26
maggio
2024

memorie&archivi

Adriano Mazzoletti
Ricordando Adriano Mazzoletti

Jazz can never die

Con un verso preso in prestito da Neil Young dedicato al Rock’n Roll e con un suo articolo del 2013 pubblicato su queste pagine, Succedeoggi saluta l’amico e collaboratore scomparso a Roma, storico del jazz e celebre conduttore radiofonico di programmi dedicati a questo genere musicale

Il modo migliore per ricordare Adriano Mazzoletti, profondo conoscitore e grande divulgatore di jazz – scomparso oggi a Roma, alla vigilia del suo 88° compleanno (era nato il 19 giugno 1935) – è riproporre ai nostri lettori un suo articolo apparso sulle nostre pagine 10 anni fa, cioè agli albori di Succedeoggi. Adriano, infatti, aderì […]

continua »
Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

Quell’irreperibile esame di coscienza

“Il Porto Sepolto” di Giuseppe Ungaretti è tra i titoli novecenteschi più difficili da reperire sul mercato antiquario. «A dire il vero – ha annotato il poeta – quei foglietti... non erano destinati a nessun pubblico»

Dopo aver pubblicato alcune poesie sulle riviste «Lacerba», «La Voce» e «Diana», Ungaretti licenzia la raccolta Il Porto Sepolto, presso lo Stabilimento Tipografico Friulano di Udine, come si evince da questa sua nota: «Il Porto Sepolto fu stampato a Udine nel 1916, in edizione di 80 esemplari a cura di Ettore Serra. La colpa fu tutta sua. […]

continua »
Sabino Caronia
A centocinquanta anni dalla morte

Attualità di Manzoni

La predilezione di Belli e Leopardi per l’autore dei “Promessi Sposi” e i parallelismi tra “L'affaire Moro” di Sciascia e la “Storia della colonna infame”. Anche “Paese d’ombre” di Giuseppe Dessì, Premio Strega nel 1972, evoca “La storia nell’arte di Alessandro Manzoni”, tesi di laurea dello scrittore sardo

«È un libro che bisogna leggere dopo i cinquant’anni». Così amava ripetere Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Anche se non è possibile sapere se, durante la stesura del Gattopardo, li abbia letti, è certo che il grande romanziere siciliano teneva in grande considerazione i Promessi Sposi. Ma andiamo con ordine. È nota la predilezione di Belli. Il poeta […]

continua »
Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

Una frugalità imperdonabile

“Passo d’addio”, “Fiaba e mistero”, “Il flauto e il tappeto”: le prime edizioni dei tre libri pubblicati in vita da Cristina Campo, autrice poco propensa «a diffondere i propri testi in maniera indiscriminata», coltivando piuttosto «la tendenza a rendere note con parsimonia le proprie pubblicazioni»

Il centenario della nascita di Cristina Campo ci consente di rivisitare la figura di questa singolare scrittrice che fece di tutto per rimanere nell’ombra, adoperando vari pseudonimi per i suoi lavori di traduzione e collaborazione (il suo vero nome era Vittoria Guerrini) e pubblicando in vita soltanto tre libri: la silloge poetica Passo d’addio (All’Insegna del Pesce […]

continua »
Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

Il teppista “sbilenco”

Futurista sui generis, autodidatta e spregiudicato, Ottone Rosai raccontò nel “Libro di un teppista”, con uno stile fatto di espressioni popolaresche e suggestioni parolibere, le vicissitudini della sua esperienza sul fronte del Grappa. Fu pubblicato nel 1919 dall'amico Vallecchi

