Erminia Pellecchia
La rassegna in Costiera

L’inverno di Ravello

Da Peppe Servillo a Raiz, da Modugno a De Andrè: il festival di Ravello quest'anno raddoppia in inverno. E diventa una grande vetrina di nuova (e antica) musica

Amore travolgente, passione estrema, voluttà, forza, istinto e voglia di libertà. Fragile e volubile sarà la caliente Rossella Brescia a riscaldare l’inverno della divina costa a passo di danza. Con la Carmen, allestita dal coreografo Luciano Cannito sulla colonna sonora delle musiche di Georges Bizet riadattate da Marco Schiavoni, si apre il minifestival targato Fondazione Ravello che dal 27 dicembre ci traghetterà al nuovo anno con sette appuntamenti che spazieranno dal balletto alla musica classica, passando dal jazz al pop e alla canzone d’autore. Scenario, l’auditorium Oscar Niemeyer, la bianca astronave atterrata tra mare e cielo, il grande “occhio” – sembra disegnato dal visionario Escher – che si fa specchio del panorama mozzafiato della vertigine di roccia che precipita nelle acque smeraldo.

Archiviato il successo dei novantadue giorni e dei sessantasei eventi del Ravello Festival 2014, ecco questa deliziosa coda (info:www.ravellofestival.com) che si fa anticipo del cartellone estivo con le sue proposte diversificate adatte ad accontentare il gusto di pubblici diversi. E con una novità: lo sguardo rivolto sempre di più ai giovani, portando sul palco le sonorità underground di garage e cantine. Sicuramente il dato più interessante di questa rassegna formato small è l’ingresso ufficiale della creatività estrema, quella fuori dagli schemi, “sottosuolo”, consacrata dal gemellaggio con il Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza che proprio a Ravello festeggia vent’anni di ricerca e di valorizzazione della nuova scena musicale italiana.

Il 28 dicembre sarà il «Mei Day», riflettori accesi sui talenti emergenti. Derive fantascientifiche da Star Trek e Blade Runner con i Piccoli Animali Senza Espressione (premio Mei), band toscana che con l’album “Cerco Casa Vista Mare” è riuscita finalmente a trovare una residenza con vista cosmica ad “Eurozero” per “esorcizzare il momento difficile della crisi con una canzone”. Atmosfere teatrali, acquerelli negli occhi e nell’anima di chi li ascolta. La vita è un viaggio senza logica con gli EQU (premio Bindi), gruppo nato nel 1996 a Santa Sofia, lì dove l’Emilia incontra la Toscana, davanti a un bicchiere di Eku 28, la birra che ispirerà il loro nome. Premio Ati e podio del recente Musicacultura, si sono fatti apprezzare dalla critica per le loro videoclip raffinate che hanno visto anche la presenza di Claudio Santamaria. Musica e diritti umani con le “Considerazioni notturne” del polistrumentista e cantautore bergamasco Riky Anelli (premi De André e Lauzi), poeta e one man band, prodotto dalla storica Saar Record, che ha rinunciato al pop sanremese degli esordi sanremesi per militare, armato della sua Gibson, nelle truppe di Amnesty International.

L’XS Fest investe anche sul territorio, offrendo una vetrina di prestigio all’Orchestra Costa d’Amalfi, sessanta giovani musicisti che, dopo una masterclass di tre giorni, si esibiranno (il 29) diretti dal belga Jan Van der Roost, tra i più noti compositori/direttori nel panorama internazionale della musica per fiati. Il Sud che abbraccia il mondo, note senza confine, l’identità che coltiva le differenze e si fa cosmopolita. Da non perdere (il 30) il funambolico concerto di Raiz & Fausto Mesolella, la voce calda, personale e roca dell’ex leader degli Almamegretta e la chitarra suonata con abilità da manuale del fondatore degli Avion Travel. Un mito, John Fante; un progetto Dago Red, rosso terrone come il vino degli emigranti italiani in America, una doppia cittadinanza interiore come quella dello scrittore di Chiedi alla polvere. Classici del rock, del punk e del reggae che si contaminano con struggenti melodie napoletane, «‘a carn’ ‘e maciell», le Lacreme napoletane di Mario Merola che urlano il Realize me, il «fammi diventare reale» dei Gogol Bordello, il Give me love di George Harrison che diventa inno alla pace nella metamorfosi in ’O surdato Nnamurate.

peppe servilloSonorità world anche nel tributo a Modugno per il Capodanno all’insegna di Mr Volare degli “Uomini in Frac”, alias l’ormai collaudatissima formazione capitanata da Peppe Servillo e composta da Javier Girotto, Fabrizio Bosso, Furio Di Castri, Rita Marcotulli e Mattia Barbieri. Libera da colori da cartolina e dal peso di monumento nazionale, la modernità del grande Mimmo rivive in «chiave quasi jazz», con la testimonianza spontanea e autentica, magicamente teatrale, dello chansonnier casertano. E, in tema di tributi, Stefano Valanzuolo, direttore artistico del Ravello Festival, ci regalerà (3 gennaio) il delicato omaggio a Faber con il De Andrè canta De Andrè, il figlio Cristiano che scava nelle pieghe del repertorio del padre e che, in duo acustico-intimistico con il chitarrista Osvaldo Di Dio, ci riconsegna il cantautore genovese in quello che è stato e in quello che abbiamo perso.

Il sipario cala il 4 gennaio con una gemma che si spera essere il preludio di future collaborazioni. Attingendo al grande giacimento di composizioni di Martin y Soler, Rinaldo Di Capua, Paisiello, Cimarosa, Piccinni, il mandolinista e virtuoso di strumenti storici a plettro, Mauro Squillante, guiderà ne La felicità dei popoli. Arie, duetti e canzoni dalle Commedie pe’ mmuseca l’ensemble formato da alcune parti orchestrali dei Talenti Vulcanici e da Leonardo Massa al calascione per accompagnare le voci di Filippo Morace e Anna Carbonera. Il concerto rientra nel programma degli otto itinerari colti del festival “Soave sia il vento” (il titolo è mutuato dal famosissimo terzetto del “Così fan tutte” di Mozart), ideato e organizzato dalla napoletana Fondazione Pietà dei Turchini alla edizione numero uno. Lo start il 23 novembre a palazzo Zevallos Stigliano, dove è ancora in corso la mostra Tanzio da Varallo incontra Caravaggio,  con la prima esecuzione in tempi moderni de La Iole di Nicola Porpota. Cembalo e direzione di Marcello Di Lisa, alla guida dell’Ensemble Concerto de’ Cavalieri; solisti Anna Carbonera, Iosu Yeregui e Teresa Iervolino.

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