Simona Negrelli
La rassegna "La Sila suona bee"

Mannarino ai monti

Alessandro Mannarino suonerà sul Monte Curcio, nel parco nazionale della Sila cosentina, in Calabria, a 1.800 metri d’altezza: un rito che va oltre la musica

Ha cantato nelle bettole, per le strade, nei teatri, gli mancava solo la cima di una montagna, evocata, tra l’altro, dal titolo del suo nuovo album, Al monte. Alessandro Mannarino porterà, domenica prossima, 13 settembre, il suo folk-rock, la sua poesia e visionarietà su Monte Curcio, nel parco nazionale della Sila cosentina, in Calabria, a 1.800 metri d’altezza. Quasi a compimento di un percorso iniziato coi due precedenti album, Il bar della rabbia e Supersantos, farà tappa in un luogo insolito e suggestivo col suo«Corde 2015», in cui darà un nuovo vestito musicale ai brani più amati del suo repertorio.

«Quello che cercherò di fare – ha spiegato il cantautore romano per presentare il suo nuovo tour – sarà soprattutto far risuonare le corde profonde degli spettatori, attraverso quei suoni organici e vivi che escono fuori dalle vibrazioni dei legni e di chi li suona. Uno strumento biologico, come una chitarra, un tamburo o un violino, somiglia molto a un corpo umano, teme il freddo e il caldo, parla piano e urla forte, sa cantare a piena voce e sa anche sussurrare. Questi pezzi di legno, pelle, corde si incastrano bene con gli esseri umani e sono strumenti in grado di tradurre meglio di altri l’anima in suono».

Mannarino2015_foto di Paolo Palmieri (11)_mediaPiù che un concerto, sembra un rito, che si compirà alle 15.30, dopo che gli spettatori-iniziati avranno raggiunto il luogo propiziatorio attraverso un impianto di risalita speciale, l’ovovia (gestita dall’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese), che premetterà di godere di un patrimonio boschivo unico. Prima, dalle 13, previsti percorsi eno-gastronomici a cura di Gal Sila e le passeggiate e le escursioni di Cammina Sila. L’iniziativa concluderà la seconda edizione de La Sila suona Bee, rassegna montana di musica, natura e territorio, ideata da Giampaolo Calabrese per Archimedia, con la produzione esecutiva di Piano B. «Monte Curcio è la montagna incantata della Sila suona Bee – spiega Calabrese che è insieme arte e natura, paesaggio e divertimento. Perché la mia idea di spettacolo è una sfida alla conquista, non un banale approdo, non un qualunque appuntamento con un qualunque artista. Si ascoltano i luoghi, si canta sui prati, con lo sguardo sui laghi, possibilmente distesi su di un plaid».

Al centro della scena, lui, un po’ poeta, un po’ stornellatore, che col suo stile romanesco mescola cabaret, satira, strimpellate e impegno sociale. All’attivo oltre 60.000 copie vendute con i tre album, ha vinto il Premio Gaber e il Premio Siae come miglior artista emergente, mentre con Scendi Giù si è aggiudicato il Premio Amnesty International Italia 2015 per il miglior brano sui diritti umani.Nel curriculum ha, inoltre, due partecipazioni al Concertone del Primo Maggio di Roma e un tour negli Stati Uniti e in Canada (Hit Week Festival insieme a Subsonica e Negrita). È anche autore dell’arrangiamento della sigla di Ballarò e vincitore al Magna Grecia Film Festival per la colonna sonora del film Tutti contro Tutti.

Insieme a Mannarino, suonerannoTony Canto (già produttore artistico del cantautore), Alessandro Chimienti e Alessandro Mannarino alle chitarre, Nicolò Pagani al contrabasso. Francesco Arcuri, polistrumentista, suonerà il violoncello, la sega sonora, alcune percussioni e si occuperà della parte elettronica. Al violino, tamburo battente e voce femminile, Lavinia Mancusi. Gli strumenti a corde si appoggeranno sulle ritmiche del percussionista polistrumentista Daniele Leucci.

Le foto di Mannarino sono di Paolo Palmieri

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