19
aprile
2024

commenti

Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Guerra alle donne

La destra statunitense ha dichiarato guerra alle donne: il diritto all'aborto è già stato limitato in Texas e si appresta ad essere messo in discussione in altri Stati. Con la complicità - sembra - della Corte Suprema segnata profondamente dall'ex presidente Trump

Non è un caso che contro la legge severissima che In Texas, alcuni mesi fa, ha bandito l’aborto da quando si avverte il battito del cuore del feto (circa sei settimane dopo il concepimento), invitando ogni cittadino a denunciare chiunque lo esegua, le donne siano scese in piazza con il caratteristico vestito rosso e il […]

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Roberto Cavallini
In giro per Roma

Amatriciane fumanti

Una passeggiata per Roma ai tempi del covid è come una corsa a ostacoli tra motorini e sconnessi sampietrini, camion incastrati tra macchine e muri, monopattini abbandonati e bangla-minimarket... una promenade affacciata su due sponde di donne e uomini “mangianti“

Amatriciane fumanti, polli e bistecche, cucina romanesca si accomodi, prezzi modici, spritz e taglieri piccoli, medi e grandi, carciofi tutto l’anno, coratella e fegatini, funghi porcini, pizza col salame piccante, tavolini, sedie, sgabelli e strapuntini ovunque, al coperto e allo scoperto, file di attesa lunghe lunghe, per potersi sedere e mangiare. Mangiare e godersi lo […]

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Luca Fortis
La polveriera mediorientale

Nella crisi libanese

Incontro con Misbah Ahdab, politico libanese molto attivo sia nel suo paese sia in Europa: “La comunità internazionale continua a scegliere le persone sbagliate da appoggiare. Occorre puntare sui leader onesti con una visione concreta per il futuro. E dirlo a tutti. Anche ai libanesi»

La situazione libanese è sempre più complessa e non è facile prevedere come evolverà. Per comprendere meglio cosa sta accadendo ne parliamo con l’ex deputato indipendente di Tripoli, eletto nel collegio sunnita, Misbah Ahdab. Ahdab è nato il 1 aprile 1962. Laureato in Economia e Management, è stato nominato Console Onorario di Francia nel 1992. […]

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Davide Cerullo
Un intervento dello scrittore di Scampia

A chi serve Gomorra

Le serie televisive che ritraggono i luoghi del disagio e della violenza ormai rappresentano la foglia di fico di chi ritraendo quel disagio e quella violenza cerca solo visibilità. Occorre vivere in quei mondi. E dare loro sogni e normalità

Poter esprimere il proprio pensiero credo sia un atto indiscutibile. Provo, con quella che è la mia conoscenza, la mia esperienza, ad abitare il territorio di Scampia praticando la strada e tessendo relazioni. Lo scrivo e ne parlo tutti i giorni, ma è soprattutto nel concreto e nella pratica quotidiana, pur con tutto il carico […]

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Gianni Cerasuolo
A un anno dalla morte del mito

Il MaraMinà

«Maradona con me, semplicemente, si confidava, perché sapeva che non l’avrei sfruttato, né avrei travisato le sue parole come hanno fatto in molti»: Gianni Minà parla di Diego. Uomo, ribelle, campione, vittima, genio solitario che adesso dorme abbracciato a un pallone

«Diego mi ha lasciato un messaggio nella segreteria del mio smartphone. L’ho ascoltato troppo tardi. È morto solo, e questo è troppo triste». La ferita è ancora aperta e Gianni Minà, un anno dopo la morte di Diego Armando Maradona, non riesce a dimenticare. «L’ho ascoltato troppo tardi…» ha continuato a ripetermi, quasi avvertisse il […]

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Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Il caso Malcolm X

Una serie televisiva di grande successo ha riaperto il caso dell'omicidio, 55 anni fa, del leader nero e pacifista Malcolm X. Errori giudiziari, bugie, depistaggi... insomma, una tipica storia di ragion di Stato e di diritti negati. Una vicenda purtroppo molto attuale

Che le serie televisive americane abbiano ormai un’importanza basilare non solo per illustrare la società, ma anche per rivedere la storia di quel paese è ormai un fatto assodato. Addirittura per riaprire, come in questi giorni, procedimenti giudiziari e fare scoprire nuovi indizi su omicidi eccellenti come quello di Malcolm X, scagionando colpevoli che sono […]

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Flavio Fusi
Cronache infedeli

Il fortino di Putin

Dietro il dramma dei migranti accolti in Bielorussia e condotti dal regime di Lukashenko al confine con la Polonia per minacciare l'unità europea, c'è la mano evidente di Putin. L'uomo di Mosca ha deciso di sfidare la democrazia: provando a distruggere la Ue

Guardiamo sulle carte: il lungo confine verticale tra Polonia e Bielorussia costituisce la frontiera ad oriente dell’Europa unita. Si tratta – come scrive El Paìs – di un “piccolo abisso” non solo geografico, ma anche economico, sociale e civile. Guardiamo ora a terra, calpestiamo la terra: nel gelo e nel fango dei boschi invernali che […]

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Gianni Marsilli
Cartolina da Parigi

Incubo Zemmour

Éric Zemmour, 63 anni, razzista dichiarato, populista senza se e senza ma, tormenta i sonni della destra e della sinistra francesi. Ufficialmente, non ha ancora dichiarato di voler correre per l'Eliseo, ma i sondaggi sono dalla sua parte. Vediamo chi è e perché può avere un futuro

Essendo un ebreo di origine algerina – la sua famiglia ottenne la cittadinanza francese nel 1870 per decreto, ai musulmani in quello stesso anno venne invece negata – gli piace definirsi berbero. I berberi, si sa, non sono arabi. Non è un vezzo, ma un programma politico. Un solco elettorale ben tracciato, senza fronzoli. L’islam […]

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Gianni Cerasuolo
Un appello ai vertici della Rai

Nessuno tocchi Upas!

Upas è l'acronimo di "Un posto al sole", la più antica e nobile soap italiana. Dopo venticinque anni, la Rai vorrebbe spostarla al pomeriggio per fare spazio all'ennesima vetrina di presunto approfondimento giornalistico. Calpestando un pezzo della nostra storia

Giù le mani da Un posto al Sole. Non bastassero i canali tv che non stanno più dove devono stare, le partite di calcio per le quali devi fare dei giri immensi per vederle. Non bastassero TIM Vision e le cantatine insopportabili di Mina quando fai il 187. Non bastasse la rotellina di Dazn. Non […]

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Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Per Colin Powell

Ritratto di Colin Powell, il primo Segretario di Stato di colore. Durante la presidenza di George W. Bush guidò la guerra del Golfo ma poi se ne pentì (chiedendo scusa agli americani). Era un repubblicano moderato, sceso in campo contro Trump

E cosi se ne è andato anche uno degli ultimi leoni repubblicani: il generale Colin Powell. È morto a 84 anni per complicazioni del Covid 19 che, nonostante fosse vaccinato, si è accanito contro un organismo fiaccato dal mieloma multiplo che lo affliggeva da tempo e l’ha ucciso. Powell è stato il primo Segretario di […]

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