I deliri del bibliofilo
Tra i titoli più ricercati del ’900 italiano, con quotazioni da capogiro, i due libri frutto della collaborazione tra Marinetti e Tullio d’Albisola. “Parole in libertà futuriste olfattive tattili termiche” e “L’anguria lirica”, realizzati con “Lito-Latta” di Savona, che produceva scatole metalliche per biscotti
La collaborazione tra Filippo Tommaso Marinetti e Tullio d’Albisola (insieme nella foto in basso, ndr), al secolo Tullio Mazzotti, produsse le due celebri “litolatte”, considerate tra gli esempi più rappresentativi della poesia futurista ma anche tra i titoli più ricercati del Novecento italiano. Dopo la pubblicazione di Bïf§Zf + 18 Simultaneità e Chimismi lirici di Ardengo […]
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I deliri del bibliofilo
“Depero futurista”, tenuto insieme da due grossi bulloni, è considerato il «prodotto tipografico più prezioso del Novecento italiano». Tra i manufatti più rappresentativi del movimento fondato da Marinetti, fu realizzato dal «poliedrico e imprevedibile» Fortunato Depero nel 1927
Fortunato Depero era un singolare artista che riuscì ad applicare le rivoluzionarie teorie futuriste al mondo della pubblicità, del design, della grafica. Progettò oggetti e manifesti, mobili e tessuti, tra cui un coloratissimo panciotto per Marinetti. Il “libro imbullonato”, uno dei manufatti più rappresentativi del movimento futurista, il cui titolo è Depero futurista, non poteva […]
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In ricordo di Carlo Guarienti
Riguardando le pitture di San Giorgio degli Schiavoni, Ungaretti evoca l’arte di Guarienti, «un pittore dei più strani che ricorrono oggi alla stranezza» costituendo così «la sua originalità … fino a raggiungere un sublime inerte ma straziato dentro». Suo merito l'avere imparato, anche da Carpaccio, «come un incubo potesse diventare l'oggetto della più crudele rivelazione della tristissima condizione umana»
Si è spento lunedì 4 dicembre a Roma il pittore Carlo Guarienti. Nato a Treviso nel 1923, aveva da poco compiuto cento anni. Nella sua lunga e infaticabile vita artistica ha frequentato linguaggi e temi diversi, sperimentando tecniche nuove. Nell’ottobre del 2022 gli è stata dedicata una grande retrospettiva al Castello Estense di Ferrara, La […]
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I deliri del bibliofilo
Dall’esordio con “Dialogo dei massimi sistemi”, raccolta di racconti pubblicata nel 1937, a “LA BIERE DU PECHEUR” del ’53, i piccoli grandi capolavori di uno scrittore che, come scrisse Carlo Bo, usava «la pagina quale sfogo delle audaci sue consapevolezze»
Personaggio eccentrico e, al tempo stesso, appartato, chiuso in un suo mondo inavvicinabile e segreto, il giovane Tommaso Landolfi frequentò negli anni Trenta a Firenze l’ambiente letterario che si riuniva intorno al Caffè delle Giubbe Rosse. Ma alle conversazioni con gli intellettuali preferiva sin da allora il gioco d’azzardo e risultava più facile trovarlo nel […]
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I deliri del bibliofilo
Con “18 poesie”, esordio poetico dell’ingegnere lucano, iniziò nel 1936 la straordinaria avventura editoriale di Giovanni Scheiwiller e dei suoi volumetti di formato minuscolo (cm 9,5 x 7,5). Un'idea che prosperò, moltiplicandosi con autori del calibro di Ezra Pound
«Scheiwiller collaborò al movimento della Nuova Economia senza saperlo e col suo coraggio si oppose alla cupidità mondana. Decise di pubblicare letteratura, prima che il pubblico domandasse la letteratura di domani, o una letteratura che s’indirizzava a pochi lettori d’un gusto e d’una intelligenza superiori. Egli concepì un sistema, che recava una perdita piccola, ma […]
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I deliri del bibliofilo
La vicenda editoriale de “La cognizione del dolore” di Carlo Emilio Gadda. Dal rarissimo pre-print nel marzo del 1963, in una tiratura fuori commercio di 100 copie non numerate presso Einaudi nel marzo del 1963, alle successive edizioni
Molto complessa e articolata è la vicenda sottesa alla pubblicazione del romanzo La cognizione del dolore di Carlo Emilio Gadda. Lo scrittore ne iniziò la stesura nel 1938, circa un biennio dopo la scomparsa della madre, protraendola fino al 1941. Apparve in sette puntate, in quello stesso arco di tempo, su «Letteratura», la rivista fiorentina […]
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I deliri del bibliofilo
Seconda parte della storia de “La Révolution surréaliste”, la rivista che incarnava lo spirito di rivolta del movimento e la sua forza espressiva. Fino alla spaccatura finale dovuta a convinzioni di tipo pragmatico differenti e mutevoli. Così si chiudeva la stagione più esaltante del surrealismo
L’attività de “La Révolution surréaliste” era molto legata a quella del Bureau Central de recherches surréalistes che fu inaugurato l’11 ottobre 1924 presso la sede parigina, al n. 15 di rue de Grenelle. Quest’ufficio aveva il compito di regolamentare il lavoro collettivo del gruppo, promuovere la sua opera e soprattutto «di raccogliere tutte le comunicazioni […]
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I deliri del bibliofilo
Storia (in due puntate) della “Révolution surréaliste”, la più importante rivista del movimento surrealista. Undici numeri, dal dicembre 1924 al dicembre 1929, che avevano lo scopo di fare tabula rasa di preconcetti derivanti da un retaggio culturale anacronistico e positivista
“La Révolution surréaliste” si può considerare, a tutti gli effetti, come la più importante rivista prodotta dal movimento surrealista. Concepita con un aspetto grafico sobrio ed elegante, ispirato ai bollettini di divulgazione scientifica in voga in quegli anni, la rivista ebbe vita breve: gli undici numeri che uscirono abbracciano l’arco di tempo che va dal […]
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I deliri del bibliofilo
L’ingarbugliata storia editoriale della raccolta poetica di Neri Pozza “Dolore prima dell’alba”. Pubblicata nel 1946, l’intera tiratura fu distrutta dall'autore e le poesie furono poi rimaneggiate e stampate con altro titolo. Solo nel 2015 è venuta alla luce
Nel gennaio 1944 Neri Pozza viene arrestato a Vicenza e deportato nel carcere cittadino di San Biagio. L’accusa è quella di avere svolto propaganda antifascista con l’amico Antonio Barolini attraverso la casa editrice Il Pellicano e la Palladiana Film. Resta in prigione fino al marzo dello stesso anno, ma da dicembre del 1944 al febbraio […]
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I deliri del bibliofilo
Con le Edizioni dello Zibaldone contribuì a valorizzare la cultura triestina del tempo. Tra i preziosi volumi pubblicati, “Uccelli” (1950, un volumetto di poesie), e “Quello che resta da fare ai poeti” (1959, una raccolta di prose giovanili) di Umberto Saba
«Da 13 anni lo Zibaldone vive sulle mie spalle, ma prima avevo mio fratello che mi passava un tanto al mese e con la posizione che aveva, anche se spendevo tutto quel poco che ho e vendevo la mia roba per tirare avanti lo Zibaldone, non mi davo pensiero per il giorno in cui avrei […]
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