Loretto Rafanelli
Una storia emblematica per un lieto fine

L’Italia in una libreria

Aperta a Lucignana in Garfagnana pochi mesi fa, grazie alla dedizione operosa di Alba Donati, poetessa e presidente del Gabinetto Vieusseux, la “Libreria sopra la Penna” è andata a fuoco nei giorni scorsi. Ora una raccolta fondi è attiva per farla rinascere: per molte buone ragioni

Pensavo a quanto la sfortuna sia a volte in agguato, leggendo di quanto accaduto alla piccola “Libreria Sopra la Penna” di Lucignana. Siamo in Toscana, precisamente in Garfagnana, bellissima verde e aspra terra. Lucignana è un meraviglioso borgo medioevale. Poco distante c’è Castelvecchio, situato nel comune di Barga, dove Giovanni Pascoli visse nella settecentesca Villa della Bicocca e dal 1902, acquistandola, con i soldi ricavati dalla vendita delle medaglie vinte in un certame di poesia latina ad Amsterdam, ne fece la sua stabile residenza e dove riposa nella attigua cappella. A Lucignana è vissuta Alba Donati, la nota poetessa, di cui è uscita recentemente la bella antologia Tu, paesaggio dell’infanzia, pubblicato da La Nave di Teseo. Per Alba, Lucignana è il luogo dell’anima, il paesaggio dell’infanzia, la “materia” delle sue poesie, ma pure il felice approdo nelle pause di lavoro, con la bellissima madre, ormai centenaria, e il padre.

La poetessa (nella foto), brillante presidente del prestigioso Gabinetto Vieusseux, già diretto da Montale, ha un’idea diciamo strampalata, dati i tempi: creare in questa piccola frazione del comune di Coreglia Antelminelli una libreria. Che poi più che un semplice “negozio” potesse diventare il punto di incontro dell’intera esigua comunità (144 persone), la quale, come in tutti i piccoli borghi montani, è già straordinaria, forte, solidale unione e condivisione di emozioni e di intenti. Ma l’idea, credo, puntava oltre: fare sì che questa minuta graziosa struttura permettesse un passaggio ulteriore: richiamare i forestieri, e così attraverso l’amore per il libro e la cultura, permettere al borgo di superare l’isolamento e la desertificazione che affliggono sempre più le nostre montagne appenniniche.

Bene, si parte. Siamo nell’estate 2019. Sottoscrizione ampia e partecipata, con entusiasmi diffusi, provenienti da luoghi vicini e lontani, favoriti dalla forza straordinaria di Alba, dal suo attaccamento al borgo del cuore di questa Italia minore e bellissima, dall’amore per il libro e la cultura, dalla strenua poetica follia e dall’impresa di tante persone del paese. E la gioia e la speranza che il borgo, quasi dimesso, si desse in tal modo una iniezione di speranza e di futuro. E la cosa riesce, è una bellezza la libreria: piccola ma graziosa, come solo le favole possono raccontare, con la sua fatina-poetessa, e le tante persone che vivono la libreria come uno spazio intimo e familiare, come un appassionato balcone sul mondo.

Poi? Ecco si fa vivo qualche ente preposto alla sfortuna: c’è un incendio, non doloso, un banale corto circuito, e allora tutto finisce, il fuoco distrugge i libri, le strutture, il sorriso della gente, che guarda con desolata malinconia questo luogo che era un vanto e ora solo un orrido baratro. Ma la fatina Alba non si dà per vinta e inizia di nuovo a muovere incessantemente i suoi campanellini, a richiamare l’attenzione di tutti, perché non si può pensare che quella preziosa, virtuosa, affascinante, estrema impresa vada a terminare.

E così deve essere, per l’amore verso la Garfagnana, verso Barga e Castelvecchio nel ricordo di Giovanni Pascoli. È indispensabile che sia così. Per aiutare i piccoli borghi, per l’amore per quell’Italia affascinante e assai sconosciuta che non sempre sappiamo valorizzare, ed esclusa dai circuiti turistici. Tanti minuti borghi che non possiamo cancellare, essendo la nostra più profonda identità. Quell’Italia stupefacente che rischia di morire d’inedia senza la salvifica opera di qualche visionario, senza l’impegno di montanari cocciuti, nonostante il loro essere assediati da mille antiche fatiche.

Ma è pure indispensabile vi sia la generosa partecipazione di persone che sappiano accogliere il senso profondo della bellezza e dello stupore, dell’emozione per certe mirabili imprese che nobilitano questo paese, questa Italia reticolato prezioso e unico con i suoi luoghi millenari baciati dalla stupefacente opera dei nostri antenati.

Chi vuole aiutare questa comunità nella ricostruzione della “Libreria Sopra la Penna” il link del crowdfunding: https:// www.gofundme.com/f/dopo-lincendio-ricostruire-la-libreria-nel-borgo?

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