6
dicembre
2024

arti

Raoul Precht
Periscopio (globale)

Miracolo Vermeer

Tutti i capolavori di Vermeer sono in mostra ad Amsterdam. Un'occasione unica per ammirare un pittore misterioso che ha attratto semplici spettatori e grandi letterati. E che nelle sue opere nasconde il segreto dell'apparente incompiutezza

La prenderò da lontano: da quel suggestivo e drammatico passaggio nella Recherche proustiana, per la precisione in La Prisonnière (La prigioniera), in cui Proust narra la morte di Bergotte, un romanziere-tipo con il quale in parte s’identifica. Cito il passo in questione, con qualche taglio, nella traduzione di Giovanni Raboni: “Morì nelle seguenti circostanze: in […]

continua »
Lidia Lombardi
Alla Basilica di Sant’Agostino di Roma

Il Sansovino biologico

Presentato il restauro della "Madonna del Parto" di Sansovino. La scultura tanto amata dai romani (e cantata da un celebre sonetto di Belli) è stata protagonista di un “biorestauro“: un esercito di batteri ha ripulito l'opera dalla sporcizia secolare

“Li selezioniamo, li facciamo crescere, li rendiamo affamati, poi, inseriti in un gel, li spalmiamo sulla superficie da pulire. Loro mangiano la scoria e poi muoiono sazi, perché è molto breve il loro ciclo vitale”. Parla Anna Borzomati, e si emoziona nel raccontare come ha restaurato, con il team della Soprintendenza Speciale di Roma, diretta […]

continua »
Danilo Maestosi
Due stili a confronto

L’arte è una domanda?

Giulio Paolini all'Accademia di San Luca, Francesco Vezzoli al Palaexpo: due mostre a Roma si interrogano, in modo radicalmente diverso, sul senso della creatività. Uno con toni apocalittici, l'altro sposando l'autoironia del kitsch

A come Accademia. Sì, ci si può ancora misurare con l’arte del passato, e con l’Accademia che ancor più del museo ne tiene vivo il fuoco, senza chiamarsi fuori dalla contemporaneità e senza rifugiarsi nelle condanne a morte che costellano la furia demolitoria delle avanguardie. Ce lo dimostra, con tutto il talento di mettere in […]

continua »
Danilo Maestosi
A Palazzo Cipolla, a Roma

L’arte e il metaverso

Una mostra curata da Gabriele Simongini e Serena Tabacchi mescola realtà e finzione, ispirazione e algoritmi nel nome del metaverso. E le intuizioni dei futuristi introducono alle ricerche di Mario Klingsmann, Krista Kim o Fabio Giampietro

Benvenuti nel lunapark del metaverso, l’altrove che la tecnologia si è data come traguardo multiuso e che sta promovendo come terra promessa alle fantasie di evasione dell’umanità di un futuro ormai alle porte. È lo spettacolo ideato da un mecenate curioso e senza paraocchi ideologici come Emmanuele Emanuele e messo in scena nelle sale romane […]

continua »
Maria Luisa Paolillo
A Lugano la mostra “Shomèr Ma Mi-Llailah”

La notte, per la pace

“Sentinella, che ne è della notte?” è il tema ispiratore di “un’Opera di Opere”, composta da 146 formelle di altrettanti artisti. Il ricavato delle vendite sarà devoluto alla Fondazione Magis di Roma, opera missionaria impegnata in progetti per la cultura, i diritti fondamentali, l’educazione

Un momento nel tempo fuori dal tempo, una notte immota, ctonia, immensa. Gusto olfatto tatto si tendono nel buio affamati, afferrando con misurata calma le tracce di un giorno lontano, vagamente sensuale, confuso tra mito e memoria. La vista affonda nella notte senza ombre. L’udito teso nel vuoto del silenzio assoluto attende immobile di adempiere […]

continua »
Lidia Lombardi
Al Maxxi dell'Aquila

L’arte del quotidiano

Una grande, bella mostra mette in parallelo due protagoniste dell'arte "povera": Marisa Merz e Shilpa Gupta. Le opere e le installazioni delle due artiste riflettono una “gestione" inedita e profonda delle cose quotidiane

Piazza Santa Maria Paganica, all’Aquila, è passato e presente, disastro e rinascita. Perché mette di fronte un gioiello del Settecento, Palazzo Ardinghelli, risanato dopo l’ingiuria del sisma del 2009, e la chiesa che dà il nome alla piazza, ancora puntellata per evitare ulteriori rovine, uno scheletro triste. Contraddizioni, domande, inquietudini, speranza. È – un caso? […]

continua »
Concita De Luca
Alla Fondazione Ebris di Salerno

Inseguendo Penelope

“Le tele di Penelope" è il titolo di una mostra di opere di Danilo Maestosi che inseguono il mito della donna che continuamente costruisce una prigione intorno a sé per poi poterla aprire. In un eterno movimento vitale

Il mare che bagna Salerno, al tramonto, è di un blu cobalto intenso. A guardarlo dall’alto di via De Renzi non può che essere l’ideale bagno di colore nel quale lasciarsi andare prima di perdersi tra i giochi cromatici che Danilo Maestosi ha scelto per dire la sua su Penelope. Ha scelto tele bianche, ne […]

continua »
Lidia Lombardi
Alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma

L’arte di Urbano

Una grande, bella mostra celebra il talento da mecenate di Maffeo Barberini, papa Urbano VIII. Dall'invenzione del barocco (soprattutto grazie al Bernini) fino alla scoperta di una dimensione puramente teatrale della città

Non è poca cosa attribuirgli la nascita del Barocco. A Roma. E, se potesse resuscitare, sarebbe questo il maggior vanto per Maffeo Barberini, ovvero papa Urbano VIII. Perché Roma è soprattutto antichità e barocco e i Barberini la plasmarono dominando come nessun altro il binomio che oggi ne suggella di fronte al mondo la specificità. […]

continua »
Danilo Maestosi
All'Università La Sapienza di Roma

Un futurista all’inferno

Una mostra a Roma riscopre un artista del primo Novecento singolare e quasi cancellato dall'ipocrisia fascista: Gino Galli. Ne viene fuori la storia affascinante e terribile di un divo del futurismo lentamente occultato per la sua omosessualità esibita

Anche il mondo dell’arte, spesso non meno crudele e dispotico di dittatori come Pinochet, deve liberare gli archivi della propria cattiva coscienza e fare i conti con l’onta dei suoi desaparecidos. Come Gino Galli (1893-1944), un pittore romano di applaudito talento e fragile tempra morale, che si è esibito sulla scena del Novecento italiano tra […]

continua »
Michela Leonardi
Cartolina dall'Inghilterra

Isole (che non ci sono)

Al museo Fitzwilliam di Cambridge una bella mostra racconta la preistoria di tre grandi isole del Mediterraneo: Cipro, Creta e la Sardegna. E alla fine del percorso si scopre che erano luoghi per niente isolati, ma strettamente legati tra loro

Al museo Fitzwilliam di Cambridge è in corso una bella mostra chiamata Islanders (Isolani). Il sottotitolo è “La creazione del Mediterraneo”, e racconta la (prei)storia di tre grandi isole mediterranee, Creta, Cipro e la Sardegna, dall’inizio dell’Età del Bronzo (circa 5000 anni fa) al periodo tardoromano (fino al 300 d.C.). Le sale sono chiare e […]

continua »