Loretto Rafanelli
Alla riscoperta di Giammario Sgattoni

Il poeta interrotto

Una storia poetica quella dell’autore abruzzese, “oscura” e insieme luminosa. Ora riproposta da una breve raccolta di sue “Poesie” curata da Simone Gambacorta e Ida Quintiliani, dove trova spazio anche l’intensa relazione umana e artistica con il pittore Guido Montauti

Rimane inspiegabile il motivo per cui un poeta autentico come Giammario Sgattoni, dopo alcune limitate prove in versi, peraltro apprezzate da importanti critici (Flora ad esempio), decida di troncare il suo percorso poetico. Certo non è un caso unico, ma raro sicuramente, e rimane la sensazione che una simile resa rappresenti una perdita per l’intera […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Nel tram dei sogni

Un «joyciano movimento delle parole in cui memoria e presente si fondono e confondono». Questo, secondo Roberto Mussapi, sono i versi di Franco Manzoni dedicati a Luciano Erba, poeta maestro, un «padre metafisico tra foglie a forma di cuore/ lungo un viale alberato in fiore»

Una lirica su un poeta che ti è stato maestro, o comunque il poeta che come un padre ti segue e accompagna. Franco Manzoni incontra, ricorda in questi versi, Luciano Erba, il poeta anziano che lo aveva seguito, ascoltato, forse anche indirizzato. Anche se poi ogni autore trova la prova via, quella di Manzoni è […]

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Marco Vitale
“Lettere all’innamorata”

Thierry Metz , il mestiere di vivere

La tormentata esistenza del poeta francese, bene si coglie nel canzoniere dedicato alla moglie e ora pubblicato a cura di Pasquale Di Palmo. Una poesia che è un miracolo di semplicità, «un dettato scarno, in cui niente di superfluo può essere accolto»

La voce di Thierry Metz (Parigi 1956 – Bordeaux 1997), tra le più suggestive e inquiete della poesia francese sullo scorcio del secolo scorso, sta diventando sempre più conosciuta e apprezzata anche in Italia, dove in questi ultimi vent’anni, a partire da rare e piccole sillogi, nuovi studi e traduzioni sono valsi a orientare su […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Sognando Pound

A cinquant’anni dalla morte del grande poeta, una mirabile traduzione di Patrizia Valduga dei “Canti I-VII”. Che realizza l’ambizione di ogni poeta che traduce: dare voce a una grande voce, sottomettendosi ma creando nel contempo la propria voce

In questi versi iniziali, nave, chiglia, flutti, mare divino, atra nave, corpi gravi di pianto, già si vede come la lingua poetica di Pound sia salpare, sia avventura, periglio, sfida, tremore. L’inizio strepitoso dei Cantos, poema di Ezra Pound, tra i massimi poeti del Novecento. Ispirandosi al capolavoro dantesco, scrive un’opera moderna in cui la poesia, pur nel […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Dura un istante la nostra fioritura

Mimnermo, qui tradotto da Roberto Mussapi, è un poeta-eroe come lo sono i lirici greci, condannati al presente. Non c’è per loro vita ultraterrena, solo un Oltretomba buio, popolato di ombre. Una condizione che esalta la loro maestria nel dire l’infinito nell’attimo

Forse mai come nei lirici greci la vita è breve: attimica, infinita, ma nell’istante. Poi l’Ade: la loro visione non conosce vita ultraterrena. L’ Oltretomba è popolato di ombre, vacue e vaghe, come quelle che incontrano Ulisse, l’ombra di chi fu Achille, e di sua madre. Non c’è speranza, tutto accade e si svolge qui, per […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

La lezione di Catullo: il miracolo dell’amore

La potenza istantanea e cieca dell’amore, così come la esprimono i trobadori del rock (dagli Eurythmics a Bruce Springsteen) ha radici nella fibra di cui è intessuta Poesia. Come la canta il grande latino che ostinato resiste a una donna che fugge

The power of love, splendido song di Jennifer Rush, anni Novanta e, ancor più, The miracle of love, Eurythmics. La musica, non solo pop e rock, come in questi due casi, esprime la potenza istintiva e istantanea e cieca dell’amore più direttamente della poesia che da amore è generata e di fibra d’amore intessuta. Orfeo è […]

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Loretto Rafanelli
“Esercizi di distanza” di Roberto Veracini

La luce dentro

Si espone alle più dure verità il poeta di Volterra. Tra ricordi, confronti con la realtà, dubbi, sensazioni sospese, mancanze, danni del tempo. Versi sintetici, senza lamenti, pieni di tenerezza e della stessa luminosità di cui scintilla il luogo natio

«Quattro versi e un titolo», possono raccontare in modo adeguato i segni del tempo e le vicende di una vita, dice Roberto Veracini nella premessa a Esercizi di distanza (ETS Edizioni). Poesie in estrema sintesi, dunque. Un versificare, dolce e tremendo, che intende essere il resoconto dei respiri di un passaggio esistenziale. Il poeta di Volterra che […]

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Claudio Pasi
A proposito di "Animadaria"

Poesia del giardino

Ritorna libro che Gianfranco Maretti Tregiardini dedicò alla «giardineria», una attività che coniuga la natura alle parole. Il rigore botanico si mescola a una lenta e profonda capacità di riflettere sulle cose della vita

Chi nei decenni appena trascorsi si fosse trovato ad assistere a qualche evento letterario o artistico –  presentazioni di libri o vernici di mostre – tra Emilia, Lombardia orientale e basso Veneto, avrà magari avuto occasione di imbattersi, vista la sua assidua e coinvolta partecipazione a tali incontri, nella figura svettante e allampanata di Gianfranco […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Cosmica fraternità

Non si tratta di “buonismo”. Qui, in questi versi del bengalese Tagore, «uno dei fari del Novecento», Bontà e Bellezza appartengono all’origine, quella che avvicina a Dio, alla sua luce, alla sua gloria destinate a riflettersi sugli “uomini di buona volontà”

Con la magnifica naturalezza che incantò Yeats, il grande poeta bengalese Tagore attraversa il cosmo interamente, dal divino all’eros, dalla beatitudine alla visione, dai torrenti alle acque, agli spazi del cielo, dal corpo della donna al corpo mistico dell’universo.E il suo soffio è mosso da compassione, una fraternità cosmica, naturale, nulla di volontaristicamente “buono”.Tutto è […]

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Raoul Precht
Periscopio (globale)

Le ferite di Pizarnik

A cinquant'anni dalla tragica morte, è il momento di rileggere i versi dell'argentina Alejandra Pizarnik: «Scrivere poesie significa riparare la ferita fondamentale, lo squarcio di cui tutti soffriamo, eliminando innanzitutto le parole superflue»

Certi poeti sono come meteore. Vengono, sparigliano, vanno – e poi si scopre che qualcosa è cambiato. Uno di questi è senz’ombra di dubbio Alejandra Pizarnik, poetessa argentina amica fra gli altri di Cortázar, Paz, Pieyre de Mandiargues e Silvina Ocampo, morta cinquant’anni fa, il 25 settembre 1972, a Buenos Aires. Da poco aveva compiuto […]

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