La figura del teppista sembra caratterizzare le opere delle avanguardie che operano nei primi decenni del Novecento, in particolare del futurismo. Non soltanto il movimento italiano capeggiato da Marinetti che conduce un’acerrima battaglia contro quello che viene definito il passatismo borghese carico di valori considerati reazionari e anacronistici ma anche i rappresentanti del futurismo russo, […]

continua »
Silvia Zoppi Garampi
A cento anni dalla nascita

Su Cristina Campo

Note – attraverso brani delle sue opere – intorno alla grande poetessa e traduttrice del nostro '900 non ancora abbastanza conosciuta. Vittima di un pregiudizio letterario che ha accomunato le scrittrici del secolo scorso, deve la sua notorietà tra i lettori di poesia alla meritoria diffusione dei suoi testi, dalla fine degli anni Ottanta

Io vorrei scrivere certi versi che ho in mente da tanto tempo. Una specie di Cantico dei cantici rovesciato. “Andrò per le piazze e per le vie, cercherò quelli che nessuno ama”. “O tu che dimori nei giardini, non farmi udire la tua voce”. Vorrei scriverlo nella lingua più moderna, quasi sul ritmo di un blues, […]

continua »
Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

Il libretto francescano di Arturo Martini

I tormentati pensieri dell’artista che voleva abiurare la scultura per la scrittura, nella prima edizione di un irripetibile volumetto dimesso, stampato nel 1945 in un numero limitatissimo di copie che l’autore non voleva vendere, ma regalare a chi stimava

Uno dei primi accenni che viene fatto da Arturo Martini al suo pamphlet intitolato La scultura lingua morta si trova nel terzo degli straordinari Colloqui sulla scultura che l’artista trevigiano tenne con Gino Scarpa, in data 26 luglio 1944: «Scoltura solo scoltura, titolo inesatto per il mio libro». Il rapporto di Martini con i libri risale al 1916 quando, […]

continua »
Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

Quando Pound si appassionò di Bibi

La vicenda artistica ed esistenziale di Raymonde Linossier, autrice di un microromanzo dadaista (praticamente introvabile) che diede origine al “bibismo”. Nel fervore culturale di Parigi, coniò il termine “potasson”, riferito a chi aveva una visione discreta e garbata dell’esistenza

Poco conosciuta è la vicenda artistica ed esistenziale di Raymonde Linossier, autrice sui generis scomparsa il 30 gennaio del 1930, appena trentaduenne. Soprannominata «violetta nera» da Léon-Paul Fargue nel suo Piéton de Paris per l’abitudine di indossare abiti scuri, era amica del compositore Francis Poulenc. Questi era disposto a sorvolare sull’omosessualità di entrambi pur di convivere con quella donna […]

continua »
Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

Quel “contenzioso” tra Parise e Pozza

Breve storia editoriale del romanzo d’esordio dello scrittore vicentino, “Il ragazzo morto e le comete”– oggi una preziosa rarità nel mercato antiquario. L’autore con giovanile «ostinazione spavalda» non volle modificarlo secondo i suggerimenti dell’editore. Ma poi...

L’esordio di Goffredo Parise avvenne nel 1951 con la pubblicazione dello straordinario romanzo Il ragazzo morto e le comete, edito da Neri Pozza. Parise cominciò a lavorare alla stesura di questo testo (il cui titolo originario era Il ragazzo di quindici anni) nel 1948 quando non era ancora diciottenne. Nel 1950 si rivolse, «armato solo del suo […]

continua »
Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

I piccoli incisori del maestro Gianni Faè

È un piccolo capolavoro di arte grafica “I bambini e le macchine”, realizzato da Leonardo Sinisgalli nel 1956 con le linoleografie degli allievi della scuola elementare di S. Andrea di Badia Calavena. Un'avventura creativa la loro, capace di coinvolgere poeti di prima grandezza

L’esperienza editoriale di Gianni Faè si configura come una delle pagine più felici del connubio tra espressione artistica e mondo dell’infanzia nel nostro paese. Maestro elementare di S. Andrea di Badia Calavena, piccolo centro della Lessinia ubicato nella Val d’Illasi, ospitante la popolazione di origine germanica dei Cimbri, Faè fu un insegnante illuminato e sensibile […]

continua »