Michela Leonardi
Tra cinema e scienza

Jurassic blood

Proprio mentre il mondo cinematografico impazzisce per la nuova puntata della saga giurassica, “Nature communications” pubblica lo studio di una equipe londinese che ha trovato il sangue dei dinosauri

Due giorni dopo l’uscita di Jurassic World, il nuovo film della saga “giurassica“, un gruppo di paleontologi dell’Imperial College di Londra ha pubblicato uno studio sul ritrovamento proteine e possibili cellule del sangue (nella foto qui accanto, al microscopio elettronico) in otto ossa di Tyrannosaurus rex conservate al Museo di Storia Naturale di Londra. Insomma, qualcosa che, almeno nell’immaginario comune, sembra fornire una conferma scientifica alle invenzioni cinematografiche di Jurassic Park. E invece…

Vediamo come stanno le cose. Quelle vere, naturalmente, non le fantasie cinematografiche. Gli organismo viventi sono composti da cellule, le cui molecole di base (proteine, aminoacidi, DNA), hanno una struttura complessa, molto diversa dai minerali. Durante il processo di fossilizzazione, il materiale biologico che compone un organismo si degrada (di solito succede per i cosiddetti “tessuti molli”, pelle, muscoli, vasi sanguigni, organi interni ecc.) oppure si mineralizza (di solito le ossa e i denti, raramente anche tessuti molli). Durante questo processo le molecole biologiche si frammentano, perdono le loro caratteristiche e si trasformano in minerali. Per questo motivo, anche nei rari casi in cui nei fossili si trovino tracce di tessuti molli, non è possibile risalire alla struttura complessa delle molecole biologiche, e quindi delle cellule, che li formavano. Negli ultimi anni, poi, metodi di analisi sempre più sofisticati hanno permesso di riconoscere, in pochissimi fossili eccezionalmente ben preservati, delle strutture microscopiche che sono state interpretate come le tracce delle molecole biologiche originali.

Ebbene, il gruppo di scienziati dell’Imperial College di Londra ha analizzato 8 ossa di Tyrannosaurus rex conservate al Museo di Storia Naturale di Londra. Esteriormente, i reperti non apparivano meglio conservati di altri fossili dello stesso periodo, e non vi erano residui di tessuti molli. Una volta analizzati con una serie di procedure innovative, tuttavia, gli scienziati hanno trovato strutture riconducibili al collagene (una proteina presente in vari tessuti, fra cui le ossa) e ai globuli rossi. Susannah Maidment, la paleontologa a capo del gruppo di ricerca, ha affermato in un’intervista su Science: «Dopo la preparazione dei campioni, quando abbiamo visto le immagini al mocroscopio elettronico non abbiamo trovato materiale minerale» come invece ci sarebbe stato da aspettarsi. «Ciò che stavamo guardando era materiale biologico. È questo era assolutamente intteso. La mia prima risposta è stata che non poteva essere vero!».

jurassic worldUn passo avanti verso la realizzazione di un Jurassic World in carne ed ossa? Niente affatto. Il DNA è una molecola ben più delicata delle proteine, e anche in fossili eccezionalmente conservati non si preserva oltre i 700.000 anni, meno di un sessantesimo del tempo che ci separa dai dinosauri. Lo studio riportato, però, se confermato con risultati simili in altri reperti, pone le basi per una serie di analisi che ci permetteranno di capire sempre meglio la fisiologia dei dinosauri, con importanti effetti su ciò che potremmo scoprire riguardo al loro modo di vivere e di comportarsi. Quindi, anche se un Jurassic World (una scena del film nella foto sopra) resta possibile solo al cinema e nella nostra fantasia, non è escluso che sulla base di studi come questo il prossimo film della serie non possa mostrarci dinosauri sempre più realistici e più simili a quanto non siano stati nella realtà.

Per maggiori informazioni:

http://www.sciencemag.org/content/348/6240/1184.full

http://www.nature.com/ncomms/2015/150609/ncomms8352/full/ncomms8352.html

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