Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Svolta a destra

Si è definito “unto del Signore” lo sconosciuto professore di economia David Brat che ha battuto a sorpresa Eric Cantor nelle primarie repubblicane per la House of Representative. Così mentre l'ala conservatrice del Partito repubblicano risorge, i democratici tremano...

Il leader repubblicano della House of Representative degli Stati Uniti Eric Cantor, che tutti davano come prossimo portavoce di quella Camera, è stato pesantemente sconfitto da David Brat, uno sconosciuto professore di economia della Virginia. Lasciando tutti esterrefatti. Sì, perché oltre al fatto che è stata una vittoria inaspettata nelle primarie repubblicane, ha certamente segnato un trionfo dell’ala più conservatrice del partito. Non a caso il candidato che ha vinto era stato sostenuto dall’ultraconservatrice Ann Coulter e dalla speaker radiofonica Laura Ingraham proprio per le sue affermazioni anti-establishment. I Tea Party che non l’avevano scelto come candidato, dopo che Brat ha accusato Cantor di avere tradito i veri principi conservatori nel campo della spesa pubblica, del debito e dell’immigrazione, sono divenuti suoi accesi sostenitori. Una cosa davvero grave che potrebbe compromettere qualunque tipo di cooperazione repubblicana con l’amministrazione Obama specie per quanto riguarda la riforma della legge sull’immigrazione in quanto la paura del Partito Repubblicano potrebbe essere quella di dover fronteggiare una sfida a destra nelle elezioni midterm del prossimo 4 novembre. Una possibile collaborazione potrebbe infatti portare a un’accusa di compromesso con i democratici che adesso si vuole in tutti i modi evitare.

CantorCantor era dato come successore dell’attuale speaker della House of Representatives John Bohener. La sua sconfitta significa un grande rimescolamento di carte dentro la leadership del Partito Repubblicano prevista per la fine dell’anno tra i deputati del partito già nervosi per la rabbia popolare nei confronti del Parlamento in generale. Cantor, deputato da sette anni con legami con il mondo finanziario, ha speso più di 5 milioni di dollari per la sua campagna elettorale contro il professore della Virginia, un novizio in politica che insegna al Randolph-Macon College. E che invece ne ha investiti solo 122.000 e non è stato visto frequentemente nei media o nei circoli repubblicani nazionali. Certo non sembrava rappresentare un pericolo per Cantor. Questa vittoria è tuttavia assai pericolosa in generale per la vita politica americana perché ha rinforzato l’ala conservatrice repubblicana e potrebbe incoraggiare una sfida a Bohener quando dovrà essere scelta la squadra di comando attorno al nuovo leader.

Vale la pena di ricordare infatti che questo partito Repubblicano ha rifiutato qualsiasi tipo di collaborazione con l’amministrazione Obama anche su leggi sulle quali erano stati presi accordi in precedenza, come nel caso della riforma sanitaria che avuto fasi alterne e molto tormentate. Tutte pilotate dai Tea Party che l’hanno osteggiata fin dall’inizio senza mezzi termini e ostinatamente. Un ostruzionismo di questa fatta non si era mai registrato da parte di un partito di opposizione. Presidenti democratici come Franklin Delano Roosevelt e Lyndon Johnson passarono leggi epocali come il Social Security Act (la riforma sulle pensioni sociali) e quella di Medicare (l’assistenza medica gratuita a tutti gli ultrasessantacinquenni) o il Civil Right Act (la legge sui diritti civili) proprio con il voto fondamentale dei repubblicani a causa di alcune astensioni democratiche.

simbolo«La sconfitta di Eric Cantor è un momento apocalittico per l’establishment repubblicano. Il nocciolo duro del partito è in rivolta», ha affermato Brent Bozell, un attivista conservatore da lungo tempo e fondatore del Media Research Center for America. Sono i numeri che hanno decretato la vittoria di Brat con il 56% contro il 44% di Cantor. «So che ci saranno un sacco di facce lunghe stasera. È certamente scoraggiante» ha affermato Cantor. Mentre Brat parlando ai suoi elettori dagli schermi di Fox News ha usato tutt’altri toni: «Questo è il momento più felice della mia vita… È stato un miracolo. Dio agisce attraverso la gente. E Dio ha agito attraverso la gente». Dopo essersi autonominato “unto del Signore”, il nuovo eletto si è prodotto in nuove affermazioni anti-establishment dirette soprattutto contro le élite intellettuali, coccolandosi così gli scontenti e vendicando i Tea Party che avevano subito sconfitte pesanti nella scelta dei candidati per le primarie di novembre. Infatti i repubblicani sperano di guadagnare 6 seggi al Senato per raggiungere la maggioranza, ma sono considerati favoriti per la maggioranza alla House of Representatives. E che questa sia una pericolosa svolta a destra lo affermano anche i democratici. «Abbiamo visto tutti come questo Parlamento repubblicano sia andato già abbastanza lontano dal mainstream con la leadership di Cantor; adesso si sposterà ancora più a destra con i Tea Party che instilleranno paura nel cuore di ogni repubblicano di fronte alla scheda elettorale» ha detto Steve Israel di New York, capo della commissione elettorale democratica della House.

E basta vedere quali siano state le accuse che Brat ha mosso a Cantor per capire come i repubblicani si siano spostati a destra. Infatti quell’amnistia per gli immigrati senza documenti che Cantor proponeva nella sua riforma elettorale è stata uno dei cavalli di battaglia del nuovo eletto il quale ha accusato il suo avversario anche di avere perso il contatto con il suo elettorato della Virginia mentre serviva troppo la leadership del partito. Anche Newt Gingrich alla Cnn ha accusato Cantor di avere sottovalutato Brat e di averlo aiutato nell’ultima parte della sua campagna elettorale attaccandolo troppo direttamente. E certo il senatore repubblicano è maestro nelle tattiche di attacco indiretto degli avversari! Ma forse la vittoria di Brat ha molto a che vedere con l’irritazione popolare con Washington e con il mondo politico e delle lobby. Il voto per lui è stato un voto di protesta. Così sembrano credere anche molti repubblicani. «C’è un sentimento antigovernativo spiccato nel paese. La gente è arrabbiata con Washington e lo esprime in modi diversi. Questo è uno», ha affermato Walter Stosch senatore repubblicano al Parlamento della Virginia con il quale ha a lungo collaborato David Brat, occupandosi soprattutto di problemi riguardanti la pubblica istruzione e l’università.

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