Alessandro Boschi
Ricordo dell'attrice scomparsa

La bella di Risi

Amata da Monicelli, Dino Risi, Fellini, Lorella De Luca era diventata famosa con "Poveri ma belli". Ha rappresentato il volto semplice di un'Italia da ricostruire

Una dei nostri ultimi incontri con Lorella De Luca avvenne anni fa nella sua abitazione a Santa Marinella. Stavamo preparando una trasmissione sul suo film più celebre, Poveri ma belli di Dino Risi. Lorella ricordava sempre con piacere quell’esperienza, e nonostante non fosse la persona più loquace del mondo (per capirci, non era una professionista delle interviste), era sempre un privilegio intrattenersi con lei. Quel ruolo le aveva dato la fama, e con i due successivi lavori, Belle ma povere e Poveri milionari, un posto importante nell’immaginario degli italiani che avevano imparato ad amare quel volto acqua e sapone.

Qualcuno azzardò per lei il paragone con Sandra Dee, star americana quasi coetanea che in realtà nascondeva qualche irrequietezza in più rispetto alla nostra Lorella. Era una questione di ruoli, entrambe erano perfette per incarnare il prototipo della ragazza perfetta, quella da sposare, che non ti crea problemi, dolce, perfino remissiva.  Non è un caso che Lorella De Luca abbia avuto anche una carriera televisiva importante, affiancando Mario Riva ne Il musichiere. Insieme ad Alessandra Panaro, che pure era stata l’altra “bella ma povera” della trilogia di Risi.

Moglie del regista Duccio Tessari e madre dell’attrice Fiorenza, Lorella negli ultimi anni aveva praticamente perso la vista, ma non il buonumore. Ed era consapevole, me lo disse mentre la intervistavo, che quello che mi avrebbe raccontato nell’intervista non sarebbe stato affatto memorabile. Eppure, chissà perché, è l’unica cosa che mi ricordo.

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