Alessandro Boschi
Il nostro inviato al Lido

Incredibile Pasolini

Il film di Abel Ferrara su Pasolini è recitato in inglese e si divide tra il modello Nando Cicero e l'approfondimento culturale vecchio stile. Insomma: né un capolavoro né un fiasco

Il Pasolini di Abel Ferrara non delude le aspettative. Nel senso che farà parlare di sé. Come, non sappiamo. Di certo ha sorpreso, al di là di fischi e applausi auscultati alla proiezione stampa, il curioso uso del linguaggio. Ad esempio, anche nelle scene in cui compaiono solo personaggi italiani, si parla in inglese. Credevamo che ciò fosse dovuto alla difficoltà di Willem Dafoe, che interpreta Pier Paolo Pasolini, con la nostra lingua. Invece pare che sia proprio una scelta registica, piuttosto curiosa e in fin dei conti imbarazzante, come molte scene del film.

faccia bruttissimoVoto: incredibile

Avevamo previsto che Pasolini avrebbe diviso, o meglio, che sarebbe stato un capolavoro o un fiasco. Adesso siamo perplessi nell’attribuirgli una qualsiasi etichetta. Quella che ci sembra più adatta è “ma cosa volevi fare”? Il risultato è infatti un ibrido tra Nando Cicero (un genio) e una puntata venuta male de L’approdo, vecchia e gloriosa rubrica Rai, sperando che gli autori non ci leggano. Alcune scene resteranno poi nella storia del cinema, senza specificare quale storia.

Clicca qui per sentire gli applausi (tiepidi) al film di Abel Ferrara.

faccia buonaVoto: Splatter pop

Divertente invece, il fuori concorso Burying the ex di Joe Dante, commedia cinefila splatter horror e perfino pop. Con un cast clamoroso, a partire dall’esplosiva Alexandra Daddario, che vi consigliamo di ammirare nella serie True detective, passando per la splendida e diversamente viva (innocente spoiler) Ashley Greene, due bellissime che si contendono il rallentato nerd Anton Yelchin, indeciso tra una morta ecologica e una viva da mozzare il fiato. Prevedibile e banale? Forse, ma forse era proprio quello che ci voleva a questo punto di questo festival.

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