Marco Scotti
Un nostro ebook in uscita

Il mistero Amazon

Dalla prossima settimana Succedeoggi pubblica «Codice Amazon», viaggio al centro del magazzino più grande del mondo. Un'inchiesta sul colosso che ha cambiato il nostro modo di comprare

Quando mi sono avvicinato ad Amazon per la prima volta, l’ho fatto con gli occhi del bambino che entra nel negozio di giocattoli più grande del mondo: c’era qualsiasi oggetto in quell’enorme magazzino virtuale, qualsiasi prodotto potesse venirmi in mente. Poi, come spesso capita, mi sono soffermato a pensare che forse l’enorme disponibilità di prodotti a prezzi vantaggiosi dovesse necessariamente nascondere qualcosa. “Impossibile – mi sono detto – che sia tutto così semplice. Deve per forza esserci, dietro l’angolo, la fregatura”. Così, quando si è trattato di raccontare nel mio libro di che cosa si tratti il fenomeno Amazon, mi sono avvicinato all’argomento con qualche, inevitabile, preconcetto. Il gigante di Jeff Bezos che cerca di pagare meno tasse possibili, che sfrutta i lavoratori e che strozza i “piccoli”. Poi, a mano a mano che mi sono addentrato nell’analisi, ammetto di essermi ricreduto: intendiamoci, Amazon rimane una macchina per produrre soldi, e il suo fatturato continua ad aumentare anno dopo anno con ritmi più che “cinesi”.

Ma è anche vero che sbattere il mostro in prima pagina e dichiararsi “anti” è uno sport che ho preferito lasciare ad altri. Piuttosto, questo va sottolineato, ottenere informazioni da Amazon stessa è pressoché impossibile, tale è l’ossessione per la privacy e per la protezione dei dati.

Quindi non mi è stato possibile sapere quanto valga il mercato italiano, o quali siano i trend più significativi sul sito. Ma questo rientra nelle normali logiche di competizione che caratterizzano il mercato, soprattutto quello online che ha proprio nei dati il proprio punto di forza. Piuttosto, la ricognizione intorno ad Amazon si è dimostrata particolarmente interessante quando mi ha permesso di confrontarmi con chi, ogni giorno, tratta con il colosso di Bezos. C’è chi, come il direttore generale libri trade di Mondadori, che ha parlato forte della sua leadership sul mercato. E chi, invece, per paura di poter subire ritorsioni da parte di Amazon, ha preferito trincerarsi dietro il più classico dei “no comment”. Dopo sei mesi di ricerche la mia conoscenza di Amazon non può dirsi esaurita, anzi. Ogni qualvolta sembra che si arrivi a toccare i confini, ecco che Bezos partorisce una nuova idea che rilancia il suo brand e che costringe gli analisti a riconsiderare le proprie idee. Posso però dire, al termine di questo mio viaggio, che sia stato un percorso entusiasmante e ricco di incognite, anche perché – e lo dico con stupore, assai più che con immodestia – è stato un cammino ancora inesplorato nel nostro paese.

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