probabilmente i suoi genitori la volevano il più possibile somigliante alla Vergine Maria. Io però ero interessato ad altro.

Il Primo bacio: rivelazione o delusione? Delusione. Era a un festino tra ragazzetti. Ballavo con una ragazza un po’ troppo per bene, figlia di gente un po’ troppo per bene. Il giorno dopo, per reazione entrai per la prima volta nella sede di Lotta Continua.

Strategia di conquista: Qual è la tua? Se sto bene con me stesso evito qualunque strategia.

Categorie umane che non ti piacciono? I ruffiani, i pressapochisti, gli arroganti, i presuntuosi.

Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour. Non deve essere per sedurre, ma per stare bene con se stessi e con gli altri: ascolto, humour, sincerità, immediatezza, essere disposti a camminare sul filo.

Il sesso nobilita l’amore? O viceversa? Il sesso nobilita l’amore così come l’amore nobilita il sesso. Il sesso può bastare a se stesso o mescolarsi all’amore.

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? La mia compagna è il mio opposto per quasi tutte le categorie della vita, tranne che per due o tre che consideriamo imprescindibili. Quelle che ci dividono sono state e sono tuttora uno stimolo per non dare nulla per scontato, quelle che ci uniscono sono il senso che diamo alla nostra vita comune.

Costretto a scegliere: cinema o teatro? Da fare, teatro. Da vedere, cinema.

Giovanni Battaglia3C‘è qualcosa che rimpiangi di non avere detto a qualcuno? Sì. Avrei voluto mandare a quel paese in maniera più circostanziata alcune persone che ho incrociato nella mia vita teatrale. Una aveva il bisogno irrefrenabile di accentrare l’attenzione anche a costo di calpestare la dignità umana, l’altra pure.

Shakespeare o Beckett? Shakespeare perché con lui si possono prendere delle bellissime sbronze. Ora però datemi da fare un Beckett!

Qual è il tuo ricordo più caro? L’ultima volta che ho visto e parlato con mia madre.

E il ricordo più terribile? La mia maestra di prima elementare.

L’ultima volta che sei andato a teatro, cos’hai visto? Non correre Amleto di Francesca Garolla, regia di Renzo Martinelli al Teatro “i” di Milano. Ottimo.

Racconta il tuo ultimo spettacolo: Quello che sto facendo: Odyssey di Bob Wilson. Una partitura minuziosa di gesti, di posizioni, che sulle prime inducono ad un approccio tutto mentale, ma che hanno bisogno, per realizzarsi bene, di un processo di metabolizzazione che rende il tutto “leggero”, fluido. Molto complesso, minuzioso, ma potente sul piano della filosofia del lavoro. Con lo spettatore al centro.

Perché il pubblico dovrebbe venire a vederlo? Perché l’Odissea non viene rappresentata con la gravità alla quale siamo abituati, ma come una sorta di favola piena di eroi e straordinari accadimenti. Perché ciò che il regista costruisce è un arcipelago di visioni oniriche che arricchiscono l’occhio e trasportano lo spettatore in altri luoghi, altri tempi.

Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? Il mondo del teatro è una brioche. Molti si azzuffano per le briciole, altri ne decantano il valore eroico, altri ancora lucrano per ciò che possono. Alcuni hanno vera passione. Pochetti.

Come e dove ti vedi tra cinque anni? Sempre a cavallo tra il trattore e il palcoscenico.

La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. L’amore.

Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Ebbene lo dichiaro ora pubblicamente: io sono un extraterrestre.

Piatto preferito: I tortelli di zucca.

Le scuole di recitazione servono o quel che conta è avere fortuna? Le scuole di recitazione servirebbero eccome, a mio avviso. Occorrerebbe che fossero vere scuole come lo sono quelle del Regno Unito, tanto per fare un esempio. Non è un buon momento per le scuole di teatro in Italia.

C’è parità di trattamento nel teatro tra uomini e donne? Mi sembra di sì. Infarciscono la stessa brioche.

Mai capitato di dover rifiutare un contratto? Sì. Più di una volta e più anche di due.

Di lasciarti sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirtene subito dopo? Assolutamente sì. E che occasione era…

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare nel cinema? Charles Bronson ne I magnifici sette.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare in teatro? Mefistofele.

Giovanni Battaglia1Da chi vorresti essere diretto? Da chiunque abbia una visione chiara del teatro, dello spettacolo in questione. Un attore non deve avere preferenze di stile o di genere. L’importante è riconoscere nel regista una guida. Comunque se mi dicessero che Peter Brook chiama, io corro a piedi.

Tre doti che bisogna assolutamente possedere per poter fare l’attore. Costanza, generosità, follia.

Tre difetti che non bisogna assolutamente avere per poter fare questo mestiere. Sul palcoscenico non conviene essere troppo intellettuali, timidi e sboroni.

Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? In Italia già non c’è più e non se n’è accorto nessuno.

Gli alieni ti rapiscono e tu puoi esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Che il Bologna vinca l’ottavo scudetto.

La frase più romantica che ti sia capitato di dire in scena. 

«Io sono fatto così, Richard: se vedessi il mio migliore amico steso nella bara con un’espressione comica sulla faccia mi verrebbe da ridere, ma questo non mi impedirebbe di soffrire e tanto anche». (Esuli di James Joyce).

La frase più triste che ti sia toccato di dire in scena. «Un cavallo, un cavallo. Il mio regno per un cavallo».

Dimentiche le battute: graziato o condannato? Graziato.

Giovanni Battaglia4Cosa vorresti che la gente ricordasse di te? La mia interpretazione di Sympaty for the devil quando facevo il cantante rock.

Hai mai litigato con un regista per una questione di interpretazione del personaggio? Sì. Non sono uno che le manda a dire. Uno può anche essere regista, ma se rompe i coglioni e copre le sue incapacità con qualche parolone ad effetto, in genere passo all’azione.

Se potessi svegliarti domani con una nuova dote, quale sceglieresti? Diventare abilissimo nelle attività manuali di tipo idraulico o elettronico etc…

Se potessi scoprire la verità su te stesso o sul tuo futuro, cosa vorresti sapere? Preferisco non sapere. Credo che nel non sapere vi siano più spazi di ricerca. Se non so, posso sempre imparare (anche chi sono).

Se sapessi di dovere morire, che cosa cambieresti nella tua vita? Il rapporto con le droghe pesanti.

Che cosa è troppo serio per scherzarci su? Si può scherzare su tutto, perché anche lo scherzo è una cosa seria. La differenza sta tra lo scherzo e lo scherno.

Progetti futuri? Jago.

Un consiglio ad un giovane che voglia fare l’attore. Prima un brandy, poi chiudi gli occhi e vai.

Facebooktwitterlinkedin