Alessandro Boschi
A proposito delle candidature

Cercasi Oscar

Tra grandi trascurati (i Fratelli Coen) e grandi sopravvalutati ("Gravity ”), le nomination premiano il buon cinema. Per questo anche Sorrentino fa una bella figura

Commentando le fresche nomination all’Oscar non possiamo esimerci, molto brevemente, dall’esprimere un nostro personalissimo punto di vista sulla candidatura de La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Questo perché a noi non è parso il Sorrentino migliore, anzi. Lasciamo perdere le alternative italiane, che pure c’erano, ma non altrettanto strategicamente praticabili. Nel senso, ma di questo si parlerà altrove, che gli americani preferiscono sempre i film italiani dove si rappresentano i più beceri stereotipi del nostro paese. Date una scorsa ai nostri Oscar del passato e verificate se non sia così.

Detto questo siamo davvero felici per Sorrentino, che a prescindere da questo film è il nostro regista più dotato, né lui ammetterebbe il contrario. Tutto ciò fa un gran bene all’esangue cinema italiano. Quello che però un po’ disturba è la pletora di critici e opinionisti della celluloide che adesso gridano “io l’avevo detto”, come se la candidatura potesse in qualche maniera cambiare, addirittura sovvertire un giudizio sul film. Una candidatura, un premio, Oscar o Golden Globe che sia, non è mai dirimente. E non solo perché spesso si dice che tutto è pilotato e quindi non conta (anche quelli del “io l’avevo detto”), ma perché molto più semplicemente il film resta quello che è (anche se a volte per raggiungere la statuetta c’è voluto lo zampino del produttore). E così dovrebbero restare i giudizi. Ancore meno dirimenti delle candidature, se vogliamo, ma legittimi e rispettabili. Poi, a vedere i contendenti c’è davvero da ben sperare, perché l’unico avversario del regista napoletano sembrerebbe essere Thomas Vinterberg con Il sospetto, per noi, meno dirimenti di tutti, davvero magnifico.

Tutte le altre nomination ci sembrano piuttosto corrette, anche se a noi fa male vedere escluso dalle candidature che contano il film dei fratelli Coen A proposito di Davis che vi consigliamo caldamente, e non comprendiamo come possa essergli stato preferito Gravity del pur bravo Alfonso Cuarón come Miglior film e Migliore regia. Ma tant’è. Da padrone la fanno due film molto diversi, il già citato Gravity e American Hustle di David O. Russell, questo sì davvero notevole, che secondo noi dovrebbe battersela con Nebraska di Alexander Payne e The Wolf of Wall Street dell’amatissimo Martin Scorsese, che sembra vivere una seconda giovinezza creativa. Film, questo, aiutato dalla superba prova di Leonardo Di Caprio. Candidato come Migliore attore protagonista e insidiato, forse, da Bruce Dern (Nebraska) e Christian Bale (American Hustle).

Sempre tra gli attori manca, ma lui di Oscar ne ha già, Tom Hanks, protagonista di Captain Phillips, film tanto bello quanto importante per il nuovo atteggiamento che Hollywood sembra avere assunto contro i “cattivi”, di nuovo ritenuti tali senza tante mediazioni culturali o sociali. Destinato a fare sfracelli sembra pure 12 anni schiavo del sopravvalutato ma astutissimo Steve McQueen che porta a casa 9 candidature. Tra le attrici la nostra preferenza va a… tutte e cinque, perché scegliere tra Judy Dench (Philomena), Maryl Streep (August: Osage County), Cate Blanchett (Blue Jasmine) Amy Adams (American Hustle), ci risulta davvero arduo. Oddio, ci sarebbe pure, per Gravity, Sandra Bullock, ma ci sembra davvero partire dalle retrovie. Per la Migliore attrice non protagonista invece pochi dubbi: la ragazza di fuoco Jennifer Lawrence, che si mangia chiunque le passi accanto in American Hustle (ancora), non dovrebbe avere rivali anche se avere vinto un Oscar nella passata stagione potrebbe, paradossalmente, favorire le altre concorrenti. Le sceneggiature, originali e no, sono davvero tutte formidabili. Certo, se ci domandassero che cosa ci fa tra le seconde, Before midnight non sapremmo cosa rispondere.

E infine una domanda. Ricordate, così, al volo, l’ultimo film italiano candidato come Miglior film straniero? Be’, risale al 2006, La bestia nel cuore di Cristina Comencini. Insomma, un bel salto in avanti con La Grande bellezza l’abbiamo fatto. Eppure siamo certi che anche allora qualcuno avrà gridato: “io l’avevo detto!”.  Pensa tu.

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